In via Galliari, quasi in piazza Madama Cristina, Yankuam si nota
per l'insegna bicolore bianco e rosso e per il carretto, con cui
porta in giro per Torino i suoi panini, i suoi concentrati di frutta
e le sue zuppe, tutti rigorosamente a km 0. E' appoggiato al bordo
del marciapiede, davanti all'ingresso, e significa che Yankuam è lì,
in negozio. Qualche mese fa, a incuriosirmi su questo piccolo locale
di San Salvario, sono stati i tweet che annunciavano la presenza del
carretto a eventi vari della notte torinese, con un'insolita capacità
di 'esserci' dove si muove una Torino non convenzionale e amante del
nuovo, che diventa poi tendenza. Poi ci sono stati un paio di
fantastici panini con le acciughe e centrifugati alla frutta,
comprati nelle passeggiate a San Salvario, i riconoscimenti che
Yankuam ha ricevuto nelle guide dello street food e la curiosità di
saperne di più sia sul locale che sul suo proprietario, Yankuam
Sartoretto.
- Perché Yankuam?
Perché è il mio
nome. I miei genitori sono stati in Latinoamérica e mi hanno dato
questo nome, appartenente alle culture amazzoniche. Quando ho aperto
questo locale, quasi tre anni fa, ho voluto dargli il mio nome.
-
Una delle cose che sottolinei sempre è come tutto quello che produci
e proponi sia a km 0 e segua il ritmo delle stagioni. Perché questa
scelta?
Ho voluto portare la storia della mia vita, il mio
lato contadino. In campagna tutto si basa sulla stagionalità e certi
prodotti sono particolarmente attesi e apprezzati proprio perché
appartengono a una stagione precisa, mi è piaciuta l'idea di tornare
a questi ritmi contadini e antichi, tutto è parte di un ciclo. Poi
ho voluto che fosse tutto rigorosamente piemontese, abbiamo la
salsiccia di Bra, le verdure coltivate nei dintorni, per restituire
un'idea di genuinità, di prodotto contadino.
- Come è stata
accolta questa scelta?
E' stato un po' faticoso. Yankuam non è
un ristorante, ci sono i tavolini per mangiare, ma non abbiamo i
ritmi e le caratteristiche di un ristorante, ma non è neanche una
semplice gastronomia, perché non è solo take away, se vuoi ci sono
i tavolini per consumare qui quello che acquisti. E' una formula un
po' ibrido che non è stato facile far capire. Poi non è stato
neanche facile farci conoscere.
- Per questo il carretto?
Sì,
anche per questo. Noi non abbiamo un dehor e sono conscio dei limiti
di stare chiuso in un negozio. Poi mi piace la bicicletta e mi
affascina lo street food, il Gambero Rosso ci ha inseriti nella sua
Guida del 2015 ed è stata una grande soddisfazione. Fino alla fine
dell'anno scolastico, il martedì, il mercoledì, il giovedì
mattina, dalle 12 alle 14, sono davanti alla Scuola Holden, a Borgo
Dora, perché non hanno una mensa interna e hanno pensato di
chiamarmi.
- Una delle iniziative che più mi hanno
incuriosito è il picnic con restituzione del cesto!
E' stata
un'idea nata tempo fa, con la mia compagna Daniela, che mi segue
sempre in queste cose un po' insolite: noi abbiamo il Parco del
Valentino a poche decine di metri, perché non sfruttarlo? Ci siamo
detti. Abbiamo trovato alcuni cestini, li abbiamo riadattati e adesso
li offriamo con le tovaglie per il pic nic: noi mettiamo a
disposizione i cesti e la tovaglia, voi comprate le zuppe, i panini e
il centrifugato alla frutta (ci sono diverse offerte, dai 5 euro del
mini cesto ai 15 del maxi) e poi ci restituite il cestino e la
tovaglia! Adesso che si avvicina la bella stagione è una bella idea
per godersi il Parco del Valentino.
- Avete idee un po' per
tutti gli eventi, da San Valentino in salotto all'aperitivo a lume di
candela per M'illumino di meno
Ci sono molte idee che hanno
più successo nel web che dal vivo, però non possiamo lamentarci.
-
E poi c'è stato il Festival del Bagnet Verde, di cui sei stato
l'inventore
Sì e ne sono molto soddisfatto, perché è stato
l'evento che ha chiuso l'Anteprima del Salone del Gusto a San
Salvario. Mi è stato ispirato da due eventi il Festival della Zuppa
di Bologna, a cui quest'anno prenderemo parte, e Senza Moneta, un
mercatino dello scambio organizzato da Daniela; mettendo insieme un
evento dedicato al cibo e uno allo scambio, è nato il Festival del
Bagnet Verde. Ci sono state una giuria tecnica, il pubblico, ma
l'idea è stata quella di una festa, con scambio di ricette, perché
tutti abbiamo la nostra ricetta di bagnet, con caratteristiche e
segreti propri. E' stata un bel successo e a ottobre lo ripeteremo!
-
Avrebbe funzionato in un quartiere che non fosse San Salvario?
Non
lo so. Non conosco così bene gli altri quartieri come conosco San
Salvario, ci abito da anni ormai e trovo sia una bellissima idea
cercare di trovare cose per migliorare la vita e regalarle al
quartiere in cui si vive. Sentirsi parte di una comunità è
importante.
- In questa stagione che si avvia alla primavera,
cosa consiglieresti a chi entra da Yankuam per comprarsi qualcosa da
mangiare?
Gli consiglierei un bel cesto da pic nic con una
zuppa, che varia tutti i giorni, quindi un panino con salsiccia di
Bra cruda, insalatina e un filo d'olio e un centrifugato, a me piace
tanto mela e zenzero, ma a chi piace provare cose nuove lo
consiglierei di spinaci e ananas. Mi piace, quando con i clienti
inventiamo e proviamo cose nuove.
Yankuam è
su
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