Guardate
una delle sue gonne di tulle e, se siete ragazze (non
importano gli anni, ché i sogni non ne hanno mai), provate a non
innamorarvene e a non sognarne una tutta per voi, per sentirvi
come
in una favola. Ho visto le foto di alcune creazioni di
My Ta su
Facebook, grazie a
Stefania di Chicchissima, e ho pensato subito che
dovevo conoscerla e fare una chiacchierata con lei. E' successo
qualche giorno fa, al tavolino di un bar di piazza Carlo Alberto, e
My Ta, al secolo
Tamara Milia (il cognome è sardo, l'accento è
sull'ultima i!), mi ha raccontato
idee e progetti di un sogno, che ha
come obiettivo New York. Ma iniziamo, giustamente, dal principio.
-
Come nascono le gonne di tulle di My Ta?
Dobbiamo partire da
qualche anno fa, quando ho dovuto chiudere Soho, il mio negozio di
moda a Pinerolo. Nello stesso periodo è finito un amore importante e
per superare la tristezza sono andata a New York, una città che ho
sempre amato molto, e per la prima volta ci sono rimasta tre mesi.
Tornata in Italia, ho iniziato a pensare come potevo tornare a New
York e ho pensato alla moda, che è uno dei settori del made in Italy
più apprezzati dagli americani. Ho preso qualche lezione di cucito e
ho iniziato a mettere giù le mie idee; le mie gonne di tulle sono
nate dall'esperienza che avevo acquisito con il mio negozio, dai miei
sogni e dall'idea che ogni donna vuole essere unica e sentirsi
principessa. Tutte le mie gonne sono fatte a mano, da me, per cui
sono una diversa dall'altra; le mie clienti possono scegliere i
tessuti, decidiamo come abbinarli, parliamo dei modelli più adatti
alle loro esigenze, è un bel percorso creativo dal quale si esce con
un capo davvero unico, che non avrà nessun'altra.
- Nel
servizio fotografico che hai pubblicato su Facebook, queste gonne
vaporose parlano di una donna molto femminile e sicura, che non ha
paura di mostrare la sua sensualità e la sua voglia di essere
principessa, le torinesi non sono così sobrie come si
racconta?
Torino è una città fantastica. Prima di aprire il
mio negozio, ho viaggiato per lavoro in tutta Italia e quando sono
tornata da New York, potevo andare in qualunque altra città, ma ho
scelto Torino. Perché? Perché ha un aspetto regale e ti permette di
essere te stessa. E' una città che ti aiuta a tirare fuori la tua
voglia di essere unica e di distinguerti dagli altri. Riconosco la
donna che descrivi, anche se non credo che ci sia tutta questa
sicurezza: ci sono clienti che si fanno fare la gonna e poi hanno
paura di avere tutti gli occhi addosso. Ma è un capo che va
benissimo per un aperitivo, è molto duttile: lo puoi mettere con le
Converse e un giubbotto di pelle e lo sdrammatizzi, lo puoi mettere
con una maglia con lo scollo a barchetta e sei super chic, con una
T-shirt e sei la regina della notte. Certo, se parliamo delle gonne
lunghe, meglio le cerimonie!
- Perché il tulle e non un altro
tessuto?
Perché tira fuori la tua voglia di essere unica.
Insisto su questo, lo so. Quando ero bambina guardavo incantata i
film di Sissi, con Romy Schneider, e Sabrina, con Audrey Hepburn, e
pensavo,
un giorno vestirò così! Amo le fantasie, i fiori,
il cashmere, gli abbinamenti azzardati, non ho paura degli sguardi,
perché penso che se non sei volgare puoi indossare tutto, compreso
tulle e raso. Non amo il tulle perché è leggero né insisto sulla
sua leggerezza, come magari si fa di solito. Amo il tulle perché mi
fa pensare allo stile di vita di quei film, all'unicità, all'essere
speciale, che è quello che vuole essere ogni donna.
- Come
nascono i tuoi modelli?
Sono autodidatta per tante cose, per
cui non so disegnare. Per farti un esempio, oltre alle gonne faccio
sciarpe, borse e tutto
handmade e unico, perché c'è sempre
un dettaglio che cambia. La mia prima borsa l'ho disegnata in
Sardegna, sulla sabbia! Le idee mi vengono andando in giro per
Torino, prendo la mia bici e arrivo al Po, ascolto la musica. Torino
è una città fantastica per i creativi.
- Quanto contano le
reti sociali per promuovere le tue creazioni?
Ti posso dire
una cosa: senza Facebook io non esisterei. Grazie a Facebook ho
collaborato con una stilista slovena, ho realizzato un
temporary
store a Milano, che mi ha dato tante soddisfazioni, ho avuto
clienti da fuori Torino, posso realizzare eventi. Ti faccio solo un
esempio, il servizio fotografico che hai visto, ha avuto un
grandissimo successo: l'hanno visto oltre 7mila persone! Come avrei
potuto raggiungerle?!
- Che tipo di eventi realizzi?
A
Torino organizzo serate e aperitivi, per presentare le mie creazioni.
E' uno scambio equo con i locali: io porto loro gente, grazie anche a
Facebook, e loro mi offrono una location in cui presentare i miei
lavori. La rete di contatti e di conoscenze è una cosa in cui credo
tantissimo. E' grazie a questa rete che recentemente sono stata a Izmir, in Turchia, dove ho comprato tulle di colori favolosi, che qui non si
vedono.
- Come si arriva da Tamara Milia a My Ta?
Ohh,
è stata un'illuminazione! Stavo cercando il nome da dare alla mia
attività e non mi veniva in mente niente, nonostante sia piuttosto
creativa con i nomi e i giochi di parole. Un giorno, ero in giro per
Torino e, all'improvviso, mi è venuta quest'idea. I miei amici mi
chiamano Tami, ho invertito le due sillabe e le ho separate, per
avere Mi Ta , che sono anche le iniziali del mio cognome e nome, e ho
sostituito la i con la y, leggendola all'inglese, mai-ta. Il
my
in inglese è un possessivo, indica quindi che le mie creazioni sono
qualcosa che appartiene solo a chi le possiede, che non ha nessun
altro
- Obiettivi?
Questo lavoro mi piace tantissimo e
ho tante idee, ma per adesso sono sola e faccio tutto io! Mi
piacerebbe avere un piccolo atelier tutto mio a Torino e poi, chi lo
sa, magari riuscirò ad andare a New York con le mie gonne!
My Ta
progetta anche un sito, per ora la trovate nella
sua
pagina su Facebook; le fotografie sono di A&S Design Photo Studio, che trovate anche
su Facebook.