L'area dei
Laghetti della Falchera sarà risistemata
entro i
prossimi due anni, per dotare Torino di
uno dei suoi parchi
pubblici più importanti. La notizia in sé non è nuova, lo sono
però i tempi che il Comune si è dato e i dettagli che sono stati
forniti. I due laghetti di Falchera sono
entrambi artificiali, nati
negli anni 60. La loro nascita è raccontata così
da wikipedia: "Fino alla fine degli anni sessanta, il terreno su cui essi sorgono
si presentava come una grande spianata di terra in superficie; il
territorio, tuttavia, è sempre stato molto acquitrinoso e ricco di
acque sorgive nel sottosuolo. Al momento di costruire la Falchera
Nuova, poco più a sud dell'area in questione, ci si rese conto che
il terreno presentava delle difformità in fatto di livelli, cosa che
rendeva difficile l'edificazione dei nuovi caseggiati. Si pensò
allora di ovviare all'inconveniente estraendo terra e ghiaia da
riporto dalla spianata a nord-est, così da riutilizzarla per
livellare la superficie del nuovo quartiere in costruzione. Per via indiretta, questa soluzione portò alla nascita degli odierni
laghetti. Difatti, la terra e la ghiaia rimossi produssero un invaso
molto grande nell'area di estrazione, facendo affiorare in superficie
parte dell'acqua proveniente dal sottosuolo. Alla formazione dei
laghetti, inoltre, contribuirono anche gli scavi per la costruzione
della tangenziale nord, seguendo un processo simile a quello descritto
per la Falchera Nuova".
Nati
insieme al quartiere, per molto tempo sono stati
protagonisti della
vita dell'area, utilizzati dai residenti per la pesca, per i picnic
e, nei giorni estivi, come una spiaggia cittadina. Da un paio di
decenni
sono abbandonati, il loro degrado è arrivato a essere
pericoloso per l'area, essendo utilizzati anche come una sorta di
discarica a cielo aperto. Eppure, in mezzo a tanto abbandono, intorno
a loro si è sviluppato
un interessante ecosistema, che il Comune
intende preservare con il suo intervento. Nell'area sono stati
osservati numerosi animali, tra cui molti
uccelli migratori e specie
di uccelli che raramente si vedono nei dintorni di Torino, come
l'aquila minore, l'usignolo di fiume, la sgarza ciuffetto, il
gabbianello, lo smeriglio. Dunque, una vocazione naturalistica
dell'area è più che evidente.
Con il suo progetto il Comune
intende
prosciugare uno dei due laghi e riportare la sua conca a
livello di superficie. Al suo posto si costruiranno le zone per la
socializzazione, come le aree gioco per i bambini, le strutture
sportive o le panchine, e verranno piantati circa 500 alberi. L'altro
lago,
il lago grande, verrà come 'diviso' in due parti: nell'area
ovest troverà posto l'uso diretto da parte dei cittadini, con
una
spiaggia e un pontile per l'affitto di piccole imbarcazioni;
nell'area est, più isolata e più favorevole all'habitat degli
animali, verranno costruite
attrezzature minime per permettere
l'osservazione degli animali e lo studio della natura. Un ruolo
importante, nella riqualificazione dell'area, verrà giocato dagli
orti urbani, che rientrano nel progetto
ToCC - Torino Città da
Coltivare. Questo è un progetto molto interessante, avviato tre anni
fa dal Comune di Torino, per promuovere
lo sviluppo dell'agricoltura
nel territorio urbano, con coltivazioni sostenibili, agricoltura
sociale, orticoltura individuale o collettiva, agriturismo. Per realizzare il progetto, è stata avviata
un'analisi delle aree verdi esistenti nel Comune e, completato il
quadro, si stanno assegnando mano a mano le aree per la coltivazione
con bandi appositi.
La vocazione agricola della Falchera non è
un'invenzione della riqualificazione dei laghetti: esistono già
numerose attività produttive, che verranno mantenute. Saranno poi
realizzati
orti urbani individuali, in due distinti blocchi, per un
totale di un'ottantina di parcelle, e una cinquantina di
orti
collettivi, divisi in due aree di circa 2500 mq l'una; le subaree
saranno dotate delle necessarie strutture comuni, come
l'illuminazione o i servizi igienici.
Gli orti e i laghi saranno
inseriti in
un sistema parco che arriverà fino alla vicina Tangenziale Nord con
una serie di percorsi pedonali utilizzabili anche per la ginnastica e
che sarà collegato anche al
sistema ciclabile di Torino Nord.
Un
progetto di riqualificazione che aspira ad attrarre non solo i
residenti, ma l'intera città:
il bird watching, le attività
all'aperto, l'agricoltura, sono un grande richiamo per chi ama la
natura.
Secondo i programmi, tra un anno l'area degli orti sarà
già disponibile, mentre la riqualificazione dei laghi e la
realizzazione delle aree attrezzate saranno concluse entro due anni.
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