FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

Riqualificazione dei laghetti della Falchera: spiaggia e oasi naturalistica

L'area dei Laghetti della Falchera sarà risistemata entro i prossimi due anni, per dotare Torino di uno dei suoi parchi pubblici più importanti. La notizia in sé non è nuova, lo sono però i tempi che il Comune si è dato e i dettagli che sono stati forniti. I due laghetti di Falchera sono entrambi artificiali, nati negli anni 60. La loro nascita è raccontata così da wikipedia: "Fino alla fine degli anni sessanta, il terreno su cui essi sorgono si presentava come una grande spianata di terra in superficie; il territorio, tuttavia, è sempre stato molto acquitrinoso e ricco di acque sorgive nel sottosuolo. Al momento di costruire la Falchera Nuova, poco più a sud dell'area in questione, ci si rese conto che il terreno presentava delle difformità in fatto di livelli, cosa che rendeva difficile l'edificazione dei nuovi caseggiati. Si pensò allora di ovviare all'inconveniente estraendo terra e ghiaia da riporto dalla spianata a nord-est, così da riutilizzarla per livellare la superficie del nuovo quartiere in costruzione. Per via indiretta, questa soluzione portò alla nascita degli odierni laghetti. Difatti, la terra e la ghiaia rimossi produssero un invaso molto grande nell'area di estrazione, facendo affiorare in superficie parte dell'acqua proveniente dal sottosuolo. Alla formazione dei laghetti, inoltre, contribuirono anche gli scavi per la costruzione della tangenziale nord, seguendo un processo simile a quello descritto per la Falchera Nuova".

Nati insieme al quartiere, per molto tempo sono stati protagonisti della vita dell'area, utilizzati dai residenti per la pesca, per i picnic e, nei giorni estivi, come una spiaggia cittadina. Da un paio di decenni sono abbandonati, il loro degrado è arrivato a essere pericoloso per l'area, essendo utilizzati anche come una sorta di discarica a cielo aperto. Eppure, in mezzo a tanto abbandono, intorno a loro si è sviluppato un interessante ecosistema, che il Comune intende preservare con il suo intervento. Nell'area sono stati osservati numerosi animali, tra cui molti uccelli migratori e specie di uccelli che raramente si vedono nei dintorni di Torino, come l'aquila minore, l'usignolo di fiume, la sgarza ciuffetto, il gabbianello, lo smeriglio. Dunque, una vocazione naturalistica dell'area è più che evidente.

Con il suo progetto il Comune intende prosciugare uno dei due laghi e riportare la sua conca a livello di superficie. Al suo posto si costruiranno le zone per la socializzazione, come le aree gioco per i bambini, le strutture sportive o le panchine, e verranno piantati circa 500 alberi. L'altro lago, il lago grande, verrà come 'diviso' in due parti: nell'area ovest troverà posto l'uso diretto da parte dei cittadini, con una spiaggia e un pontile per l'affitto di piccole imbarcazioni; nell'area est, più isolata e più favorevole all'habitat degli animali, verranno costruite attrezzature minime per permettere l'osservazione degli animali e lo studio della natura. Un ruolo importante, nella riqualificazione dell'area, verrà giocato dagli orti urbani, che rientrano nel progetto ToCC - Torino Città da Coltivare. Questo è un progetto molto interessante, avviato tre anni fa dal Comune di Torino, per promuovere lo sviluppo dell'agricoltura nel territorio urbano, con coltivazioni sostenibili, agricoltura sociale, orticoltura individuale o collettiva, agriturismo. Per realizzare il progetto, è stata avviata un'analisi delle aree verdi esistenti nel Comune e, completato il quadro, si stanno assegnando mano a mano le aree per la coltivazione con bandi appositi.

La vocazione agricola della Falchera non è un'invenzione della riqualificazione dei laghetti: esistono già numerose attività produttive, che verranno mantenute. Saranno poi realizzati orti urbani individuali, in due distinti blocchi, per un totale di un'ottantina di parcelle, e una cinquantina di orti collettivi, divisi in due aree di circa 2500 mq l'una; le subaree saranno dotate delle necessarie strutture comuni, come l'illuminazione o i servizi igienici.

Gli orti e i laghi saranno inseriti in un sistema parco che arriverà fino alla vicina Tangenziale Nord con una serie di percorsi pedonali utilizzabili anche per la ginnastica e che sarà collegato anche al sistema ciclabile di Torino Nord.

Un progetto di riqualificazione che aspira ad attrarre non solo i residenti, ma l'intera città: il bird watching, le attività all'aperto, l'agricoltura, sono un grande richiamo per chi ama la natura.

Secondo i programmi, tra un anno l'area degli orti sarà già disponibile, mentre la riqualificazione dei laghi e la realizzazione delle aree attrezzate saranno concluse entro due anni.



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