Non ci saranno
stars&glamour, ma
semplicemente cinema. Sarà un Torino Film Festival austero e
concentrato esclusivamente sui film, lasciando passerelle e flash ad
altre manifestazioni omologhe.
I numeri del primo festival
diretto da Emanuela Martini, dal 21 al 29 novembre 2014 nei cinema Massimo e Reposi, parlano chiaro: 197 film, 45 anteprime
mondiali, 70 anteprime italiane, selezionati dopo aver visionato ben
4000 pellicole. I media hanno già segnalato alcune delle chicche da
non perdere, iniziando dal nuovo film di Woody Allen,
Magic in
Moonlight, con Emma Stone e Colin Firth, passando per
The
Disappearance of Eleanor Rigby: Her,
con Jessica Chastain, accompagnato dagli altri due film della serie,
The Disappearance of Eleanor Rigby: Him e
The Disappearance of Eleanor Rigby;
ci sono poi la versione 2.0 di
Gemma Bovery di Anne Fontaine, che
aprirà il Festival, e
Wild di Jean-Marc Vallée, con Reese
Whiterspoon, che lo chiuderà.
Tra i numerosi film in programma,
ne vorrei segnalare tre, che mi spiacerà molto perdere (non sarò a
Torino nei giorni del Festival) e che avrei fatto di tutto per
vedere, quale che fosse l'orario. Sono tre piccoli film indipendenti
e di grande fascino. Dalla Spagna
Estrella fugaz (Stella cadente) di
Luis Mañarro è una riflessione sulla Spagna di Amedeo I di Savoia:
chiamato a sostituire sul trono i Borboni, il giovane principe
piemontese si trova al centro di giochi di potere e di lotte
politiche più grandi di lui e fondamentalmente ancora irrisolti in
Spagna (di questo breve regno si è parlato
su Rotta su Torino); un film che riflette, con colori e scelte stilistiche
curiose, su un periodo che, per dirla alla Arturo Pérez Reverte, è stato una delle tante occasioni mancate dal Paese iberico per raggiungere
l'Europa, dopo la Rivoluzione Francese e la Costituzione di Cadice e
prima della sconfitta di Cuba e la perdita dell'impero.
Susanne
Bier, regista danese premio Oscar per
In un mondo migliore, porta a Torino
En chance
til / A second chance (26 novembre ore 22 e 27 novembre ore 14, al
Reposi 3), già presentato a Toronto e a San Sebastián, in cui segue
il dilemma morale del poliziotto Andreas, che ha perso un bambino da
poco e lo sostituisce con quello trovato in un appartamento di
drogati, circondato da sporcizia; il protagonista del film è Nikolaj
Coster-Waldau, il Jaime Lannister del serial cult
Il trono di spade,
tornato a recitare in patria dopo dieci anni; a Torino ci sarà
Susanne Bier, non accompagnata da Coster-Waldau, con lei sia a
Toronto che a San Sebastián, dove ha ricevuto un'accoglienza
trionfale.
Di
Mirafori Lunapark di Stefano Di Polito (26 novembre
ore 19.45 Reposi 2, 27 novembre ore 11.30 Massimo 2)
si era già parlato su Rotta su Torino qualche tempo fa; tre operai della Fiat
decidono di occupare la fabbrica in cui hanno lavorato per decenni
prima che venga abbattuta e la trasformano in un lunapark per
bambini: è una fiaba un po' nostalgica e un po' amara ed è una
dichiarazione d'amore per il quartiere, Mirafiori Sud, in cui il
regista è cresciuto.
Il programma completo del Torino Film
Festival lo trovate,
in pdf,
sul sito ufficiale. Se siete soci di
CartaFreccia, grazie a un accordo con Trenitalia potete acquistare i
biglietti a 5 euro, invece che a 7, e l'abbonamento a 60 euro invece
che a 80 (escluse le cerimonie di inaugurazione e premiazione).
Il Torino Film Festival, infine, ha stretto quest'anno una collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, tempio torinese dell'arte contemporanea: una performance della cineasta Josephine Decker, il 20 novembre alle 19 alla Fondazione (via Modane 16), e il secondo premio del concorso lungometraggi, il Premio della Giuria - Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, sono il primo risultato di questa inedita alleanza torinese.
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