Il
Comune di Torino ha firmato un'intesa con l'
Università e il
Politecnico di Torino per trasformare l'
ex Mercato Ortofrutticolo
all'Ingrosso (MOI) di via Giordano Bruno in un polo
multidisciplinare, in cui troveranno posto
attività di didattica e
ricerca avanzata. E' una trasformazione davvero interessante, perché
questo nuovo polo tecnologico si troverà a pochi passi dal Lingotto
Fiere, a cui è collegato con la passerella costruita per Torino 2006
e caratterizzata da un grande arco rosso, dalla futura Città della
Salute, che sarà costruita nei pressi del grattacielo della Regione,
dalla stazione ferroviaria del Lingotto. Il nuovo polo della ricerca
verrebbe dunque a completare la nuova vocazione terziaria della
Torino Sud un tempo tempio industriale.
Per il complesso dell'ex
MOI,
una delle più belle e più importanti architetture
razionaliste, una nuova vita che riceve e dà prestigio. A un Mercato
Ortofrutticolo all'Ingrosso a Torino Sud si iniziò a pensare quasi
un secolo fa, quando l'espansione della città, diventata ormai
industriale, spinse a guardare ai quartieri meridionali anche per
questa nuova sede. La costruzione fu affidata all'architetto
Umberto
Cuzzi, che esaltò la forma rettangolare dell'isolato, con il lato
lungo posto su via Giordano Bruno e, sull'altro lato, a guardare il
Lingotto e la collina. Con
l'asse simmetrico posto in una pensilina
centrale, sormontata da una
torre dell'acqua, il complesso è costituito da due edifici laterali alla
pensilina e formati da
sette lunghe gallerie affiancate. L'uso del
cemento armato e delle arcate ha permesso un
uso duttile degli spazi
e ha facilitato la necessaria mobilità e movimentazione dei prodotti
del Mercato Ortofrutticolo, spinto poi a lasciare via Giordano
Bruno perché la struttura era diventata insufficiente.
La
chiusura del Mercato Ortofrutticolo ha costretto Torino, ancora una
volta, a riflettere sul futuro di una struttura di
grande pregio
architettonico. Per le
Olimpiadi Invernali del 2006, l'ex MOI è stato
trasformato in un
centro polifunzionale, esaltato dalla vicinanza al
Villaggio Olimpico, alla Passerella con l'Arco Olimpico e al
Lingotto. Poi ci sono stati gli anni dell'abbandono, appena interrotti dalla
bella esperienza di Paratissima, che ha dimostrato come fosse possibile una nuova vita per l'ex MOI. E adesso questo
nuovo progetto, ancora tutto da scoprire, ma promettente.
Sotto le
Arcate ci sarà
un polo multidisciplinare, in cui la condivisione
delle risorse umane e delle infrastrutture favorirà la ricerca
nell'ambito delle scienze della vita, grazie anche l'incontro e la
collaborazione tra ricercatori dell'
area medico-chirurgica e
politcecnica. Ci saranno
laboratori per ricercatori,
dottorandi e studenti dei Dipartimenti dell'Università e del
Politecnico. "Gli ambiti di collaborazione riguarderanno temi
strategici di ricerca, quali l'applicazione della robotica e delle
nuove tecnologie alle scienze chirurgiche, le tecnologie
neuromuscolari e più in generale le neurotecnologie, l'imaging e
la telemedicina; il polo contribuirà alla formazione di una nuova
generazione di medici ed ingegneri, a partire dal dottorato
interateneo in Scienze Cliniche, Chirurgiche e Bioinegneria attivato
dallo scorso anno accademico, e alla costituzione di un programma di
trasferimento tecnologico con grande attenzione all'attrazione di
investimenti strategici e alla promozione di start-up e nuova
imprenditorialità in campo biomedico" ha spiegato il rettore del
Politecnico di Torino
Marco Gilli.
Come si vede, per l'ex MOI si
tratta di una
rinascita di assoluto prestigio, una dimostrazione
ulteriore di come gli
edifici dall'intenso passato possano essere
interpretati nuovamente e diventare protagonisti di
progetti
d'avanguardia.