Avanguardia Russa. Da Malevič a
Rodčenko capolavori dalla collezione Costakis
è uno dei grandi eventi culturali in corso a Torino. Aperta al
pubblico fino al 15 febbraio 2015, a Palazzo Chiablese, in Piazzetta
Reale, raccoglie 300 opere appartenenti alla collezione di George
Costakis, l'appassionato collezionista d'arte di origini greche, che,
con il suo lavoro di ricerca, salvò numerose opere di grande pregio,
disprezzate da Mosca perché non assimilabili al concetto sovietico
di arte. "Siate i promotori più attivi della trasformazione
della coscienza degli uomini nello spirito del socialismo" aveva
detto Andrej Zdaneiv, commissario per la Politica culturale di
Stalin, agli artisti russi. Così, con questo diktat, gli artisti
dell'avanguardia (Nuovo impressionismo e simbolismo, Suprematismo,
Cosmismo), furono considerati formalisti, e, spiega la direttrice del
Museo Statale d'Arte Contemporanea di Salonicco Maria Tsantsanoglou,
"il formalismo in un momento in cui pittori e scultori erano
tenuti a propagandare e rappresentare gli ideali della nuova società
sovietica, era un'accusa pari al tradimento nazionale".
Tra
gli autori che devono a Costakis la sopravvivenza del proprio lavoro
ci sono i più grandi artisti russi di quegli anni: Malevich, Popova,
Rodčenko, Rozanova, El Lissitzky, Stepanova. Nel 1981 fu organizzata
al Guggenheim di New York la prima grande mostra delle loro opere e
fu solo allora che in Occidente si conobbero le correnti artistiche
che si erano opposte al regime sovietico.
I quadri e le opere
venivano conservati da Costakis nel proprio appartamento, in
Vernadskii Avenue, che divenne una specie di museo privato,
frequentato anche da grandi personalità come Marc Chagall, Edward
Kennedy, David Rockfeller, Igor Stravinsky, Henri Cartier-Bresson,
che ammirarono la straordinaria collezione d'arte del padrone di
casa. Nel 1977 Costakis si trasferì in Grecia, lasciò parte della
propria collezione alla Galleria Tretyakov e portò con sé 1277
opere, che, dopo la sua morte, avvenuta nel 1990, furono acquistate
dalla Grecia ed esposte nel Museo di Salonicco. Le opere in mostra a
Torino provengono dal Museo greco.
Ci sono dipinti, guaches,
acquarelli, documenti, bozze, una straordinaria panoramica sui
fermenti dell'arte russa all'inizio del XX secolo. Per il pubblico
italiano è un'occasione più unica che rara per avvicinarsi all'arte
russa della prima metà del XX secolo: alcuni quadri sono esposti per
la prima volta nel nostro Paese. “Ci sono ancora moltissimi aspetti
dell'avanguardia russa da comprendere e da studiare: il dialogo
estetico, le differenze tra gli artisti, il loro rapporto con l'arte
occidentale, le ispirazioni tratte dalla scienza e dalla filosofia o
le politiche delle istituzioni e degli atelier. La collezione
Costakis, rappresentativa di tutti i periodi e tendenze
dell'avanguardia e di quasi tutti gli artisti, contribuisce in
maniera determinante a rendere possibile questa comprensione, con
alcune focalizzazioni importanti come per la grande artista
prematuramente scomparsa Ljubov' Popola, di cui è possibile seguire
l'intero percorso, o per Ivan Kljun che amico di Malevic aderirà al
suprematismo e Guastav Klucis che con i suoi "disegni
assonometrici" tenta di combinare la pittura con l'architettura”
spiegano gli organizzatori.
Avanguardia Russa. Da
Malevič a Rodčenko capolavori dalla collezione Costakis
è aperta da martedì a domenica dalle 10 alle 19.30, il venerdì
l'orario è prolungato fino alle 22.30, il lunedì è chiusa. Il
biglietto costa 12 euro, ridotto 9,50 euro, gratuito per i bambino
minori di 6 anni, per i possessori delle tessere Abbonamento Musei e
Torino+Piemonte Card, per giornalisti e guide muniti del tesserino
professionale. A disposizione del pubblico ci sono le audioguide, che
costano 5 euro a persona. Il sito web della mostra è
www.mostracostakis.it, su
cui è possibile comprare il biglietto.
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