Nei
giorni scorsi è stato presentato il
Terzo Piano Strategico di
Torino, che ha come obiettivo la
città del 2025. Che città sarà
Torino allora? Quali servizi saprà offrire ai propri cittadini?
Quali opportunità per gli imprenditori e per i giovani, quali
garanzie per le famiglie e per i pensionati? Per rispondere a
quest'interrogativo e identificare le strategie per realizzare la
Torino del 2025, sono stati necessari
due anni e mezzo di lavori e
sono stati coinvolti ben
230 enti e 500 cittadini. Prima si sono
ascoltati i torinesi e i loro dirigenti, riflettendo sul futuro della
città, quindi si è elaborato il Piano e, infine, si è verificata
la sua fattibilità.
La Torino che deve avviare il suo Terzo
Piano Strategico è decisamente diversa da quella dei primi due
piani. Non solo
la crisi economica, che ha sconvolto il suo tessuto
sociale, non solo
l'arrivo di nuovi torinesi, da ogni parte del
mondo, con il loro bagaglio culturale ed emozionale, ma anche
le
grandi trasformazioni urbanistiche, che parlano, inevitabilmente, di
una città che immagina un futuro diverso (non sarà un caso che le
foto del Parco Dora e di Spina 3 sono tra le più numerose nella
relazione che presenta il Piano). Sono tutti cambiamenti che il Piano
Strategico presenta
come opportunità, a cui aggiungere anche la
nascita della
Città Metropolitana, "un'opportunità senza
precedenti per coordinare la pianificazione e le funzioni di sviluppo
economico a livello metropolitano, permettendo anche di superare la
competizione improduttiva tra i Comuni e le Regioni per accedere alle
risorse disponibili".
La
Torino Metropoli 2025 dev'essere una
città del 'poter fare', dunque deve "avere un sistema efficiente
per le imprese, facilitare la permanenza, la crescita e
l’insediamento di imprese per garantire la crescita
dell’occupazione" e deve essere "attraente per le persone,
consolidando e diffondendo un'altissima qualità della vita per i
residenti e per i nuovi abitanti, garantendo alti livelli di
realizzazione economica".
Per realizzare la Città delle
opportunità che Torino intende essere,
gli obiettivi da raggiungere
sono "la crescita degli investimenti locali, nazionali e
internazionali; il mantenimento, insediamento e crescita di imprese e
attività economiche; la crescita dell'occupazione, a tutti i
livelli; l'incremento della ricerca scientifica e dell'innovazione
tecnologica; l'efficientamento (sic) dei servizi pubblici; la
crescita del capitale umano qualificato e attrazione di talenti; la
valorizzazione della cultura, della creatività e del turismo;
l'incremento della qualità della vita e dell'inclusione
sociale".
Quali strategie per raggiungere questi obiettivi? Le prime sono
la costruzione di una governance metropolitana e
l'abilitazione trasversale del sistema economico e sociale. Due
strategie fortemente legate: "Non ci sarà crescita economica senza
un approccio mirato a fare sistema e integrare politiche e azioni a
scala metropolitana. Non si riuscirà a mobilitare gli attori
pubblici e privati se gli attori stessi non verranno abilitati
attraverso un miglioramento delle condizioni in cui svolgono le loro
attività". Sei
le direzioni progettuali per realizzare la
governance metropolitana, tutte a scala metropolitana: la
razionalizzazione delle scelte territoriali e spaziali; la capacità
di attrarre investimenti e razionalizzare i progetti di sviluppo
economico; il governo, per rendere più efficiente e accessibile il
sistema pubblico e privato della mobilità; la messa a sistema e la
facilitazione della gestione integrata delle principali
infrastrutture verdi; l'integrazione, l'aumento e la gestione delle
reti, politiche e infrastrutture sostenibili, dal punto di vista
economico, ambientale e sociale; l'incremento
della capacità innovativa della pubblica amministrazione (PA).
La strategia per abilitare
trasversalmente il sistema economico e sociale ha
diverse direzioni
progettuali: la riduzione delle barriere alla permanenza delle
attività economiche già insediate; la capacità di favorire lo
sviluppo di nuove imprese; lo stimolo alla nascita di nuove
iniziative, la promozione dell'imprenditorialità e
dell'investimento, in settori sia tradizionali che innovativi; la
semplificazione dell'interfaccia tra impresa e PA; la facilitazione
della cooperazione delle imprese nel welfare; la promozione della
cittadinanza attiva; la valorizzazione delle eccellenze locali; la
messa a sistema del settore del cibo come risorsa anche di sviluppo,
la sperimentazione di nuove forme di logistica metropolitana, di
efficientamento energetico e la vivibilità dei quartieri dell'area
metropolitana.
La descrizione del Piano completa potete trovarla,
in .pdf,
sul sito ufficiale di Torino Strategica.
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