Torino è città Medaglia d'Oro al
valor militare ed è stata definita Invitta capitale di una
regione guerriera, per la forza e la determinazione con cui si è
opposta al nazi-fascismo, durante la Seconda Guerra Mondiale e
durante la Resistenza.
La Medaglia le è stata concessa il 29
maggio 1959, con questa motivazione: "Capitale e cuore di una regione guerriera non piegò sotto l'urto ferrigno e
per diciannove mesi oppose invitta resistenza all'oppressore
sdegnando le lusinghe e ribellandosi alle minacce. Rifiutò
compromessi, tregue e accordi indegni che avrebbero offuscato la
limpidezza delle sue nobili tradizioni e si eresse, con la stessa
fierezza dei padri, nuovo baluardo alla continuità e
all'intangibilità della Patria. Centro pulsante di vitale linfa,
alimentò le sue formazioni partigiane che, senza distinzione di
parte, nel piano, sui monti e per le valli opposero i petti dei
giovani figli alle dilaganti orde che non riuscirono a portare il
ludibrio nelle contrade, nelle case, nelle officine, ove lavoro e
onore erano atavico vessillo d'onesta fede e di sacro amore di
Patria. Tutto il suo popolo in armi, dopo aver fieramente rifiutato,
nonostante minaccia di nuovi massacri e distruzioni, il libero passo
al nemico in ritirata, unito in un supremo sforzo che fece di tutti i
cuori, un solo cuore pulsante del più nobile ardore, travolgeva ed
abbatteva per sempre la tracotanza nazifascista. 11 impiccati, 271
fucilati, 12.000 arrestati, 20.000 deportati, 132 caduti e 611 feriti
in fatti d'arme, sono il sublime contributo di sangue e di martirio
sacro patrimonio alle generazioni future che ha infiorato la dura e
radiosa via della redenzione e della libertà. 8 settembre 1943-25
aprile 1945".
Probabilmente, dato il passato sabaudo e austero,
non bisognerebbe meravigliarsi, ma mi ha sempre impressionato la
laicità di Torino, città che ha dato i natali o un riparo a grandi
maestri del pensiero liberale e socialista; città che ha detto no ai
dogmi, ma non all'impegno in favore degli altri, anche se animato da
un profondo spirito religioso; città che ha rifiutato il fascismo,
anche nelle sue forme più moderne (e infatti non è stata amata dai
suoi leaders); città, che, viene sempre in mente, "sarebbe la
stessa senza l'Italia, ma l'Italia senza Torino non sarebbe la
stessa".
11 impiccati, 271
fucilati, 12.000 arrestati, 20.000 deportati, 132 caduti e 611 feriti
in fatti d'arme. Non dimentichiamoli, non dimentichiamolo mai.
Commenti
Posta un commento