È sorprendente come Torino, città
del cioccolato e del caffè per eccellenza, abbia tante proposte per
scoprire il tè, bevanda apparentemente lontana dalla sue tradizioni,
Poi si parla con Dino Del Corso, fondatore di V
ictorian Tea –
Design del Gusto e tutto assume un tono più naturale. Da alcuni
anni Dino, pisano di nascita e torinese per scelta, offre corsi e
workshop, per imparare a degustare il tè nella sua cornice più
appropriata ,e organizza pomeriggi tematici, per unire tè, curiosità
e cultura.
- Come è nata la passione per il tè?
E'
stata una conseguenza del mio interesse per il galateo. Quando ero
ragazzino, un'amica di mia madre organizzò un pranzo con una tavola
apparecchiata, con tutte le posate e i bicchieri del caso, e ne
rimasi affascinato. Di lì iniziai ad approfondire il galateo e me ne
sono appassionato: mi piace accogliere bene le persone, farle sentire
a proprio agio, all'interno delle regole dell'accoglienza. Il tè
appartiene a questa logica: le sue regole e il suo cerimoniale
servono per degustarne le qualità e riconoscere le differenze. Il tè
ha 3000 anni di storia, ogni cultura ha tradizioni proprie, noi
abbiamo adottato quelle inglesi. Poi ci sono i miti da spiegare
bene, come il limone, adottato in
Russia per nascondere il sapore delle foglie rancide, o il latte,
aggiunto per abbassare le temperature e impedire la rottura della
porcellana. E bisogna imparare a curare la scelta e la temperatura
dell'acqua, entrambe capaci di modificare il sapore. Il tè, dico
sempre, è come il personaggio di una fiaba di 3000 anni, che viaggia
da Oriente a Occidente e incontra principesse, maraja e pirati. Non
si smette mai di imparare cose nuove sulla sua coltivazione, le sue
tradizioni, il suo uso.
- E come questo bagaglio di conoscenze
è diventato un lavoro?
Lavoravo già nell'organizzazione di
eventi e stavo cercando un'idea per proposte originali, magari di
nicchia, ma in grado di attrarre la curiosità. Le idee si bruciano
presto, si viene facilmente copiati, per cui cercavo qualcosa di
diverso. Pensare al tè è venuto naturale: a me piace raccontare, mi
piace che il servizio sia rispettoso del rituale, per cui mi occupo
di tutto il processo, dalla scelta dei tè alle porcellane. Ho
iniziato a organizzare corsi e workshop, in cui raccontavo sia le
caratteristiche dei vari tè che l'importanza della scelta delle
tazze e delle porcellane. Poi sono venuti i pomeriggi tematici, ci
sono stati i tè con Jane Austin, con Kate Middleton, con delitto,
con Downtown Abbey; alcuni sono stati organizzati con esperti di
questi argomenti. Abbiamo ricostruito così pomeriggi di
conversazioni piacevoli, veri e propri tè con le amiche. Alcuni
pomeriggi, come quelli dedicati a Jane Austen, hanno avuto un
successo strepitoso, del tutto inaspettato. Il tè apre anche ad
altre realtà, della cui forza non abbiamo idea!
- Torino come
accoglie il tè, che, in fondo, non appartiene alle sue
tradizioni?
E' vero, il tè non è una tradizione torinese,
però sì lo è il salotto. Ho abitato a Milano, per qualche tempo, e
lì è tutto fast. Una delle cose che mi affascinano di Torino è che
continua a essere a misura d'uomo. Qui ci sono numerosi caffè, in
cui ci si ferma, si aspetta e si assapora, sia la cioccolata calda o
un buon caffè. Il tè appartiene a questa cultura dell'attesa e del
tempo per se stessi, che i torinesi conoscono bene. Torino è una
città aperta, ama sperimentare, si incuriosisce e poi si affeziona.
Ci sono persone che tornano per dirmi che hanno ritrovato il servizio
di porcellana della nonna e hanno iniziato a usarlo...
-
Immaginiamo una giornata di solo tè. E' possibile consumarlo durante
i pasti?
Ma certo e a ogni piatto si può abbinare un tè
specifico. Per esempio, per colazione, per l'
english breakfast,
è perfetto un mix di tè cinesi e indiani; a pranzo vanno bene i tè
verdi o aromatizzati: il tè verde giapponese è perfetto per i
pesci, il tè affumicato per gli arrosti. E possiamo sfatare anche un
altro mito: si può bere il tè anche prima di andare a dormire. A
differenza del caffè, il tè aiuta a concentrarsi, ma senza eccitare
il corpo, per cui non disturba il sonno.
- Progetti per il
futuro?
Gli ultimi mesi dell'anno li uso per mettere a punto
le proposte dell'anno successivo. Torneranno sicuramente i corsi, mi
piacerebbe concentrarmi sulle tradizioni inglesi, organizzando
pomeriggi tematici e merende su personaggi e realtà
dell'Inghilterra, Poi ci saranno ancora i miei studi a Barcellona: mi
sento un eterno studente e a Barcellona ho trovato una scuola
straordinaria in cui continuare ad approfondire le mie conoscenze.
Victorian tea - Design del gusto ha
un
sito web, è
su
Facebook e
su
Twitter.
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