FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

Quando c'era il Teatro Balbo e vi recitavano Eleonora Duse e Isa Bluette

Nonostante la fama di città severa e militare, Torino è sempre stata molto vivace e i torinesi hanno sempre amato molto uscire, socializzare, divertirsi (non per niente l'aperitivo è nato qui!). Si era già accennato a questo tempo fa, raccontando il rito della colazione e delle merende, che, nel XIX secolo, fecero finalmente entrare anche le donne da sole nei bar. Anche il numero di teatri dell'Ottocento, testimonia l'interesse dei torinesi per il divertimento e per la cultura.

In Torino come centro di sviluppo culturale, Federico Navire scrive: "Dopo i caffè, luoghi di vita pubblica importante erano i teatro. Al Teatro Regio in piazza Castello erano rappresentati opere e balletti, al Carignano in piaza Carignano teatro di prosa e opera, al Vittorio Emanuele in via Rossini opera, balletti e circo, all'Alfieri in piazza Solferino opera, operette spettacoli e circo, al Balbo in via Andrea Doria operette e circo, al Politeama Chiarella in via Principe Tommaso opera e spettacoli, allo Scribe in via della Zecca balletto e feste carnevalizie, al Rossini in via Po spettacoli in dialetto, al Torinese in corso Regina Margherita spettacoli popolari, al Gianduia ex D'Angennes, in via Principe Amedeo maronette burattini. (...) Anche i migliori teatri, grazie ai prezzi accessibili e ai posti in galleria, potevano essere frequentati dal popolo". Un numero davvero impressionante di teatri e una sorprendente varietà di generi.

Molti di quei teatri sono andati distrutti nel corso del tempo, da demolizioni più o meno necessarie, dal disinteresse, dai bombardamenti. Il Teatro Balbo, uno dei più noti e amati teatri cittadini, per esempio, fu distrutto dai bombardamenti del 1943. Si trovava in via Andrea Doria 15, in pieno centro. Fu costruito nel 1856, in legno, per il circo equestre. Quindi, nella seconda metà del XIX secolo divenne un vero e proprio teatro, con galleria e platea, in grado di ospitare fino a 1800 persone (ve l'immaginate un teatro da 1800 posti, oggi?); sul suo palcoscenico si esibirono le compagnie più importanti d'Italia e persino la Divina Eleonora Duse, l'attrice più grande di tutte, che nel 1921 portò qui La donna del mare di Ibsen. Tale fu il suo successo che, ricorda La Stampa dei giorni del bombardamento, "gli studenti avevano staccato il cavallo dalla vettura e avevano trainato il veicolo sul quale era la Duse fino all'Albergo Ligure, in cui alloggiava". Nello stesso periodo, calcò il palcoscenico anche Isa Bluette, la più brillante e famosa soubrette italiana, al secolo Teresa Ferrero; fu lei a portare in Italia la passerella, su cui sfilavano i protagonisti delle riviste, in mezzo al pubblico; fu ancora lei a lanciare, nei suoi spettacoli, alcuni degli attori brillanti più famosi, da Erminio Macario a Totò (la storia di Isa Bluette, morta giovane e bella, è molto romantica, come la sua tomba, con una scultura davvero struggente, al Cimitero Monumentale di Torino).

Immaginatevi questo teatro, che passa con disinvoltura dalla prosa all'operetta alle riviste e che racconta, così, il gusto eclettico dei torinesi. Ma non fu solo teatro Negli ultimo anni di vita il Belbo divenne un cinematografo, nuova passione dei torinesi e chissà cosa sarebbe adesso, se non ci fossero stati i bombardamenti del 1943. Pensando a quello che sono diventati i grandi cinema del centro, magari sarebbe un centro commerciale dalla facciata aulica.

A ricordo del Teatro Belbo, rimangono queste cartoline d'epoca, che potete trovare facilmente nel web.


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