Qualche tempo fa, una bella mostra al
Museo della Montagna, insisteva su come lo Stato sabaudo fosse stato
per secoli l'unico Stato trasnazionale sulle Alpi. Difficilmente si
pensa a questo, qui in Italia, dove i Savoia entrano nei programmi
scolastici solo, praticamente, nel Risorgimento. Eppure il Ducato
sabaudo, per secoli Stato cuscinetto tra Francia e Spagna (e poi
Austria), è sopravvissuto a occupazioni, eserciti, condottieri, che
hanno attraversato le Alpi per scendere in Italia e occupare la
Pianura Padana.
L'ultimo è stato Napoleone Bonaparte, che a
Torino ha lasciato segni importanti del suo passaggio (il ponte
Vittorio Emanuele I, il primo ponte di pietra torinese, la
demolizione delle mura cittadine, la demolizione della torre civica,
il primo disegno di una piazza tra via Po e il fiume). Durante la
Prima Campagna d'Italia, nel 1794, Napoleone sconfisse gli eserciti
del Regno di Sardegna e dell'Austria partendo dalla Liguria:
conquistò Oneglia, dove c'era una base navale sabauda, quindi il
Ponente ligure, mentre, nell'entroterra, si assicurò Ormea e il
controllo dei passi dell'Argentera e del Colle di Tenda. Sulla strada
per Torino, rimaneva solo Mondovì, che cadde nell'aprile del 1796. A
quel punto Vittorio Amedeo III, per impedire una sanguinosa battaglia
per la conquista della sua capitale, trattò la resa.
Il 28
aprile 1796 fu firmato l'Armistizio di Cherasco, che stabiliva la
cessione alla Francia di Nizza e Alta Savoia e di parte
dell'Alessandrino, l'occupazione francese di Ceva, Cuneo e Tortona,
la neutralità del Regno di Sardegna e, probabilmente cosa peggiore
di tutte, il libero passaggio dei Francesi sul territorio piemontese.
Le vicende di quei giorni, si rivivranno a Cherasco (CN) nel prossimo
finesettimana, dal 5 al 7 giugno, con ricostruzioni storiche,
mercatini e atmosfere settecentesche.
Il 5 giugno saranno
ricostruiti gli accampamenti degli eserciti: i Francesi saranno nel
giardino del Castello e i Piemontesi lungo i Bastioni; figuranti in
costume, soldati e ufficiali a cavallo si muoveranno nel centro
storico della cittadina. Il 6 giugno inizierà con un mercatino
napoleonico in piazza Mantica e con l'inaugurazione della mostra Le
battaglie napoleoniche in miniatura (alle 10 nella Sala del Consiglio
Comunale). Il clou sarà alle 15.30, lungo la strada per Narzole, dove
ci sarà una ricostruzione della battaglia campale; alle ore 17 sarà
letto il documento che stabilisce la tregua tra Piemontesi e Francesi
e, in serata, ci saranno animazioni in piazza. Il 7 giugno, alle
10.30, all'Auditorium, sarà presentato il libro Donne in guerra.
Mogli, compagne e femmes de plaisir. Alle 11, ci sarà il saluto
delle autorità, con parata degli eserciti e, alle 15, di nuovo
battaglia, questa volta nel centro storico di Cherasco. Poi, nel
pomeriggio, al termine della battaglia, ci sarà l'arrivo di
Napoleone e la forma dell'Armistizio.
Figuranti, mercatino,
rancio, ricostruzione storica riportano Cherasco alle atmosfere della
Rivoluzione Francese esportata con altri mezzi e fanno riflettere,
noi piemontesi, su quanto sia stato duro essere stati uno Stato
transnazionale e cuscinetto sulle Alpi.