Il Piemonte è la patria di Slow Food e
continua a rinnovare la cucina e a ottenere il massimo da alcuni dei
suoi migliori prodotti, come il tartufo d'Alba o il Barolo. Parola di
El Viajero, il supplemento viaggi di
El Pais, che al Piemonte, in
versione
slow and food,
dedica un lungo articolo, in collaborazione
con Lonely Planet. La premessa è che prima di partire
bisogna fare una lista degli acquisti imprescindibili: a Torino, i
cioccolatini "famosi in tutto il mondo"; ad Asti, quasi non bisogna
dirlo, "il celebre Asti Spumante"; ad Alba, possibilmente durante
la Fiera, il tartufo e a Barolo, la Ferrari del vino italiano. Questi
gli imprescindibili, ma intorno a loro ci sono "le nocciole dolci,
gli eccezionali tartufi bianchi, il riso Arborio, l'uva Nebbiolo".
Il viaggio inizia a Torino, a cui gli spagnoli riconoscono di "aver inventato e venduto il primo cioccolato solido".
La visita gastronomica proposta passa per CioccolaTO, Al Bicerin,
Peyrano e Eataly; ma un
gourmet non può lasciare Torino senza
passare per la panetteria di Andrea Perino, in via Cavour 10, "maestro del culto di Slow Food, che sforna generose porzioni di
focaccia e saporiti spuntini".
Si passa poi a Cuneo, per la
quale
El Viajero, inventa una definizione sorprendente ed efficace: "una versione condensata di Torino, a soli 90 km più a sud". E' "una città raffinata, con un'impressionante piazza porticata
rinascimentale, la monumentale piazza Galimberti". Da visitare per
il suo Festival della Musica di giugno, la Fiera della Castagna e la
Fiera del Formaggio Regionale, in autunno. "Ma le caramelle ripiene
di rhum, tipiche della città, si possono provare durante tutto
l'anno". E un
gourmet non lascia Cuneo senza prima essere passato
all'Osteria della Chiocciola, in via Fossano 1, in cui i "suoi
esperti cuochi fanno miracoli".
Bra è la patria di Slow Food e
il suo tempio è l'Osteria del Boccondivino, dove tutto è iniziato.
Poco più a sud, c'è Cherasco, "famosa per le sue lumache",
servite "senza conchiglia e fritte, arrostite, accompagnate da
salsa di carciofi o tagliate nei ravioli". Tra le specialità
segnalate, le lumache alla Barbera; il locale in cui provarle è
l'Osteria della Rosa Rossa, in via San Pietro 31.
Ci si addentra
nelle Langhe passando a Barolo, "il centro delle Langhe, una terra
di dolci colline coperte da orti, vigneti e fotogeniche fattorie di
pietra". Il Barolo è "la Ferrari dei vini rossi italiani,
considerato da molti il miglior vino italiano". Nella cittadina, il
Museo del Vino, l'Enoteca Regionale del Barolo e un B&B, Villa
Carita, che offre "romantiche viste notturne sulle luci di La
Morra". Alba non è solo la capitale del tartufo bianco e "esplorarla a piedi o in bicicletta costituisce un autentico
piacere". In Piazza del Duomo, La Piola, che "sintetizza
l'esperienza gastronomica". Nel Medioevo la rivale acerrima di Alba
era Asti, una rivalità ricordata nel Palio d'Asti, "una corsa di
cavalli celebrata la terza domenica di settembre". Nel calendario
di Asti anche la Festa della Douja D'Or, a settembre, a cui fa eco il
Festival delle Sagre, poco dopo. Le specialità locali si assaggiano
da Pompa Magna, "una
brasserie di due livelli, perfetta per
prendere una bruschetta e un bicchiere di buon vino". Ma quello che
davvero vale la pena è il
bônnet, "un elaborato budino
di cioccolato".
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