La notizia è di pochi giorni fa e l'ha lanciata
Il Sole 24 Ore:
Nova Coop, una delle più importanti catene di distribuzione del
Piemonte (controlla l'Ipercoop), ha raggiunto un accordo per
acquistare 24mila metri quadrati della zona A dell'area ex Fiat
Mirafiori, nella periferia meridionale di Torino. Qui, spiega il
quotidiano, "verrà realizzato un centro di 38 mila mq con servizi
polifunzionali, rivolti, fra il resto, ai 1.500 studenti del
Politecnico di Torino, che frequentano il Centro del Design
industriale, all'interno del campus disegnato da Isolarchitetti e che
l'ateneo affitta da Torino Nuova Economia (TNE)".
Nel 2005, dopo
la dismissione degli stabilimenti di Mirafiori, la Fiat, la Regione
Piemonte, la Provincia e il Comune di Torino hanno raggiunto un
accordo per mantenere un polo produttivo nelle aree ex industriali.
E' stata creata una società ad hoc, la Torino Nuova Economia S.p.A.
(TNE S.p.A.) per valorizzare e riqualificare circa 300mila metri
quadrati di quest'area, restituiti alla città; l'obiettivo è sempre
stato quello di portare aziende tecnologicamente avanzate, in
particolare legate al sistema dell'automotive, alla ricerca e al
servizio nel campo della mobilità sostenibile. I 300mila metri
quadrati sono stati divisi in tre lotti: la zona A, lungo corso
corso Settembrini, fino all'angolo con corso Orbassano; la zona B,
compresa tra corso Orbassano, via la Manta e via Anselmetti; la zona C, lungo via Anselmetti fino all'angolo con via Plava. Sono lotti che
segnano i confini esterni nord-occidentali di quella che fu la grande
fabbrica torinese.
L'Urban Center ha studiato un progetto di massima
per l'introduzione di questi spazi nella città, ipotizzando le
possibili vocazioni: "A partire dal limite nord, in corrispondenza
dell'innesto fra corso Orbassano e corso Tazzoli, il tema sarà
quello della connessione con il parco lineare lungo corso Tazzoli
stesso, che assume quale punto di snodo il tassello del nuovo Motor
Village e del polo IBM, esterni alle aree acquisite, ma per i quali è
stata ipotizzata una riorganizzazione del sistema degli spazi aperti
(parcheggi coperti, percorsi pedonali, spazi verdi, etc.).
Proseguendo a sud, verso corso Settembrini, si trova il polo della
conoscenza, che dovrebbe ospitare nell'edificio dell'ex Dai il nuovo
Centro del Design, luogo adibito alla didattica e alla ricerca,
oltre che a spazi espositivi e congressuali, a cui si potrebbero
aggiungere sempre nello stesso edificio funzioni e attività legate
al settore dell'
automotive e affini. Nei pressi dell'ex Dai, verso
corso Orbassano, potrebbero trovare posto residenze universitarie e
servizi ad esse connessi. Oltre corso Settembrini, in prossimità
dell'attuale Centro Stile Fiat, per i quale sono previste la
conservazione e la riqualificazione della preesistenza come nel caso
dell'ex Dai, insieme a Mercato Italia e ad altri capannoni limitrofi, e in stretta connessione con il polo della conoscenza, si ipotizza
la presenza di spazi e servizi dedicati ad attività di incubatore di
imprese che andando a trasformare, tra gli altri, alcuni spazi
attualmente occupati dalle Meccaniche, forniscono una dotazione di
laboratori, uffici e servizi comuni. (…) Proseguendo verso sud,
oltre via Manta, la grana del costruito si allarga per ospitare spazi
per la produzione innovativa che, attestandosi su via Anselmetti,
vanno a ridefinire il bordo meridionale di Mirafiori e creano,
attraverso percorsi che entrano nel quartiere residenziale di via
Plava, una continuità con il parco fluviale del Sangone" (il testo completo nel documento, in pdf, dedicato agli studi per un progetto guida del Centro di Design,
su webdata.urbancenter.to.it).
Si
ipotizza, dunque, una sapiente e moderna mescola tra aree verdi,
percorsi pedonali e ciclistici, parchi, poli dell'innovazione, della
ricerca, dell'
automotive. Senza dimenticare che su corso Orbassano si
muoverà la linea 2 della Metropolitana, per la quale il Comune ha
appena dato il via allo studio della fattibilità del progetto. Si
parla di una nuova periferia che sarà, perciò, a poche decine di
minuti dal centro di Torino e perfettamente collegata al suo
sistema di trasporto pubblico. A immaginarla, conoscendo molto bene
quell'area, chissà perché vengono in mente concetti scandinavi e
tedeschi, di campus universitari a stretto contatto con il lavoro
qualificato, il futuro, la natura, le biciclette. Mirafiori come
nuovo polo tecnologico, che, senza tradire la vocazione passata
dell'area, guarda al futuro (e dà anche una speranza di orgoglio e
valorizzazione a chi vive nei lunghi casermoni di via Plava e via
Roveda, figli della grande emigrazione meridionale degli anni 60 e
70).
A complicare l'ambizioso progetto è arrivata la crisi
economica, che ha reso più prudenti gli investimenti e ha frenato il
lavoro di TNE. In quasi dieci anni, TNE è riuscita a firmare pochi
accordi e non tutti in linea con gli obiettivi iniziali. Nel 2011,
nella zona A, è sbarcato il Politecnico di Torino, con il suo Centro
del Design e della Mobilità sostenibile, sistemato su corso
Settembrini e disegnato da Isolarchitetti; è un progetto bello e
complesso, in cui convivono tracce del
vecchio stabilimento per la gommatura e nuovi materiali e nuove
tecnologie (se ne tornerà a parlare in un post
ad hoc). Nel 2013
Tecnocad Progetti, azienda torinese specializzata nella progettazione
di componenti per l'automotive, ha acquistato l'ex Centro Stile,
22mila metri quadrati nella zona B, per 3,4 milioni di euro e qui si
insedierà in futuro, non appena saranno completati i lavori di
ristrutturazione. Nella zona C, tra via Anselmetti e via Plava, la
Centrale del Latte di Torino ha acquistato un lotto edificabile da
47mila metri quadrati, per la costruzione del suo nuovo stabilimento,
per 4,3 milioni di euro. Il successo più importante raggiunto
finora, però, è l'arrivo di Nova Coop, che ha acquistato un lotto
destinato ai servizi, nella zona A, tra corso Settembrini e corso
Orbassano, per 19,7 milioni di euro. Un nuovo centro commerciale in
vista? Nova Coop ne ha uno a Beinasco, a poca distanza. Ma il
comunicato stampa di TNE è rassicurante: nell'area appena
acquistata, “sorgerà un comparto polifunzionale a servizi con
attività commerciali ad uso del territorio e a supporto del Centro
del Design, frequentato da circa 1500 studenti, e delle aziende già
presenti e di quelle che si insedieranno in futuro”.
L'area
inizia a prendere forma, crisi permettendo.
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