Savuré è in
via Garibaldi 38, a
Torino, e mi ha sempre
incuriosito per la sua formula, di cui avevo letto su qualche media
torinese, nei giorni della sua apertura. Un pastificio che dà la
possibilità,
non solo di acquistare la pasta fresca e di portarla a
casa, come al solito, ma anche di
mangiarla in loco, cucinata dagli
chef del locale. Così
ho sempre pensato che prima o poi sarei entrata e avrei provato la
pasta di Savuré. L'occasione è arrivata poco prima di Pasqua, in un
incontro con la stampa, organizzato
per presentare l'ambizioso futuro
prossimo. Ed è stata
una bella sorpresa.
La prima cosa che
colpisce è che
è tutto a vista. Si vede lo staff che lavora
alla
preparazione della pasta fresca, si vedono i vari tipi di pasta
in
vendita nelle vetrine del bancone, si vedono i cuochi
impegnati ai
fornelli, per cucinare la pasta. Non c'è trucco,
non c'è inganno, verrebbe da pensare subito. Poi colpisce
l'arredamento, che è semplice e colorato,
con il rosso a dare
vivacità e allegria. I posti a sedere sono pochi, il dehor,
all'esterno, è piccolino, tutto sa di
ambiente intimo e gradevole
per una pasta che sia anche una chiacchierata.
Ma la sorpresa che
conta davvero è stata la pasta. Per noi sono stati preparati tre
assaggi, calamarata al ragù di mare, agnolotti del salumaio con
burro e salvia, bucatini cacio e pepe, e tutti avevano una gustosa
cottura al dente. Gli agnolotti avevano un ripieno saporito,
fatto, mi hanno spiegato,
con carni dell'Astigiano. La salsa della
calamarata sembrava fatta in casa, si sentiva il profumo e il sapore
del pesce; i bucatini cacio e pepe hanno ottenuto il via libera
anche
dei giornalisti romani.
I tipi di pasta fresca sono 20, tutti
realizzati in maniera artigianale, con molta attenzione per la genuinità: le
farine arrivano da grani piemontesi, lavorati in mulini piemontesi.
Ci sono
le paste ripiene tipiche della tradizione regionale, dagli
agnolotti del salumaio ai pansotti di magro; l
e paste all'uovo, dalle
tagliatelle bolognesi agli spaghetti alla chitarra,
la pasta di
semola, dai malloreddus sardi ai paccheri campani. I 20 tipi di pasta
possono essere abbinati a
12 tipi di condimento differenti, in totale
libertà e a scelta del cliente (anche i sughi possono essere acquistati per il consumo a casa); ci sono i
sughi bianchi come il Sugo
dell'Alfredo, a base di burro fuso e parmigiano, al tradizionale Cacio
e pepe romano, con Pecorino e pepe nero;
i sughi dell'orto, come il
sugo di funghi porcini e piopparelli e il pesto genovese;
i sughi di
terra, come il ragù di carne chianina e il sugo di salsiccia alla
Campidanese;
i sughi di mare, come il sugo di seppie solari e il
guazzetto di pesce azzurro. Anche per i sughi si è cercata la
genuinità, scegliendo
un laboratorio torinese per la loro
produzione. E i dessert sono preparati da
un laboratorio pasticcere
di Ivrea.
Tutto rimane in Piemonte, insomma, con un occhio di
riguardo anche alla stagionalità dei prodotti.
Se la cucina si
basa sui prodotti della tradizione,
la formula di vendita è
innovativa. Il pastificio per la vendita della pasta fresca è
affiancato non solo dal ristorante, ma anche dalla
pasta da
passeggio. Adesso, per noi italiani
immaginarsi di mangiare la pasta
da un bicchiere, mentre passeggiamo per via Garibaldi, è
cosa che non
sta in piedi, ma per una città che aspira a essere turistica,
andare
incontro alle esigenze degli stranieri è una buona idea, così
Savurè non solo
è aperto dalle 11 alle 22 tutti i giorni con orario
continuato e con possibilità di preparare
una pasta alle 5 del
pomeriggio, ma ha anche
una 'finestra' affacciata su via Garibaldi,
da cui è possibile acquistare un bicchiere di pasta e mangiarla,
come se fosse street food (e sembra che nella tradizione napoletana
la pasta fosse proprio
street food).
I prezzi sono competitivi: il
Menù Savuré, comprendente il piatto che si preferisce con acqua e
caffè costa
10 euro (il bicchiere di vino costa 4 euro, la birra da
3,50 euro); l'
Aperitivo, cioè 3 assaggi di pasta fresca abbinati
alla selezione stagionale di vini e birre costa
7 euro; la
Cena
Savuré, con 3 assaggi di specialità del ristorante, costa
15 euro;
le insalate 6 euro e i dolci 3,50 euro. La pasta fresca, da cucinare
a casa, costa dai 19 euro al kg della pasta ripiena ai 9 euro al kg
della pasta di semola e degli gnocchi di patate.
Savuré ha un
ambizioso futuro prossimo si diceva. Consolidata la presenza a
Torino, dopo un'accoglienza perplessa per l'abbinamento
pastificio+ristorante, adesso guarda all'estero. Nei prossimi mesi
sbarcherà a Londra, con il suo nuovo
concept gastronomico. "La capitale inglese, più di ogni altra città europea, sembra la
più aperta e la più adatta per la nostra formula: gli inglesi non stanno vivendo la crisi di altre capitali europee, sono
aperti alle novità culinarie, hanno una passione per la cucina
italiana. Sapranno apprezzare la nostra
formula" spiegano i proprietari di Savuré. In bocca al lupo,
l'idea lo merita.
Savuré ha
un sito web,
savure.it, in cui
potete trovare tutte le informazioni.
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