FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

Ayrton, la mostra di Alessandro Del Piero sul grande brasiliano

E' stata aperta ieri, 5 febbraio 2015, e continuerà fino al 22 maggio 2015, Ayrton, la bella mostra dedicata al tre volte campione del mondo brasiliano di Formula1 Ayrton Senna Da Silva da Adplog, lo spazio espositivo che Alessandro Del Piero ha aperto circa un anno fa in via Gobetti 10.

Per molti anni non ho potuto parlare di Ayrton Senna senza sentirmi, dopo pochi secondi, gli occhi lucidi. Ancora adesso, pensando al 1° maggio, il pensiero automatico è 'Ayrton', poi la Festa del Lavoro (come l'8 maggio continua a essere Gilles Villeneuve e lo sarà per sempre). La mia adolescenza e la prima giovinezza sono state scandite dalle domeniche pomeriggio passate a guardare i Gran Premi; c'è stato un periodo in cui conoscevo a memoria i risultati di vari campionati. Non ho mai tifato per Ayrton Senna, anche se l'ho sempre preferito ad Alain Prost (e nelle notti di Suzuka il tifo era per il brasiliano, non certo per il francese, quali fossero i colori della sua monoposto) e alla fine, quando si è costretti a scegliere tra i due che lottano per il titolo, ho sempre preferito lui (i miei piloti del cuore erano sempre lontani dalle posizioni di testa, ho dovuto aspettare Jacques Villeneuve, per avere le mie soddisfazioni). Ricordo ancora, come se fosse adesso, il pomeriggio di Imola, l'insofferenza per l'ennesimo Gran Premio buttato via al Tamburello, l'incredulità perché non usciva dalla Williams, l'ansia, la gratitudine per i telecronisti, che, consapevoli della tragedia in corso, mantenevano la calma, in modo da non provocare infarti davanti alla tv (quanti lo farebbero, oggi?). E poi le lacrime, che non mi hanno più abbandonato ogni volta che parlo di Ayrton (neanche adesso).

Sono passati vent'anni. Il tempo cura tutte le ferite, dicono i saggi. Ed è vero che al dolore si sostituisce una dolcezza malinconica. La stessa che ha sempre caratterizzato il volto di Ayrton, persino nei sorrisi. La stessa che si ritrova nelle foto pensierose rubate ai box e in quelle sorridenti dopo un successo. Non ci sono foto che siano proprio inedite, lungo il percorso espositivo di Aplog, molte si ricordano, altre si sono viste sulle riviste specializzate, altre rievocano un momento della vita di Ayrton, che è stata parte della nostra e strappano un sorriso. E poi ci sono le monoposto, le tute, i caschi, c'è tutta l'epopea di un campione che aveva dato tutta la sua vita alle corse, che aveva sacrificato la sua età alla velocità, che aveva la sfrenata ambizione di essere il migliore (perché scrivendo adesso di Ayrton mi viene in mente Cristiano Ronaldo?!). Ci sono i video di quegli anni, che riportano indietro nel tempo. E ci sono i risultati ottenuti dall'Istituto Ayrton Senna, presieduto da Viviane Senna, che nel nome del fratello salva migliaia di bambini di strada brasiliani, dando loro un futuro (anche i biglietti venduti per questa mostra contribuiranno a finanziare le attività dell'Istituto).

Alla presentazione della mostra, Alessandro Del Piero, comprensibilmente orgoglioso per questa collaborazione con l'Istituto Ayrton Senna e per questa mostra, ha detto che non rende campioni tanto il numero delle coppe sollevate, quanto il legame stabilito con i tifosi. E' vero. In quegli anni Ayrton Senna era il pilota più amato d'Italia, dopo i ferraristi: un risultato non facile, in una terra rossa come la nostra, capace di festeggiare un connazionale perché esce di pista, lasciando la strada libera a una Ferrari guidata da un francese. Ancora oggi è uno dei piloti ricordati con maggiore affetto. La mostra lascia una dolcezza malinconica a chi ha visto correre Ayrton Senna Da Silva e fa pensare all'attuale Formula 1. Cosa non si sono persi i ragazzi di oggi, che non hanno mai visto un Gran Premio con Ayrton Senna Da Silva in pole position.

Fino a domenica la mostra sarà aperta dalle 11 alle 19; dal 10 febbraio al 22 maggio gli orari saranno da martedì a venerdì dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 11 alle 19; biglietto d'ingresso 5 euro, ridotto a 3 euro per i possessori della tessera Abbonamento Musei, gratuito per gli under 13 e over 65. Tutte le info su www.adplog.com. Le due fotografie inferiori, dalla gallery di repubblica.it.

Grazie, Alessandro, per aver portato a Torino il ricordo speciale di Ayrton.

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