Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam
Nelle gallerie sotterranee del Pastiss, in attesa di apertura al pubblico
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Poche settimane fa, c'è
stata una grande polemica a Torino, sulla costruzione di un
parcheggio, che, in corso Galileo Ferraris, avrebbe causato la
distruzione di alcune gallerie sotterranee, appartenenti alla rete di
difesa costruita nel XVIII secolo intorno alla Cittadella C'era stata anche una petizione online per chiedere
la sospensione dei lavori e la tutela delle gallerie. La protesta dei
torinesi ha avuto successo: le gallerie saranno valorizzate e il parcheggio
sarà modificato.
Qualche giorno fa è stato pubblicato su
youtube un breve documentario, che porta giù, nelle gallerie
sotterranee di Torino, quelle di cui abbiamo sempre sentito parlare,
come di una leggenda metropolitana (potete vederlo più in basso, dura 3 minuti e vale davvero la pena). Finalmente le possiamo vedere,
perfette nella loro rete, sorprendenti nelle loro dimensioni e
affascinanti nella loro architettura di volte e laterizi. Sono le gallerie costruite intorno al Pastiss, ingegnosa opera dell'architettura militare sabauda, che rendeva praticamente imprendibile il bastione di San Lazzaro, sul lato sud-occidentale della magnifica Cittadella. Si scende
giù in compagnia di archeologi e studiosi che le illustrano e che
spiegano i futuri progetti che le riguardano: una volta trovati i
finanziamenti, potrebbero essere aperte al pubblico, con itinerari
guidati. E sarebbe davvero bello, venire finalmente in possesso di
questa pagina del passato di Torino, così misteriosa, così
leggendaria e, finalmente, così vicina e comprensibile.
Leggendo
su Facebook di questo documentario, ho scoperto che appartiene al
numero zero di una nuova rivista, Torino Storia, il cui obiettivo è
raccontare la città e il suo passato. Nella sua pagina web, c'è il
numero zero, che si può scaricare gratuitamente, in .pdf e che
presenta molti articoli interessanti sulla storia recente e remota
della città. C'è un articolo sulle gallerie sotterranee, che si
conclude con un'ulteriore scoperta: "Il lavoro degli archeologi
volontari nella città sotterranea si è svolto fino ad oggi con
passione, molta fatica e perseveranza, scarso riscontro di
finanziamenti pubblici e privati. Questa volta arriveranno? C'è da
sperarlo. Anche perché nei pressi del Pastiss sorge un ulteriore
tesoro sotterraneo della vecchia Cittadella ed è già stato
parzialmente recuperato, pronto a integrare il percorso di visita:
l'antico pozzo a doppia elica per l'anobbeveraggio dei cavalli,
simile al pozzo di San Patrizio, attende i turisti nel giardino della
scuola Ricardi di Netro, via Valfrè, dietro alla Caserma Pietro
Micca". Quante meraviglie nel sottosuolo di Torino e quanto
fanno rimpiangere, ancora, l'abbattimento di quel capolavoro
dell'architettura militare europea che fu la Cittadella.
Torino
Storia avvierà pubblicazioni regolari dal 15 novembre 2015, con 10
numeri all'anno, distribuiti in edicola e con abbonamenti postale e
digitale (l'abbonamento postale costa 27 euro, quello digitale 15
euro, entrambi costano 35 euro). Le pubblicazioni avverranno, però,
solo se entro settembre saranno raccolti almeno 1000 abbonamenti (ci
si può abbonare adesso su
www.torinostoriarivista.com,
senza dover pagare la quota, che verrà richiesta al raggiungimento
dei 1000 abbonati).