Nei
decenni scorsi, probabilmente fino agli anni '70, Torino era la città
dei tram. Erano le linee tramviarie a collegare la città con la sua
periferia e con le cittadine satelliti, adesso parte integrante
dell'area metropolitana. C'erano vere e proprie stazioncine a Rivoli, a Piobesi e Stupinigi, da cui partivano i tram che portavano fino al centro. Il
41 andava da corso Matteotti fino alla
Palazzina di Caccia di Stupinigi. Era un tram particolarmente amato d'estate: a poca distanza dal capolinea, c'era infatti il Sangone, il
più meridionale dei quattro fiumi di Torino. Nelle giornate di festa
le sue rive erano una sorta di spiaggia per chi non poteva
raggiungere la Liguria: c'è una canzone di Gipo Farassino,
Sangon Blues, che racconta fauna e atmosfere di quegli anni.
Ricorda
l'utente Censin di skyscrapercity.com: "Appena passata la Fiat Mirafiori, i due binari confluivano in uno
solo; all'altezza del ponte, e della spiaggia ricordata, vi era un
tratto d'incrocio a doppio binario: la vettura che arrivava per prima
aspettava l'altra in senso opposto per ripartire. Nel tratto fuori
città, passato il borgo di Mirafiori, il tranviere smetteva di usare
la campana, per passare a un fischietto simile a quello delle
automotrici ferroviarie". E' ancora lui a ricordare la fine della
linea tramviaria, nel 1956, quando la riforma lo trasformò in una
linea di autobus, e a ricordare come anche la spiaggia sul Sangone
ebbe poi vita breve. Nel 1961 il Sangone ebbe un'ennesima piena (furono le
piene a decretare anche
la fine del Castello di Mirafiori,
poco distante), che provocò il danneggiamento del ponte che lo
attraversa; il ponte fu ricostruito e il fiume messo in sicurezza
con nuovi argini, che portarono alla scomparsa della
spiaggia.
Rimangono le foto dell'epoca e il
Sangon Blues di Gipo
Farassino. E rimane anche una considerazione: fino a pochi anni fa
c'era una linea diretta che portava dal centro a Stupinigi, prima
tram e poi autobus; da qualche anno chiunque voglia andare a Stupinigi
dal centro deve arrivare in piazza Caio Mario e da lì prendere una
navetta apposita, il 41 (a questo è stata ridotta la gloriosa linea!), che passa a orario. L'allontanamento delle
periferie dal centro, la disaffezione ai mezzi pubblici e le fatiche
del turista alla scoperta dei tesori di Torino passano anche da queste
scelte.
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Torino com'era