Ci sono circa
200 fotografie, stampate
su un tessuto leggero e semitrasparente, sospese nella grande sala
espositiva della
Fondazione Merz. Costituiscono la prima parte di
Dopo, la personale di
Christian Boltanski, aperta
fino al 31 gennaio 2016. Si
passeggia tra queste fotografie
sospese, che fluttuano nell'aria e
raccontano
volti anonimi, e ci si sente anche un po' sospesi in
questo spazio grandioso, tra immagini che raccontano
la piccola
quotidianità per invitare a riflessioni non comuni. "Il moto
continuo impresso alle immagini sospese nel vuoto è un invito a
lasciarsi andare al
flusso del tempo e della memoria. Che succederà
'dopo'? E quanti 'dopo' ci sono già stati nella vita delle persone,
nei ricordi e nella casualità degli eventi? Le foto girano come i
fatti della vita, si può decidere di inseguirle con lo sguardo o
muoversi dietro loro, ma poi alla fine bisogna lasciarle andare e
pensare al 'dopo'" spiega il comunicato stampa della Fondazione
Merz, dando voce alle sensazioni, tra il gioco e la scoperta, che le
fotografie fluttuanti e le loro trasparenze, risvegliano.
La
mostra continua
nel piano sotterraneo, a cui si accede dopo essere
stati accolti da un video di applausi, una sorta di
omaggio di
Christian Boltanski a Mario Merz. In questo nuovo spazio, tutto buio,
ci sono
scatole di cartone ricoperte di cellophane, sembra tutto
pronto
per un trasloco, per un tempo abbandonato, mentre la scritta
illuminata DOPO, continua a far riflettere
sulla precarietà, sul
tempo sospeso,
sulla memoria che, "come i circuiti cerebrali,
attende solo di essere riattivata, aprendo cassetti, cercando nelle
storie comuni, giocando con i rimandi nel presente".
Il
parigino Christian Boltanski è
uno dei più importanti artisti
francesi, attento interprete del nostro tempo e delle sue
inquietudini, ed è
per la prima volta a Torino con il proprio lavoro.
Dopo, la sua personale, occupa tutto lo spazio della Fondazione Merz
(la sua è anche la prima mostra che
approfitta delle altezze
di questo spazio ex industriale, diventato
tempio dell'arte
contemporanea a Torino) ed è concepita come
un'installazione totale.
Una sorta di unico racconto corale, capace di raccontare i temi cari
all'artista francese, la memoria collettiva e individuale, il passato
e il presente, la Storia nella vita di tutti ("Non quella
maestosa ed ufficiale, mai quella dei vincitori ma la storia di tutti
noi, con le cose volute e anche subite. Con linguaggio minimale e non
incline alla celebrazione è riuscito a parlare di tutto senza
rimanere ancorato a nulla. Non c'è un tema storico elettivo ma la
storia intesa nell'accezione di durata lungo cui si srotolano le
singole esistenze" spiega la curatrice
Claudia Gioia).
Christian
Boltanski. Dopo è alla
Fondazione Merz, in
via Limone 24, aperta
fino al 31 gennaio 2016. L'
orario di apertura è da martedì a
domenica, dalle ore 11 alle 19. Il
biglietto intero costa 5 euro,
ridotto 3,50, gratuito bambini fino a 10 anni, over 65, possessori
tessera Abbonamento Musei e Torino+Piemonte Card, per tutti ogni
prima domenica del mese. Il
sito web di riferimento è
www.fondazionemerz.org.
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