L'incontro con Pentesilea è avvenuto su Twitter. E' bastato un hashtag,
#sulletraccedeisolari, per incuriosirmi. Senza avere la minima idea di cosa
fossero i paliotti di scagliola, sono andata alla presentazione del
progetto
cultural-divulgativo Sulle tracce dei Solari, che per qualche
mese ha spiegato ai piemontesi influenze e culture che le migrazioni
stagionali portano con sé e che è terminato pochi giorni fa,
con
un incontro di studi a Palazzo Chiablese. E da allora non ho perso di vista Elena Di Majo e
Federica Tammarazio, le due anime di Pentesilea, un'associazione culturale che
intende divulgare la cultura attraverso incontri e conversazioni d'arte gratuiti
e che ogni stagione propone visite, percorsi e chiacchierate con storici
dell'arte e giovani ricercatori. Entrambe storiche dell'arte (Elena ha un
dottorato in Storia dell'arte moderna, Federica sta concludendo un dottorato
in Storia dell'arte contemporanea, ed entrambe hanno conseguito il diploma della
scuola di archivistica a Torino), hanno fondato Pentesilea nel
2011.
Perché è nata Pentesilea?
Durante il dottorato ci è sembrato
chiaro che non ci fossero possibilità di rimanere all'Università per fare
ricerca, vista la continua riduzione dei fondi. Abbiamo continuato a studiare
per approfondire la nostra formazione e abbiamo avviato insieme alcuni progetti
di ricerca, perché abbiamo intenzione di vivere di questo. Perciò è maturata
l'idea di creare una nostra associazione, per promuovere la cultura e i valori a
essa legata, che più sentiamo nostri. Abbiamo intenzione di vivere di
cultura.
Ed è possibile vivere di cultura nel nostro Paese?
Siamo
entrambe convinte di sì. Certo, se si arriva da determinati
milieu sociali e
familiari è molto più semplice. Ci sono reti di contatti che facilitano
l'affermazione e la buona riuscita dei progetti e che invece sono da costruire
se si arriva da altri intorni sociali. Dal punto di vista finanziario al momento
per noi è piuttosto complicato sostenere la mole di lavoro senza un budget
adeguato; abbiamo alcune collaboratrici che nel tempo ci hanno affiancato, ma
non avendo possibilità di strutturare del personale, non possiamo garantire loro
sicurezza e continuità. Anche per questo motivo abbiamo scelto di destinare il
budget per le risorse umane ai collaboratori considerando il nostro lavoro (che
ora non è retribuito) come un investimento, perché siamo contrarie al lavoro
gratuito e difendiamo il principio secondo cui la competenza dev'essere
riconosciuta anche economicamente. Crediamo che sia possibile avere una vita
piena, parlando di cultura, diffondendola tra i nostri soci e tra il pubblico
che si avvicina a noi. E' giusto che le ricerche abbiano poi come sbocco
naturale la divulgazione, affinché abbiano uno scopo finale e diano
consapevolezza a tutti di quello che siamo, del nostro passato e del nostro
patrimonio.
Per promuovere la Cultura avete numerosi progetti
Quelli
non ci mancano mai! Abbiamo sempre molte idee su quello che si può fare per
valorizzare il nostro patrimonio, non sempre troviamo i finanziamenti adeguati,
ma le idee non mancano! Siamo molto fiere di due progetti che hanno avuto
successo e che stiamo portando avanti nel tempo.
Mille lire l'uno è stato il
nostro primo progetto: si chiama così perché la partecipazione ad ogni incontro
prevedeva una quota simbolica di 50 centesimi, a significare come con poco si
possa avere molto in cambio. Ogni anno, alla Casa del Quartiere di San Salvario, in via Morgari 14, proponiamo una serie di incontri d'arte, storia e attualità, legati da una sorta
di
fil rouge. Quest'anno abbiamo scelto il confine, non solo fisico e politico,
ma inteso anche come mutamento culturale o sociale e abbiamo scelto come titolo
Hic sunt leones; i relatori sono sempre ricercatori e storici che scegliamo per
la loro competenza. Dopo ogni incontro, c'è un aperitivo facoltativo ai Bagni
Municipali, in cui si può conversare con il relatore e magari approfondire le
tematiche affrontate. Ci sembra sia un bel modo di avvicinare l'arte e la storia
al pubblico.
Voci narranti, l'altro progetto che portiamo avanti, racconta le
collezioni permanenti dei Musei piemontesi. Siamo sempre distratti da grandi
mostre mediatiche o da eventi puntuali e dimentichiamo i tesori che possediamo e
che raccontano la nostra storia. Con
Voci narranti 2014 abbiamo avvicinato i
partecipanti alle collezioni dell'Armeria Reale, di Palazzo Mazzetti ad Asti,
dei Musei Leone e Borgogna di Vercelli; siamo stati a Villa della Regina e
alla Reggia di Venaria e concluderemo l'anno ad Artissima (8 novembre) e al
Museo d'Arte Orientale (13 dicembre).
E per il 2015 c'è qualche progetto
nel cassetto?
Ovviamente sì! Stiamo chiudendo la progettazione del nuovo
calendario di
Voci narranti, mentre per
Mille lire l'uno per ora abbiamo qualche
idea, ma è ancora presto. Se poi potessimo chiudere gli occhi e non preoccuparci
dei finanziamenti necessari, riprenderemmo il discorso di
Sulle tracce dei
Solari, affinché la ricerca sui paliotti di scagliola possa portare come
risultato la loro conservazione, il restauro ove necessario. Nel cassetto
c'è l'idea di creare una rete di soggetti per un
progetto per la tutela e la valorizzazione del Cimitero Monumentale di Torino;
recentemente l'hanno definito come una GAM a cielo aperto e siamo perfettamente
d'accordo: meriterebbe un'attenzione e una considerazione maggiori.
Una
curiosità, perché avete scelto Pentesilea come nome dell'associazione?
Non
c'entra niente la mitologia (
Pentesilea era la regina delle Amazzoni, uccisa da
Achille sotto le mura di Troia). Lo abbiamo scelto pensando a
Le città
invisibili di Italo Calvino: Pentesilea è una città dai confini indefinibili,
che non si sa se si è raggiunta ed è una metafora della stessa ricerca, "come un
lago dalle rive basse, che si perde in acquitrini" (
qui potete leggere la
pagina dedicata da Italo Calvino a Pentesilea ne Le
città invisibili). Per noi significa che la ricerca non
propone mai una risposta finale e che non bisogna mai smettere di
cercare e di conoscere. Quello che facciamo noi, in fondo.
Pentesilea
ha un sito web,
www.pentesilea.org,
in cui trovate tutte le informazioni sulle sue attività culturali e
si suoi obiettivi.