Avete mai notato a come le
utilitarie abbiano cambiato la nostra
mobilità, quasi più dei vari modelli che si sono via via
affermati, siano SUV, berline o familiari? Il vantaggio delle
utilitarie è presto detto: sono piccole,
si parcheggiano più
facilmente, si muovono più agilmente nel traffico cittadino. E buona
parte delle piccole auto che hanno cambiato la nostra storia, sono
nate a Torino.
Pensate alla
Fiat 600, che è stata l'auto con cui,
durante il
boom economico, tante famiglie tornavano a casa nel
Meridione, nell'agosto di vacanza dalle
grandi fabbriche del Nord
(anche i miei nonni avevano una 600!). Un auto che ha segnato
l
'immaginario di tante generazioni, che ha diffuso la mobilità
privata, ha visto i primi amori e il primo sesso (immortale
Vecchioni:
Ma dammi indietro, la mia Seicento, i miei vent'anni e una
ragazza che tu sai).
Veniva
fabbricata a Torino ed ebbe un
successo straordinario, con tempi di attesa per le consegne che
arrivarono a superare un anno; i prezzi competitivi, i bassi consumi,
la buona abitabilità, per chi arrivava dalla guerra e dai sidecar,
la resero una
vettura vincente. Tanto che venne prodotta
dal 1955 al
1969, quasi quindici anni! La sua storia si intreccia con quella di
un'altra piccola, la Nuova 500, chiamata familiarmente
500. Anche lei torinese, anche lei prodotta
dall'ingegno di
Dante Giacosa, a cui il presidente della Fiat
Vittorio Valletta aveva affidato il disegno delle vetture che
dovevano conquistare
il cuore e il portafoglio degli italiani, la 500
era ancora più piccola della 600. L'idea della sua costruzione
arrivò da
Hans Peter Bauhof, un giovane impiegato della
Deutsche-Fiat di Weisberg, che disegnò una
microvettura a due
posti, con un motore a due tempi, collocato posteriormente; il
progetto venne
perfezionato a Torino, dove la vettura fu messa in
produzione. Tra gli anni 50 e gli anni 70, furono prodotte
numerose
versioni della 500, sportiva, con il tettuccio apribile, giardiniera,
con le portiere che si aprivano anteriormente e, più tardi,
posteriormente. La 500 ha davvero cavalcato due dei decenni più
importanti della storia recente italiana. E lo ha fatto da Torino,
impegnando nella sua produzione
operai provenienti da ogni parte
d'Italia, in particolar modo dal Sud. Cambiando per sempre non solo
l'immaginario dei giovani italiani e del loro stile di vita, ma anche
il volto di una città, la mia, Torino. Dire che mi sento orgogliosa
di questo? Sì, tra i difetti e le mancanze che questo cambiamento ha
imposto, al Nord e al Sud, ha dato a Torino uno slancio che ci ha
portato tutti, torinesi doc e torinesi meridionali, alla
città che
amiamo insieme.
E adesso che la
mobilità è cambiata, che le
utilitarie si chiamano
city cars, che sono state perfezionate dai
marchi tedeschi, con vetture come la
Smart, che i
ricambi si possono
comprare addirittura online, in siti come
Shopricambiauto24.it,
continuano ad avere
un posto speciale nell'immaginario collettivo.
Avete notato, per esempio, che i servizi di
car sharing prevedono soprattutto l'uso delle 500 e delle Smart? La scelta è
ampia, e comprende anche nuovi modelli come la
SmartforTwo,
automatica o manuale, dotata di soluzioni moderne e cura dei dettagli
sempre più sofisticati. Le utilitarie, diventate
city cars,
continuano a cambiarci la vita.