Sarà inaugurato all'inizio di
dicembre, ma se passate per il Parco Dora, potete già vederlo, sulle ex torri di raffreddamento dell'Area Vitali. E' un grande
mural con cui
la Città di Torino rende omaggio ai 25 anni dalla morte di Bobby
Sands: attivista dell'IRA sin da giovanissimo, Sands passò in
carcere praticamente un terzo dei suoi 27 anni e morì nel 1981, a causa di uno
sciopero della fame, deciso in segno di protesta contro la decisione di
Margareth Thatcher di considerare i guerriglieri dell'IRA come
delinquenti comuni, come se non ci fosse un problema politico alla
base della loro lotta, cioè l'aspirazione all'indipendenza dei
cattolici irlandesi. Lo sciopero di Bobby fu seguito da quello di
altri attivisti e fu l'inizio della fine della linea dura di Londra
contro l'IRA, la dimostrazione che il rifiuto di considerare le
istanze dell'Irlanda del Nord non avrebbe portato a nessuna
soluzione e a nessuna convivenza e pace tra cattolici e protestanti.
La murata del Parco Dora rende omaggio alle quattro
stagioni della vita di Sands e le simbolizza attraverso un boccale
di birra, cioè la spensieratezza della sua gioventù, e tre
cappelli, che riportano i simboli dell'Irlanda e i suoi colori, il
verde, il bianco e l'arancione. Sotto il boccale compaiono, come un sottobicchiere, l'arpa e la croce celtica, due dei simboli più cari all'identità irlandese (l'arpa si trova anche nelle monete dell'euro irlandese, a ricordare l'abilità dei musicisti irlandesi con lo strumento sin dai tempi più antichi). Il cappello verde è accompagnato da
un trifoglio, uno dei simboli dell'Irlanda, grazie a una leggenda che
vuole che sia stato utilizzato da San Patrizio per spiegare il
mistero della Trinità; sul cappello bianco c'è l'
Easter lily, il
Giglio di Pasqua, che i Repubblicani irlandesi portano a Pasqua, in
ricordo delle vittime repubblicane della rivolta di Pasqua 1916, che
diede il via all'indipendenza dell'Irlanda, arrivata nel 1922. Sul
cappello arancione, infine, c'è un'allodola, un simbolo della libertà che non si piega davanti alla prigionia,
ricordato anche da Bobby Sands. A unire e collegare questi quattro elementi, c'è un nastro con i colori dell'arcobaleno: è un simbolo
di pace, ma è anche il ricordo di una leggenda irlandese, secondo la
quale, chi riuscirà a raggiungere l'arcobaleno all'orizzonte troverà
alla sua fine una pentola d'oro.
Il dipinto è l'ultimo dei
murales arrivati in Parco Dora, trasformatosi negli ultimi anni in una sorta di tempio della
street art torinese; è firmato da tre artisti affermati, Dolo, Gatto e XTRM, che
hanno lavorato mentre, accanto a loro, giovani
writers si
esercitavano nelle pareti intorno, lasciate a loro disposizione.
Tutte le fasi della realizzazione del
mural sono state a cura
dell'Associazione Fiori di Ciliegio.
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