La Storia Continua _Urban Storytelling: incursioni di scrittura
urbana è un bel
progetto letterario che ha avuto luogo in
Barriera
di Milano e che si può leggere ancora nel web, nel sito di Urban
Barriera.
Un quartiere in forte cambiamento di vocazione e strutture
deve avere i propri cantori, scrittori e appassionati che immortalino
l'istante, descrivano un'atmosfera, ricordino un volto. Così il
Comitato Urban Barriera di Milano ha chiesto a
una ventina di
scrittori, torinesi e non, noti e non, di compiere
qualche incursione
nel quartiere, per raccontarlo. Gli scrittori sono Andrea Bajani,
Giuseppe Culicchia, Stefano Di Polito, Mara Dompè, Fabio Geda,
Riccardo Humbert, Davide Longo, Filippo Losito, Giusi Marchetta,
Marco Magnone, Marianna Martina, Giuliana Olivero, Darwin Pastorin,
Alessandro Perissinotto, Emiliano Poddi, Cinzia Ravallese, Enrico
Remmert, Franca Rizzi Martini, Alberto Robiati, Sabrina Rondinelli,
Laura Sciolla, Massimo Tallone.
Nei loro racconti ci sono i
mercati, i negozi, le strade, i personaggi, la generosità,
l'indifferenza, la fatica, l'illusione, la speranza. Anche se non si
frequenta Barriera di Milano, si pensa a quanto un quartiere sia
ricco di storie, di sentimenti, di passato e di futuro
per gli occhi
che sanno guardarlo. Di tutti i racconti di questo progetto,
mi ha
colpito in particolare quello
di Laura Sciolla, A Torino c'è il mare. Il napoletano Vincenzo sente nostalgia del mare della sua
città, il collega Lucio gli mostra che anche
Torino è dotata di
mare e lo porta in un negozio di articoli subacquei, in Barriera di
Milano. E, chiacchierando di mare e osservando articoli, Lucio fa
un'osservazione emozionante, che parla della Barriera: ""A
ben guardare" continuò Lucio "tutto questo quartiere è nato
da un sogno. Non un sogno languido, ma un sogno laborioso, attivo…
il tipo di sogno che facciamo noi! Era il sogno degli operai che
nell'Ottocento cercarono uno spazio libero, poco costoso, dove
andare ad abitare: lo trovarono subito fuori della cinta daziaria, ai
bordi della pianura. Furono dei veri, coraggiosi pionieri! Le case se
le costruirono con le loro mani, mattone su mattone, sacrificando il
tempo libero. E piantarono alberi e giardini… ne fecero una
spiaggia che si affacciava su quello che in tempi remoti era un
grande mare. Poi la città si è espansa, ha inghiottito il borgo…
ma il sogno c’è ancora. È un sogno tenace, che resiste a tutto e
su tutto vince: inquinamento, crisi, degrado. Un sogno di gioia. Di
libertà. Un sogno di mare. Lo senti?"" Se non fossero
sufficientemente emozionanti le parole di Lucio, che trasforma
l'epopea del quartiere in poesia, c'è la risposta di Vincenzo: ""Lo
sento" rispose Vincenzo".
Dopo aver coinvolto gli scrittori,
il progetto letterario è continuato con
Continua la Storia: gli
abitanti del quartiere
hanno raccontato il quartiere dal loro punto
di vista, con sentimenti ed emozioni più immediate di quelle che
appartengono a un osservatore esterno. Sono stati selezionati
nove
racconti, che potete leggere
nel sito di Urban Barriera: nostalgie,
sogni, emozioni, orgoglio, colori, profumi, sapori che
si sentono
alla lettura. E viene da pensare
quanto siano importanti il racconto
di una vita, la capacità di cogliere la poesia, la descrizione dei
suoni e dei sapori, per raccontare un quartiere che cambia. Sarà
banale, ma
una città non è solo il suo passato, lo skyline lanciato
verso il XXI secolo, i suoi portici e i suoi musei,
è anche i suoi
volti, i suoi profumi, i suoi odori, i suoi sguardi. Molti quartieri
di tante città hanno avuto i propri cantori e sono entrati nella
storia della letteratura e nelle wish-list le liste dei desideri, dei
turisti. Chissà che anche Barriera di Milano abbia questo destino e
possa diventare
una delle icone della Torino letteraria (Rotta su
Torino, nel caso, l'ha già messa
nelle 10 cose da vedere in città, piccola e sintetica guida per turisti ).
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