In Spagna è un trend che si è ormai
affermato da tempo: l'architettura contemporanea delle grandi
bodegas, le cantine, de La Rioja e della Ribera del Duero, firmate da
architetti come Frank Gehry o Santiago Calatrava (vedi le due foto sottostanti), è diventata una vera e
propria attrazione turistica, che rafforza gli itinerari
enogastronomici dell'area. Nelle Langhe non ci sono le
archistars, ma
non mancano nuovissime cantine di grande interesse architettonico,
che possono marcare la tendenza e diventare ragione di nuovi
itinerari turistici da valorizzare.
Basti pensare a uno degli
emblemi della nuova architettura delle Langhe: l'Acino delle Cantine
Ceretto di Alba (CN), un'avveniristica sala di degustazione costruita
nel 2009. Sulla sommità della collina Monsordo, è "una grande
bolla ovale, appoggiata su una piattaforma di rovere, sospesa tra le
vigne, quasi a voler rappresentare un grosso 'acino d'uva'. Un
oggetto leggero, totalmente trasparente che si inserisce
armoniosamente nell'ambiente circostante". Ricorda la bolla del
Lingotto di Torino, ma è totalmente trasparente, realizzata in un materiale
innovativo, l'EFTE, voluto dai suoi architetti, Luca e Marina
Deabate. E' un materiale "soffice, pruinoso come l'uva e permette
alla natura di entrare all'interno della sala avvolgendo chi vi sosta
e proiettandolo direttamente nella vigna in un volo sulle colline di
Langa" spiegano
nel sito web delle Cantine Ceretto. Degustare il vino degustando il panorama è il motto di
questa fascinosa costruzione. Non è l'unico elemento avveniristico
delle Cantine Ceretto: sulla sommità del Bricco Rocche, a
Castiglione Falletto (CN), c'è il Cubo, un'opera d'arte moderna e
altamente tecnologica, collegata a un ampliamento della cantina già
esistente. Per i Ceretto il Cubo è "suggello e garanzia della
tradizione e conservazione di un capolavoro della natura, il Barolo".
La sua architettura è come una metafora del Barolo: ha "spigoli
vivi e una solida base, così come spigoloso è alla nascita il
Barolo, con una robusta struttura portante e di grande tenuta nel
tempo". Il vetro senza intelaiature non solo valorizza il paesaggio
delle Langhe, ma è anche a impatto zero.
Ancora a Castiglione
Falletto, tra il 2005 e il 2006 è stata costruita una nuova cantina
La Brunella, accanto a quella storica del marchio. La firma lo Studio
Boroli, che
nel suo sito web spiega: "L'iter progettuale è stato
complesso. Al fine di evitare un 'falsostorico', tutte le scelte
formali adottate sono state tese a reinterpretare in chiave moderna
forme e dettagli locali. Le necessità tecnico-produttive di
altissima qualità imponevano un vincolo forte: un piano interrato
per la maturazione e l'affinamento del barolo". Tra le
caratteristiche architettoniche più interessanti c'è il
rivestimento delle facciate, in doghe di legno rovere massello
derivanti da
barriques usate: "Il ricordo del ciclo
produttivo del barolo e un forte mimetismo col
terroir eliminando
qualsiasi impatto sgradevole; in assenza di vento le doghe di
barrique sprigionano discreti profumi di vino e
tannini dolci". Anche le coperture hanno
reinterpretato in chiave moderna le tradizioni locali: "Si tratta
di un
restyling di geometrie caratterizzanti la morfologia
delle costruzioni limitrofe tradizionali che si risolve con 2 falde
sorrette da capriate in lamellare di pino e doppia catena in acciaio,
senza aggetto sulle facciate; il manto in rame corre dal colmo al
canale di gronda in un’unica lastra. Così si è raggiunta una
notevole pulizia formale".
A Barolo (CN), c'è uno dei progetti
più suggestivi, realizzato dall'architetto Ugo Dellapiana nel 2002,
l'ampliamento delle cantine della Cascina Adelaide di Amabile Drocco.
La cantina si sviluppa nel sottosuolo, accanto alla casa padronale,
ed 'emerge' in superficie con la sola sala di degustazione,
illuminata da una grande vetrata affacciata sulle vigne e con una
copertura curva, ricoperta di erba, che cita i morbidi movimenti
delle colline langarole.
I progetti moderni ed eleganti, tutti
attenti ai materiali innovativi, alla sostenibilità ambientale e
all'impatto sul paesaggio, diventato Patrimonio dell'Umanità
dell'UNESCO, sono davvero un itinerario da potenziare nelle Langhe.
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