Tra le città italiane, Torino è quella che più di tutte ha
puntato
sulla ristrutturazione e il riutilizzo delle grandi fabbriche
industriali. La lista è lunga e parte dal
Lingotto, passa per le
sedi delle Fondazioni
Sandretto Re Rebaudengo e
Merz, per l'ultimo
museo torinese, quello dedicato a
Ettore Fico, e approda alle
Officine Grandi Riparazioni, le OGR, una delle
più belle
architetture industriali della città. Dopo aver ospitato la grande
mostra per i
150 anni dell'Unità d'Italia, le OGR sono state a lungo in cerca d'autore. Acquistate dalla Fondazione CRT e
controllate dalla
società OGR-CRT, ente strumentale della
Fondazione, le OGR sono al centro di
un progetto in progress, che
potrebbe dotare Torino di un nuovo grande polo culturale.
Al
momento nelle OGR sono oggetto di
un recupero e di una necessaria
messa in sicurezza, che, spiega
il sito web della Fondazione CRT, "prevede interventi ed opere con alto contenuto innovativo e
tecnologico, finalizzati ad estendere a tutto l'anno il periodo di
utilizzo degli edifici e ad offrire la massima fruibilità degli
spazi da parte del pubblico". Per dare un'idea: le coperture
saranno
totalmente sostituite, per un totale di circa
24mila metri
quadrati; l'impianto di climatizzazione sarà realizzato
in tutte le
aree interne, per una superficie pari a
20mila metri quadrati. I
numeri danno un'idea delle dimensioni in gioco e delle grandi
potenzialità di uno spazio come questo, situato in una zona
strategica, protagonista di grandi cambiamenti,
la Spina 1.
Non
c'è ancora un progetto vero e proprio per il futuro delle OGR, anche
se l'idea è che
l'innovazione, la cultura, la creatività e l'arte
contemporanea diventino protagoniste di questi grandi spazi. L'arte e
la cultura al posto della disciplina e dei ritmi della grande
fabbrica: a Torino i progetti riusciti non mancano e le grandi
dimensioni delle OGR fanno sognare un nuovo polo di grande
suggestione.
Massimo Lapucci, direttore generale di OGR-CRT, ha
detto che
lo scopo finale è "restituire
alla collettività uno spazio
ad alto contenuto innovativo e
tecnologico. Il Progetto OGR-CRT si ispira ai principi della
filantropia avanzata, dell'
impact investing e della sostenibilità,
attraverso una costante collaborazione tra attori pubblici e
privati". Si pensa a
tre grandi assi, lungo i quali il progetto dell'uso futuro dovrà
svilupparsi:
la Manica Nord delle Officine dovrà essere una sorta di
spazio multidisciplinare, in cui si incontreranno imprese delle
industrie creative ed enti del territorio, per realizzare attività di musica, teatro, architettura e design, nuove tecnologie
applicate all'arte e alla creatività;
la Manica Sud sarà un centro
dedicato all'innovazione e alle nuove tecnologie, si pensa anche a un
hub per "creare un punto di incontro tra imprenditori,
investitori e business angels; spazi destinati a start up e attività
di accelerazione destinate a imprese in ambito tecnologico nei
settori della creatività e della
social innovation";
il transetto
ospiterà i luoghi d'incontro, ristorazione, caffetteria, attività
funzionali all'offerta culturale delle OGR.
Il progetto di
massima non ha ancora dettagli, mancano anche date a cui fare
riferimento. OGR-CRT adesso è impegnata a mettere in sicurezza le
grandi strutture. Mi piace come OGR-CRT presenta la
sua idea del
futuro delle OGR: "Un
luogo dove
le idee si incontrano,
mettendo in relazione tra loro, le arti visive, in particolare la
fotografia e le grandi installazioni site-specific, le arti
performative, l’architettura, il design, la letteratura, la musica
e i nuovi media; un 'centro' con una visione
non solo poetica ed
estetica, ma anche di condivisione sociale". Il sito presenta i
Cantieri come
work in progress, per "reinterpretare il confronto
tra i campi culturali materiali e immateriali del sapere, in cui si
possa costruire un nuovo equilibrio tra fruizione e produzione e
soprattutto, creare nuove connessioni tra reti di imprese culturali e
altri settori dell'economia". Una
sperimentazione suggestiva, in
architetture di grande fascino: è molto torinese e per questo si
attendono gli sviluppi con grande curiosità.
Se volete seguire
il work in progress di OGR-CRT, il sito è
www.ogr-crt.it,
da cui sono state tratte anche queste fotografie.