Con l'inaugurazione della Galleria
Sabauda (se ne parlerà non appena scemerà il clamore mediatico), è
andato al suo posto anche uno degli ultimi tasselli di uno dei
progetti più ambiziosi di Torino, il Polo Reale.
Poche capitali
possono vantare un centro del potere così articolato e concentrato
come quello di Torino. In un solo complesso, che va dalla Manica
Nuova di Palazzo Reale, in via XX settembre, percorre il Palazzo e
l'Armeria Reali, si affaccia in piazza Castello in quella che è oggi
la Prefettura e continua fino
alla Cavallerizza Reale, ci sono tutti
i principali centri del potere del Ducato di Savoia e del Regno di
Sardegna. I centri del potere politico, rappresentato dal sovrano e
dalla macchina burocratica per il funzionamento dello Stato, che in
questi edifici trovava sede, e del potere religioso, rappresentato
dalla Cattedrale di San Giovanni, a cui i sovrani accedevano
direttamente dal Palazzo Reale. A unire i due poteri, in una
singolare unione possibile solo a Torino,
la Cappella della Sindone,
costruita laddove si incontrano la Cattedrale e il Palazzo Reale per
ospitare la più importante reliquia della Cristianità, per secoli
proprietà dei Savoia (è stata ceduta al Papa per testamento, da
Umberto II di Savoia).
La parte occidentale del centro del comando
è quella oggi fruibile dal turismo (la Prefettura, l'Archivio di
Stato, il Teatro Regio e la Cavallerizza Reale, che occupano la parte
orientale non sono visitabili, per ovvie ragioni, se non per
occasioni puntuali ed eccezionali). Qui si trovano da tempo
immemorabile il Museo d'Antichità, il Palazzo Reale, l'Armeria Reale
e la Biblioteca Reale.
L'ampliamento del Museo Egizio, e la
conseguente espulsione della Galleria Sabauda dal Palazzo
dell'Accademia delle Scienze, ha avviato il grandioso progetto del
Polo Reale torinese. La Galleria Sabauda è stata trasferita nella
Manica Nuova del Palazzo Reale, tra il Duomo e il Museo di Antichità,
lungo via XX settembre. E questo trasferimento ha creato una sorta di
unicum museale, che parte dal Museo di Antichità, attraversa Palazzo
Reale e Armeria Reale e approda alla deliziosa Biblioteca Reale. A
completare l'offerta museale del Polo, ci sono Palazzo Chiablese, che
chiude la piazzetta Reale sul lato opposto a quello dell'Armeria, e
che da quando è stato riaperto propone mostre di grande valore
mediatico e culturale (attualmente è in corso la mostra
sull'
Avanguardia russa nella collezione di George Costakis), e i
Giardini Reali, che, una volta risistemati, saranno una sorta di
trait
d'union tra le varie maniche del complesso.
Alla realizzazione
del Polo Reale hanno collaborato numerosi privati, la Compagnia di
San Paolo e la Consulta per la valorizzazione dei beni culturali e
artistici di Torino
in primis, che hanno finanziato buona parte dei lavori di
restauro e di ristrutturazione necessari all'integrazione di spazi e
Musei. Per dare un'idea, la Compagnia di San Paolo, che finanzia
anche la ristrutturazione del Museo Egizio, ha fatto sapere pochi
giorni fa di aver contribuito ai lavori che stanno cambiando
l'immagine del centro di Torino con 100 milioni di euro.
Con
l'apertura della Galleria Sabauda si può dire che i percorsi interni al Polo Reale siano stati in larga parte completati (bisogna
aspettare il 2015 per vedere terminati i lavori al Museo
d'Antichità). 3 km di percorsi museali e 50mila metri quadrati permettono di equiparare il Polo Reale ai più importanti Musei d'Europa, dall'Ermitage di San Pietroburgo al Louvre di Parigi. Certo, nessuno di loro possiede la ricchezza storica e la complessità architettonica e culturale del centro di comando torinese.
Con un solo biglietto, che costa 10 euro e vale
un'intera giornata (si compra nella biglietteria al piano terreno di
Palazzo Reale), si possono visitare il Museo d'Antichità, la
Galleria Sabauda, il Palazzo Reale e l'Armeria Reale; sarebbe bello
poter dire senza mai uscire dal complesso, ma così non è. Palazzo
Reale e Armeria Reale si visitano insieme, per entrare nella Galleria
Sabauda e nel Museo di Antichità, che hanno ingressi separati,
bisogna spostarsi in via XX settembre. E probabilmente così
continuerà ad essere, dato che sarebbe piuttosto complicato
assicurare un solo percorso interno (le visite a Palazzo Reale sono
al primo piano, quelle alla Galleria Sabauda iniziano al piano
terreno, dunque, se si unissero i due percorsi, uno dei due Musei
verrebbe visitato da metà).
A prima vista è anche complicato
capire cos'abbiano da dirsi questi quattro Musei, che sì, si trovano
nello stesso complesso architettonico, ma si rivolgono a pubblici diversi e trattano temi tra loro lontani come i reperti archeologici, le armature e le armi dal Medioevo a oggi, le raffinate raccolte di quadri appartenenti alle più importanti scuole europee. Ma in realtà è facile
trovare il
trait d'union nella storia di Torino e, più concretamente, nella storia dei
Savoia. Il Polo Reale si trova nel cuore di quello che è arrivato a
noi della Torino romana: davanti alla Manica Nuova ci sono le Porte
Palatine, mentre il Teatro Romano quasi penetra nelle sue fondamenta;
il Palazzo Reale è stato il centro del potere politico e religioso
sin dall'antichità: arrivato a Torino, sua nuova capitale, Emanuele
Filiberto individuò subito il Palazzo del Vescovo come sua residenza
e fece poi 'sloggiare' l'inquilino per installare lì il potere
ducale; davanti al Polo Reale si trova Palazzo Madama, il palazzo più
antico e più complesso della città (e probabilmente d'Italia), con
la sua porta romana inglobata nella fortezza medievale, trasformata
in splendida costruzione barocca da Juvarra.
E a questa storia di
Torino bisogna aggiungere la storia dei Savoia e la loro passione per
il collezionismo. Ben quattro Musei ospitati dal Polo Reale sono nati
grazie alle collezioni private dei Savoia; il Museo di Antichità,
l'Armeria Reale, la Biblioteca Reale e la Galleria Sabauda devono i loro nuclei iniziali
all'interesse dei Savoia per il collezionismo (e aggiungiamo anche il
Museo Egizio alla lista). Fu Carlo Emanuele III
a salvare la preziosa collezione del principe Eugenio, quando la sua erede, Vittoria di Savoia Soissons, tentò di
disperderla, dando il via alla Galleria Sabauda; fu Carlo Alberto ad
acquistare i preziosissimi disegni, codici e libri
conservati nella Biblioteca Reale, tra cui l'Autoritratto di Leonardo da Vinci; furono
i Savoia a raccogliere reperti e materiali antichi, dalle monete ai
vetri, dai gioielli alle sculture,
esposti oggi nel Museo d'Antichità. Il Polo Reale racconta la storia di Torino, grazie alla
sua posizione e ai suoi reperti, ma, soprattutto, se lo si visita
dopo essersi documentati, racconta la storia di una grande dinastia,
i Savoia, molto più colta e più aperta di quanto la Storia abbia
tramandato e molto più legata alla sua antica capitale di quanto
siamo abituati a pensare.
Il Polo Reale ha un bel sito web,
poloreale.beniculturali.it in cui trovate tutte le informazioni per visitarlo; potete essere aggiornati delle novità anche
sulla sua pagina su Facebook; le foto, dal sito web del Polo Reale.
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