L'amore passionale e politico di Antonio e Cleopatra e l'idealismo
di Akhenaton, raccontati nel più egizio dei luoghi torinesi, il
Museo Egizio. Vi sarebbe mai venuto in mente? Ci hanno pensato il
Teatro Stabile di Torino e il nuovo Museo Egizio, sempre più aperto
alla città che lo ospita. Dal
25 giugno al 18 luglio 2015, gli
attori neodiplomati del Teatro Stabile di Torino saranno protagonisti
di
Antonio e Cleopatra scene dal dramma di William Shakespeare; dal
26 giugno al 19 luglio 2015, porteranno in scena
Akhenaton, da Agatha
Christie, con adattamento di Agnese Grieco, che partendo dalla
scrittrice inglese, "mette in scena Sigmund Freud e si apre alle
indagini del premio Nobel egiziano Naguib Mahfouz"; per entrambe la
regia è di Valter Malosti.
Il progetto del Teatro Stabile e del
Museo Egizio è
tra i più affascinanti dell'estate torinese, sia per
la rilettura del fascino che l'Antico Egitto esercita sulla cultura
occidentale, sia per la
location straordinaria (e se magari, prima
degli spettacoli, ci si impregna d'Egitto, visitando la Galleria dei
Re e le sale del Museo Egizio, gli spettacoli si fanno più
intensi!). La
rilettura di Antonio e Cleopatra parte da
una strana
domanda: è un dramma romano o un dramma egiziano? "Antonio perde
il mondo perché è diventato lo zimbello di una sgualdrina dalla
fronte bruna? O forse conoscere Cleopatra – il Serpente del vecchio
Nilo che siede in trono rivestita del manto di Iside – è ciò che
dà un senso al viaggio della vita?" Belle
domande di filosofia e
d'amore, a cui lo spettacolo firmato da Valter Malosti, cerca di dare
risposta.
Akhenaton è il faraone che introdusse per primo il
culto
monoteista, con il dio Aton, fu sposo di Nefertiti e padre di
Tutankhamon. "Il significato rivoluzionario della sua nuova
dottrina, così come lo scontro con l’antica casta sacerdotale e
gli intrighi della corte, condurranno alla drammatica dissoluzione
della sua utopia", ma questo non impedisce che, vari millenni dopo,
la vicenda di Akhenaton continui ad affascinare l'Occidente. Di lui
parla anche
Sigmund Freud, nel suo ultimo libro,
L’uomo Mosè e
la religione monoteistica, mentre, negli anni 80, è il
Premio
Nobel Naguib Mahfouz che si occupa del faraone egizio. Nello
spettacolo, il giovane Miri-Mon costruisce un
ritratto a più voci
del faraone rivoluzionario.
Agli spettacoli del Teatro Stabile di
Torino è possibile abbinare una
visita guidata ad hoc al Museo
Egizio, che si concentra sui periodi storici dei sovrani raccontati
negli spettacoli, in modo da introdurre nelle atmosfere narrate.
Queste visite guidate possono essere acquistate
solo in abbinamento
ai biglietti degli spettacoli e non sarà possibile scegliere gli
orari di visita (si passerà all'orario d'ingresso successivo quando
sarà esaurito quello precedente, gli orari sono 19.45, 20.00, 20.10,
20.30). Il
biglietto degli spettacoli costa 8 euro, quello per la
visita guidata 8 euro. I biglietti possono essere acquistati su
www.teatrostabiletorino.it
e alla biglietteria del Teatro Stabile, via Rossini 8, e, dal 15
giugno, anche alla Biglietteria della fodnazione, in via Rossini 12
(mar-dom 9-18.30, lun 9.30-13).