Isabo' è un marchio che rimane in testa da
subito, per via dell'apostrofo, a cui la fondatrice e proprietaria,
Isabella Trombetta, tiene molto. Sulle reti sociali ricorda sempre
che è Isabo' con l'apostrofo e non con l'accento, facendo in modo
che la si identifichi subito. L'incontro con lei è avvenuto per la
prima volta proprio in qualche rete sociale, mi ha incuriosita per
l'uso dei materiali riciclati e per il disegno rigoroso delle borse,
di tutte le dimensioni, l'ho cercata nei mercati del design e
dell'artigianato di San Salvario Emporium, ma è stato a Paratissima
che c'è stato il tempo di due chiacchiere e l'idea di un'intervista.
- Prima di tutto questo nome con l'apostrofo e non con
l'accento
Sì, niente accento: sta per Isaborse, che
unisce il mio nome, Isabella, a quello che faccio, le borse, quindi è
Isabo', con l'apostrofo!
- Come nasce Isabo'?
Ho sempre
avuto una passione per le borse: sono sempre tornata dai miei viaggi
con una borsa, un paio di orecchini o una sciarpa, che sono un mio
debole da quando ho memoria. A questo bisogna aggiungere una vecchia
macchina da cucire di mia nonna, una Singer, che mi ha sempre
affascinato. A 21 anni, ho iniziato a cucire borse per me, a mia
misura. Poi, tra amiche e passaparola, ho iniziato a venderle, ma
senza continuità. Fino a quando, un paio di anni fa, ho deciso di
provare a trasformare questa passione in una professione.
-
Una scelta facile?
No, affatto, in Italia un giovane artigiano
non ha molto sostegno. La burocrazia e il fisco non aiutano chi sta
iniziando la propria attività e avrebbe bisogno più di un
incoraggiamento che di ostacoli e spese. Ma sono contenta lo stesso.
La creatività è una bella sfida. E' bello quando ti trovi davanti
il materiale e pensi a cosa potrà diventare e ci lavori lasciandoti
portare, senza sapere ancora quale sarà il risultato finale. Mi ha
sempre appassionato il disegno tecnico, mi piace molto trasportare la
geometria nelle mie borse. Penso sia parte del mio stile.
- E
come definiresti il tuo stile?
Al di là dell'uso della
geometria, lo vedo come molto essenziale, sabaudo, senza
eccentricità, molto torinese. Non disegnerei mai cose che non
userei, per cui i colori vivaci solo in determinate occasioni e in
determinati contesti, no a fantasie caotiche, mi piace non richiamare
l'attenzione, avere cura del dettaglio. Per quello che vedo nel web e
nei mercatini, sono borse che piacciono a donne di tutte le età, non
credo di avere una cliente tipo.
- Quanto è importante il web
nel tuo lavoro?
E' molto importante, perché mi permette di
arrivare ovunque. La pagina Facebook, fa sì che le clienti si
sentano coinvolte nel lavoro; fanno domande, suggeriscono. Ma devo
dire che le reazioni più immediate si hanno sempre ai mercatini, per
me sono essenziali perché vedi sguardi, espressioni e capisci subito
cosa piace, ti fanno domande immediate. Sono molto importanti sia il
web che i mercati, direi.
- Quali sono le caratteristiche
irrinunciabili di una borsa, secondo te, per piacere a una donna?
Può
sembrare incredibile, ma la cosa indispensabile oggi è la cerniera!
Se disegno borse senza cerniera mi chiedono immediatamente come mai
non c'è. Ma a parte questa curiosità, una borsa dev'essere
soprattutto pratica, deve avere le dimensioni giuste per le occasioni
in cui si usa, sono ovviamente molto apprezzate le tasche e, direi,
anche le borse che si possono portare sia a mano che sulla spalla,
secondo l'occasione.
- Una delle tue caratteristiche è l'uso
del materiale riciclato
Sì e ci tengo molto. Credo sia un
retaggio dei miei studi in Architettura: mi sono laureata con una
tesi sul riuso di una fabbrica abbandonata in Borgo Aurora, disegnata
da Fenoglio! E adesso amici e parenti quando hanno qualcosa che non
usano più lo danno a me, pensando che mi inventerò qualcosa. Avere
davanti un materiale che è stato qualcosa e dovergli dare nuova vita
mi piace molto, è una delle fasi più belle del mio lavoro.
-
Adesso stai pensando alla nuova collezione
Sì e sarà una
collezione molto importante perché sarà ancora più mia, in qualche
modo. A me la serigrafia è sempre piaciuta; adesso un'amica ha
appena aperto un laboratorio, Le print temps, e i miei disegni
saranno serigrafati su tessuti che utilizzerò per pochette e borse
di varie dimensioni. La collezione sarà ancora più personale e sono
molto contenta. La presenterò nei mercatini di dicembre, il 6-7
dicembre A/Mano Market di Piacenza, il 14 dicembre al San Salvario
Emporium e il 20-24 dicembre in via Carlo Alberto, sempre a Torino,
in Una storia tra le mani.
Isabo' ha
un
blog, una pagina
su
Facebook e un profilo
su
Instagram.
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