Tra
Ivrea e la
Serra Morenica, ci sono
numerose
chiese romaniche, che quest'anno hanno deciso di fare
rete, per entrare nei
circuiti culturali e turistici del Canavese.
L'iniziativa è lodevole, coinvolge i Comuni di Ivrea, Settimo
Vittone Andrate, Chiaverano, Bollengo, Burolo, Pavone Canavese,
Moncrivello, Candia Canavese e propone l'apertura di
tredici chiese,
tra
giugno e ottobre, almeno alla domenica. Si tratta infatti di
edifici religiosi
generalmente chiusi e, dunque,
sconosciuti al
pubblico.
Tra loro ci sono piccoli gioielli come il
Campanile di
San Martino di Paerno, a Bollengo, che si può visitare solo
dall'esterno e che si innalza solitario, nell'Anfiteatro Morenico, dove un tempo
c'era il villaggio di Paerno. Ha una storia triste: nel XIII secolo
Ivrea fondò Bollengo, un piccolo borgo fortificato, e obbligò le
popolazioni di Pessano, Paerno e Bagnolo a trasferirvisi; così la
chiesa e il campanile di Paerno decaddero rapidamente, la chiesa fu
demolita nel XVIII secolo e, a ricordare la storia, rimane questo
campanile, con cinque cornici di archetti pensili e lesene angolari,
motivi tipicamente romanici. Da non perdere anche la
Chiesa Priorato
di Santo Stefano al Monte, a Candia, situata strategicamente su una
collina che permetteva di controllare la via del Nord; fu fondata dai
benedettini nel XI secolo, ha una decorazione esterna di gusto
romanico e una parte interna che ha mantenuto quasi intatto
l'impianto romanico, con una cripta realizzata con materiale di
reimpiego, risalente al VI-VII secolo. La
Cattedrale di Ivrea è
l'edificio più noto partecipante all'iniziativa: si trova sulla
parte alta della città e sorge su un antico tempio romano; ha
origini altomedievali e conserva poche tracce del suo passato
romanico, dati i rimaneggiamenti delle epoche successive: il
deambulatorio, il muro esterno dell'abside, i due campanili a pianta
quadrata.
Potete trovare
informazioni sul sito di
Ecomusei AMI,
www.ecomuseoami.it, che ha organizzato questa bella iniziativa; trovate
la lista delle chiese partecipanti
al progetto, ognuna con una propria scheda, una
mappa generale per localizzarle, e gli
orari di apertura di
ognuna di esse (si scarica in .pdf dal primo link); allo stesso sito web appartengono le fotografie che illustrano l'articolo.