La sua trasformazione è
una delle grandi sfide di Torino: l'
ex
Fiat Mirafiori, in cerca d'autore e di futuro, mette a disposizione
migliaia di metri quadrati, edifici e strutture che potrebbero
trasformarla in
uno dei grandi poli d'attrazione dell'intera città.
Ma cosa fare, di questo spazio, nell'estrema periferia meridionale,
tra corso Orbassano, via Settembrini, via Anselmetti e strada del
Drosso?
Negli ultimi anni si sono insediate varie aziende e attività: nell'area A è arrivato il
Centro del Design del Politecnico di Torino, con i suoi 1500 studenti; nell'area B, nell'ex Centro Stile ha trovato sede la
Tecnocrad Progetti, un'azienda torinese specializzata nella progettazione di componenti per
l’automotive; nell'area C, la
Centrale del Latte di Torino ha acquistato un lotto edificabile di circa 47mila metri quadrati; l'ultima arrivata è stata
Nova Coop, che,
è stato annunciato alcuni mesi fa, aprirà un centro di servizi ai cittadini nella zona A.
Dopo queste operazioni,
TNE Torino Nuova Economia, la società
proprietaria dell'area, ha deciso di lanciare
un concorso di idee, aperto ad architetti e urbanisti, italiani e stranieri,
per
l'utilizzo temporaneo dell'ex DAI, un edificio affacciato su via
Settembrini,e utilizzato come base logistica dalla
Fiat, fino al 2005. L'edificio si trova nello spazio compreso tra corso
Orbassano, via Settembrini e, a nord, il Comprensorio industriale
Fiat Mirafiori; occupa circa
37mila metri quadrati e ha
campate alte
fino a 12 metri, sostenute da strutture metalliche, che lo
dotano di
una straordinaria luce naturale. Ai partecipanti al
concorso si chiedono proposte "
innovative, sostenibili ed
economicamente attraenti"; ci sono anche
chiari riferimenti a esempi
europei, di luoghi "che vivono 24 ore al giorno con attività anche
molto diverse", siano i laboratori artistici e artigiani, il coworking
degli atelier, le mostre temporanee o i locali della notte:
Santralistanbul a
Istanbul, Mikser House a
Belgrado, Berghain a
Berlino, Bricklane a
Londra, Hafencity ad
Amburgo.
Cinque i punti
che dovranno essere tenuti in considerazione nell'elaborazione dei
progetti: la riconversione dell'area dovrà avvenire tenendo conto
la
sua storia e la sua identità storica; l'intervento dovrà inserirsi
nel contesto urbano, essendo Mirafiori la porta d'accesso a Torino da
Sud-Est; la proposta dovrà garantire
la flessibilità funzionale e compositiva, dato che si
tratta di un intervento temporaneo, volano per
l'insediamento delle funzioni definitive; sarà necessaria
la sostenibilità
economica, la capacità, cioè, di attrarre risorse e di produrre
sviluppo, compensando le attività non profit; infine, sarà essenziale
la sostenibilità
ambientale, perché l'edificio rimarrà intatto e non si prevede la
costruzione di nuovi fabbricati.
Le proposte che dovranno essere
avanzate dovranno tenere conto anche del
percorso partecipativo
gestito da Avventura Urbana. Nella fase di preparazione del concorso
sono stati ascoltati
trentadue testimoni privilegiati dei residenti a
Mirafiori Sud: tredici persone appartenenti a enti o istituzioni
locali, come circoscrizione, scuole, biblioteche, servizi sociali,
parrocchie; nove rappresentanti del terzo settore, come associazioni,
polisportive, cooperative locali; dieci rappresentanti dei cittadini,
fossero comitati di quartiere, attivisti, volontari. Gli intervistati
hanno individuato
quattro tipologie di attività che potrebbero
trovare posto nell'area ex Fiat Mirafiori: la prima è di
tipo
commerciale, per fare di Mirafiori un polo d'attrazione cittadino
(cinema, discoteche, locali e ristoranti, punti di ritrovo per
giovani, sala prove per registrazioni musicali, laboratori
artigianali, esercizi commerciali di diversa natura); la seconda è
legata
alla produzione e al lavoro, affinché anche i giovani del
quartiere abbiano opportunità d'occupazione; la terza chiede
attività di servizio ai cittadini, soprattutto di tipo culturale,
come teatri e spazi espositivi di qualità, un museo, un luogo per
raccogliere la memoria di chi ha lavorato in Fiat, fiere e saloni, la
cittadella universitaria, un polo di studi medici o scientifici; la
quarta pensa a
strutture sportive di alto livello, in grado di
trasformare Mirafori in un polo sportivo d'eccellenza.
Posso
dirlo? Sono
cresciuta a Mirafiori Sud, tra via Roveda, via Negarville,
via Plava, che più Mirafiori Sud non si può, e tornavo a casa dal liceo sul 71,
con gli operai
della Fiat che si facevano l'ultima pennichella prima di entrare in
fabbrica e iniziare il turno (e no, all'epoca le strade di Mirafiori
Sud non erano
quel caos che sono adesso, perché gli operai
arrivavano in autobus o entravano con le auto dentro il recinto Fiat,
senza intasare il quartiere e privare i residenti dei posti auto). Davvero
fatico a immaginare che Mirafiori Sud chieda
discoteche, il beach volley o uno spazio per le mostre temporanee
dove un tempo c'era la Fiat; ma non fatico a credere che si chiedano
strutture sportive, magari un po' più sensate della danza sportiva e
più vicine a palestre, piscine e campi di calcio e basket di cui il
quartiere è carente; e neanche fatico a credere che si chieda
un
posto della memoria della Grande Fabbrica, essendo i residenti di
Mirafiori ormai pensionati ed ex operai della Fiat.
Il bando di
concorso ha tempi strettissimi: i sopralluoghi dovranno essere fatti
entro il 22 maggio, gli elaborati dovranno essere consegnati entro
le ore 12 del 22 giugno, la Seduta pubblica della Commissione
istruttoria sarà alle ore 9.30 del 23 giugno 2015; gli esiti del
concorso saranno resi noti entro il 29 giugno; la mostra dei progetti
sarà aperta dal 30 giugno, l
a premiazione avverrà il 3 luglio 2015.
Una rapidità encomiabile, che speriamo accompagni anche la
riqualificazione dell'area ex Fiat Mirafiori: è un'area enorme,
probabilmente
la più grande area industriale torinese, sicuramente
quella più densa di significati storici e culturali, un luogo della
memoria che in qualche modo non può andare perduto (bello che nei
progetti di TNE ci sia il mantenimento della vocazione automotive).
Che la sua riqualificazione sia
motivo d'orgoglio per chi vive a
Mirafiori Sud e ha passato una vita all'ombra delle ciminiere di via Biscaretti e
dei muri che corrono per chilometri, a definire le
sue vie e a ricordare, in qualche modo, il
Muro di Berlino (che
potrebbe anche essere una buona metafora della separazione tra Fiat e
quartiere e delle influenze esercitate dalla fabbrica su Mirafiori
Sud).
Tutte le informazioni sul concorso di idee su
www.concorsomirafiori.it.
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