Sarà alla fine del 2015. Il
Polo del '900 aprirà le porte negli antichi
Quartieri Militari di Torino, in
corso Valdocco, all'angolo con via del Carmine, per offrire a studiosi, ricercatori, studenti e
appassionati
uno degli spazi più importanti d'Italia per gli studi
del 900. L'ambizione è quella di realizzare
un nuovo centro per la
tutela e la diffusione dei valori di cittadinanza e democrazia,
rivolto soprattutto a
lle nuove generazioni e ai nuovi cittadini.
Ideato dalla
Compagnia di San Paolo, che sta finanziando e
accompagnando il progetto, il Polo del 900 riunisce
dodici enti
culturali, legati alla storia e all'eredità del Secolo Breve:
l'Unione Culturale Antonicelli, il Centro Studi Gobetti, la
Fondazione Donat-Cattin, la Fondazione Vera Nocentini, la Fondazione
Gramsci, l'Istituto Salvemini, l'Ismel, la Rete Italiana di Cultura
Popolare, che troveranno sede nell'edificio San Daniele dei Quartieri
Militari, e l'Istituto per la Storia della Resistenza (Istoreto), il
Museo Diffuso della Resistenza, l'Archivio cinematografico della
Resistenza (ANCR), il Centro Internazionale Primo Levi, che saranno
nell'edificio San Celso.
Immaginate questi Centri di Cultura in
un'unica sede, per di più aulica e suggestiva come i Quartieri
Militari, disegnati
nel XVIII secolo da Filippo Juvarra. I
numeri testimoniano l'importanza di questo
nuovo polo culturale. 300mila metri quadrati di superficie pubblica,
in cui i cittadini potranno leggere, studiare, partecipare a
incontri, spettacoli, presentazioni di libri. 300mila monografie a
disposizione del pubblico, insieme a numerosi fondi archivistici.
1650 metri quadrati di depositi. 540 metri quadrati di cortile per
performance ed eventi. 50 metri quadrati per l'area per i bambini. 3
aree per la didattica. 1 biblioteca. 1 bunker del Museo Diffuso della
Resistenza. 1 spazio polivalente per eventi e mostre, 1 bar-bookshop.
1 mostra permanente Torino 1938-1948 e un rifugio antiaereo.
Il
Polo del '900 non ambisce solo a raccogliere
le testimonianze e gli
archivi del secolo scorso, ma intende offrire alla cittadinanza anche
spazi di riflessione, di dialogo, di racconto, che siano utili
all'
attualità, che aiutino a capire presente e futuro. Per questo
sono previsti incontri, mostre, spettacoli. L'incontro con "le
nuove generazioni e i nuovi cittadini" è già iniziato, ancora
prima dell'inaugurazione del Polo.
Da marzo è in giro per Torino
e per il Piemonte
una Fiat 500 d'epoca (un'auto migliore, a Torino,
per parlare del Secolo Breve?), trasformata in una sorta di
biblioteca. Sul veicolo ci sono una cinquantina di testi, selezionati
dai 12 enti partners del Polo del '900, mentre i volontari che
accompagnano la 500
coinvolgono il pubblico per riflettere sulle
future attività del Polo, attraverso un questionario, e per
rappresentare le parole chiave del secolo, attraverso
stencil. La 500
ha avuto come tappe le celebrazioni del 25 aprile, il Salone del
Libro, il Torino Jazz Festival, il Festival Mirabilia, a Fossano
(CN), il Festival Collisioni 2015, a Barolo (CN); al suo arrivo,
mancano ancora sette appuntamenti, tutti da scoprire.
Riflessioni
sulle attività future del Polo sono già iniziate alcune settimane
fa, con gli incontri di
Open Talks, che riprenderanno in autunno. E quest'estate, il
Museo Diffuso
della Resistenza propone
un ciclo di proiezioni cinematografiche,
Il
Novecento: oppressioni e liberazioni attraverso il cinema, che,
dal
13 agosto al 10 settembre, ha in calendario, con cadenza settimanale,
film come
L'uomo che verrà,
Il buio oltre la siepe,
Miracolo a Le
Havre,
La ciociara,
Senza chiedere permesso.
In autunno, Rotta su Torino
tornerà a parlare di questo progetto: lo meritano la
ristrutturazione degli spazi juvarriani, gli enti culturali
coinvolti, il cammino che porterà all'inaugurazione di questo Polo,
dedicato a uno dei secoli più appassionanti e più tragici della
nostra storia. Per tutte
le informazioni e gli aggiornamenti sulle
attività del Polo del '900 c'è il
sito web,
www.polodel900.it