Questa è una bella storia torinese, iniziata
nel 1955,
60 anni fa. E' stato allora che
Erika De Wan ha aperto un
negozio di
articoli da regalo in piazza Castello. La signora De Wan aveva le
idee chiare: nel suo negozio dovevano esserci solo
oggetti eleganti,
di
design studiato ed esclusivo, di materiali di alta qualità, di
fattura italiana e, ultimo ma non meno importante,
di prezzo
accessibile. La difesa del
made in Italy è stato il filo conduttore
principale di questa storia, nata dall'intuizione di una donna
brillante ed energica. Probabilmente il negozio De Wan sarebbe stato
uno dei tanti succedutisi nel centro di Torino, di cui hanno memoria
solo le generazioni che li hanno frequentati, non fosse stato per
l'impegno di Erika a
rinnovare continuamente le sue proposte.
Elisabetta, Roberto, Rosalba, Enrico: i De Wan oggi
Il
rinnovamento che ha cambiato la storia della sua attività è stata
l'introduzione dei bijoux. Negli anni '50, la bigiotteria
non era
diffusa come lo è oggi e il mondo si divideva tra chi possedeva
gioielli e chi sognava di averli; a contribuire alla diffusione dei
bijoux è stato, incredibilmente, il
cinema, che ha iniziato a
proporre donne bellissime, provviste di gioielli eleganti o vistosi,
ma necessariamente falsi. In realtà, sembra incredibile, la
bigiotteria è nata ancora prima e in Europa:
nel XVIII secolo, le
attrici, ancora loro, volevano indossare in scena gioielli vistosi,
per nobilitare la loro arte, ma ovviamente non potevano usare
gioielli veri, così il
gioielliere parigino Strass si inventò le
pietre colorate, che portano ancora oggi il suo nome e che
affascinarono persino la
regina Maria Antonietta, tanto che amava
portarle quanto le vere pietre preziose. I
bijoux che Erika De Wan
porta nel suo negozio hanno
un successo immediato, anche perché
seguono le
linee guida irrinunciabili: eleganti, di
fattura
pregevole, di
design esclusivo, di
prezzo accessibile.
Essendo
una storia italiana, quella di De Wan è soprattutto
una storia
familiare. Negli anni Settanta, Erika viene affiancata dal
figlio
Enrico e dalla
nuora Rosalba. Lui punta tutto su
ricerca e design: è
chimico per formazione e ama studiare materiali nuovi per proporre ai
clienti oggetti sempre più eleganti e raffinati, come al solito
esclusivi e di prezzo ragionevole. Lei è appassionata di
bijoux, ama
la storia e l'arte e non è difficile immaginare cosa queste passioni
unite possano creare: Rosalba si inventa
i Gioielli delle Regine, che
lanciano il marchio De Wan all'attenzione internazionale. Nella
collezione ci sono, rivisti e corretti, i gioielli appartenuti a
regine come Maria Adelaide di Savoia, Maria Teresa d'Asburgo Lorena,
Maria José d'Italia. Il successo è strepitoso: l'ultimo
riconoscimento è la loro presenza nella
mostra al Quirinale, per i
150 anni dell'Unità d'Italia.
La ricerca ha permesso a De Wan di
inventare le
Perle Iridee®,
che, grazie a un processo tecnologico che include particelle di oro
purissimo e che è protetto da brevetto, hanno
sfumature di
grande luminosità. Grazie a studio, ricerca, innovazione, De Wan
espande la propria attività e non è più solo Torino. Dall'iniziale negozio in piazza
Castello (sostituito poi dal leggendario negozio in via Roma, all'angolo con la Galleria San Federico), Enrico De Wan parte alla conquista del mondo, aprendo punti
vendita anche
a Milano e a Montecarlo, collaborando con
Villeroy e
Harrod's, che includono gli oggetti del marchio nei propri cataloghi.
Tra i clienti ci sono dinastie del denaro come gli Agnelli e del
sangue come i Grimaldi,
celebrities come Kim Novak, Sandra Mondaini
ed Eva Herzigova.
Il girocollo Black&White, con le perle Iridee; una spilla della collezione I Gioielli delle Regine
Alla vigilia dei
primi sessant'anni di attività,
la famiglia De Wan, che include adesso anche
Roberto ed Elisabetta, i
figli di Enrico e Rosalba, si è regalata l'ingresso nel mondo degli
accessori moda. Da qualche tempo nel catalogo ci sono anche gli
orologi, passione di Elisabetta, e le
borse Wanderling, realizzate
con la solita attenzione per il
rapporto qualità/prezzo, con l'uso
di materiali pregiati, design elegante, fattura artigianale e
italiana. Il successo delle borse Wanderling è stato tale che si
contano ormai ben
30 modelli, con oltre 50 combinazioni di pelli e
colori. E
per festeggiare i sessant'anni, c'è una nuova borsa,
chiamata giustamente
Anniversary, che propone tanti spazi utili per
le donne che non amano perdere tempo a frugare in borsa, come, ad
esempio, portachiavi e portamonete incorporati o il carica batteria
d'emergenza per i cellulari.
Borsa Anniversary
E
il regalo più importante, per
Torino, è la
nuova sede: lasciata piazza Castello vari decenni fa, e
lasciato anche il negozio di via Roma all'angolo con la Galleria San
Federico, di cui tutti noi torinesi abbiamo un ricordo, ecco il nuovo
negozio, in
piazza San Carlo 132. Si ammirano le borse colorate, i
foulard di seta, i
bijoux vistosi ed eleganti alle pareti del
negozio, si getta uno sguardo alle grandi vetrine e compaiono le
chiese (quasi) gemelle di piazza San Carlo. Più Torino di così.
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