Ai piedi delle Alpi pinerolesi, il
Castello di Miradolo, ospita fino all'8 marzo 2015, una mostra
singolare,
San Sebastiano. Bellezza e integrità nell'arte tra Quattrocento e Seicento.
Nato nel
III secolo dopo Cristo, Sebastiano era un militare romano, di
profonda fede cristiana, che spinse alla conversione numerose persone
del suo intorno; fu condannato a morte, spogliato, legato a un palo e
trafitto dalle frecce dei soldati, così lo tramanda l'iconografia
cristiana; miracolosamente sopravvissuto, fu condannato a essere
flagellato a morte, nel 304. San Sebastiano è considerato il
protettore dalle malattie e dalle epidemie, dando un significato
metaforico alle frecce (le malattie), che lo colpiscono ma non lo
uccidono.
Nel corso dei secoli, il martirio di San Sebastiano ha
ispirato numerosi artisti, diventando di fatto, una delle
rappresentazioni più popolari della cultura cristiana. Al Castello
di Miradolo sono stati raccolti i capolavori di Andrea della Robbia,
Tiziano, Rubens, Guercino, Guido Reni, Luca Giordano, che, per la
prima volta, permettono un confronto diretto tra le varie
raffigurazioni del santo.
Il percorso inizia con Andrea della
Robbia e continua nella Venezia del XV secolo, dove "Carlo Crivelli interpreta con
grande suggestione, tra la laguna e le Marche, la figura di un
giovanetto nudo e invaso dalle frecce. Sul suo viso compare la
smorfia: è l'uomo del Rinascimento con le sue passioni e le sue
aspettative sul mondo e nel futuro" spiega il comunicato stampa "Ludovico Carracci interpreta il secolo della grande Riforma
Cattolica mostrandoci un atleta gentile che cita passi di danza e si
muove leggiadro nei meandri della fede. Lo splendido paesaggio è la
scena suggestiva che ospita la Vergine col Bambino e uno statuario
Sebastiano, dipinto da Paris Bordone, che ci guarda e assiste
silenzioso al mistico dialogo. Compagno ideale è il solitario e
meditabondo San Sebastiano di Tiziano".
L'immagine di Sebastiano
nel Seicento è affidata a Rubens, il cui quadro proviene dalla
Galleria Corsini di Roma. La pittura del Seicento è rappresentata
dai Sebastiano del Guercino e di Guido Reni, "che lega il bel
Sebastiano a un albero in un'atmosfera calda, serale, intima". Ci
sono poi le atmosfere caravaggesche nei dipinti di Ribera e Regnier,
superate da Luca Giordano e Mattia Preti, "che cavalcano il
Seicento e aprono il secolo successivo lasciandosi alla spalle la
pittura di verità e la ritualità del vero".
La mostra del
Castello di Miradolo, curata da Vittorio Sgarbi, con la
collaborazione di Antonio D'Amico, è davvero un grande evento
culturale, che offre l'occasione unica di vedere opere provenienti da
collezioni pubbliche e private geograficamente lontane: ci sono opere
appartenenti a collezioni di Madrid e di New York, al napoletano
Museo di Capodimonte, alla fiorentina Galleria degli Uffizi, ai
veneziani Museo Correr e Galleria dell'Accademia, alle romane
Galleria Colonna e Palazzo Orsini, all'Arcivescovado milanese. Qui,
nel Castello di Miradolo, sono tutte riunite, per permettere un
confronto unico tra epoche, pittori, stili, immaginari. Lungo il
percorso c'è anche un allestimento sonoro,
Il Martirio di San
Sebastiano di Gabriele D'Annunzio con le musiche di Claude Debussy,
che nei giorni di Natale e Santo Stefano, alle 21.15, sarà suonato dal vivo, con i musicisti
disposti in varie sale, così da creare una sorta di dialogo con le
opere esposte (biglietto intero 22 euro, ridotto per Abbonamento Musei 20 euro, per under 18 15 euro, per bambini fino a 6 anni gratuito; per info e prenotazione, obbligatoria, tel 0121 502761).
La mostra è anche un'occasione da non perdere per
conoscere questo castello neo-gotico, da qualche anno sede della
Fondazione Cosso, un'associazione no profit che ha come obiettivo la
promozione del territorio, attraverso iniziative culturali di grande
livello come questa . Tra le cittadine del territorio coinvolte nel progetto, non
solo Pinerolo, ma anche Saluzzo, Manta, Staffarda.
Il Castello e la mostra sono aperti il giovedì e
venerdì dalle 14 alle 18, il sabato, domenica e lunedì dalle 10
alle 18.30; chiuso il martedì e il mercoledì; ultimo ingresso,
un'ora prima della chiusura. Il 24 e il 31 dicembre e il 1° gennaio,
il Castello sarà chiuso; il 25 dicembre l'orario sarà dalle 15 alle
18.30, il 26 dicembre e il 6 gennaio dalle 10 alle 18.30. Il
biglietto d'ingresso costa 10 euro, ridotto 8 euro (gruppi,
convenzionati, studenti fino a 26 anni, over 65, militari), ridotto
per bambini dai 6 ai 14 anni 3 euro, gratuito per bambini fino a 6
anni e per i possessori della tessera Abbonamento Musei; il servizio
audioguide costa 3 euro. Sono previste anche visite guidate per
singoli, la domenica alle 16.30, con appuntamento alla biglietteria
della mostra alle 16.15 e con un costo di 5 euro da aggiungere al
prezzo del biglietto.
Arrivare al Castello di Miradolo, in via
Cardonata 2 a San Secondo di Pinerolo (TO), è piuttosto facile
persino per chi vuole usare i mezzi pubblici. Lo spiega bene
il
bel sito web ufficiale della Fondazione Cosso (altamente
consigliabile per la facilità d'uso e la completezza delle
informazioni); da Torino si può raggiungere Pinerolo in treno, con
la linea SMF2 (gli orari, in pdf,
sul
sito sfmtorino.it); dalla stazione ferroviaria di Pinerolo, ci
sono gli autobus della linea 1 de La Cavourese, in direzione di San
Secondo di Pinerolo (gli orari, in .pdf,
sul
sito cavourese.it).
Leggendo l'articolo mi sono convinto ad andare a vedere la mostra... Sono sicuro che sarà molto emozionante.
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