Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam...
L'epopea del Biscottificio Wamar, su youtube
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Basta un video su youtube, per scoprire chicche preziose di una Torino che non c'è più. Prendete il
biscottificio Wamar. Lo stabilimento si trovava in via Cervino angolo
via Parella, nel pieno dell'attuale Spina 4 (a pochi passi di
distanza, il Museo Ettore Fico e un piccolo centro commerciale,
formato da Brico Center e dal supermercato il Gigante); l'edificio è
ancora in piedi, caratterizzato da un insolito color giallo.
Qui,
all'inizio del XX secolo, Walter Marchisio fondò la sua azienda, che
sfornava ogni giorno biscotti, wafer, gallette, frollini e delizie
varie. Subito dopo la Prima Guerra Mondiale ci fu un ampliamento
delle attività, con l'occupazione dell'intero isolato, e in età fascista l'azienda Wamar divenne un vero e
proprio modello anche sociale, con sale per la mensa, per
l'allattamento, per il primo soccorso in caso di infortuni. Il grande
successo della Wamar arrivò negli anni 60: la produzione iniziò a
essere su scala industriale e uno dei suoi prodotti, il Biscotto
Salute, acquistò rapida fama; nel suo catalogo anche panettoni e colombe, oltre alle produzioni che le avevano dato notorietà.
Poi, negli anni '80, iniziò il
declino: si tentò di spostare la produzione in Campania, ma senza
successo; all'inizio degli anni '90 ci fu la chiusura definitiva.
Oggi l'edificio ospita attività commerciali ed è testimone, insieme
a molti di quest'area, della Torino industriale; a
pochi passi ci sono il Lingottino, miracolosamente in piedi, dopo le
demolizioni che hanno distrutto le belle fabbriche del suo isolato, i
Docks Dora, il Museo Ettore Fico, che sorge in un ex edificio
industriale: la dimostrazione di come gli antichi capannoni un tempo
animati di operai, possano ritrovare nuova vita e ricordarci chi
siamo stati.
Su youtube c'è un video muto dell'Istituto Luce,
che illustra l'attività della Wamar. Sono poco più di 3 minuti
preziosi, in cui si vedono lo stabilimento, l'impastatrice, i
biscotti che escono dalle macchine, la loro impacchettatura; sono
volti e strumenti del passato, della nostra città, per questo più
emozionanti.
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