Da alcuni giorni l'
Armeria Reale ha una
nuova illuminazione, più moderna, più ecosostenibile
e, soprattutto, più adeguata alla scenografica
Galleria Beaumont, in
cui si succedono cavalli e armature dei secoli passati. La Galleria,
l
a più bella di Torino, insieme alla
Galleria Grande della
Reggia di
Venaria Reale (TO), riceve luce naturale da
entrambi i lati lunghi,
affacciati uno, a sud-est, verso i Giardini Reali e l'altro, a
nord-ovest, verso la piazzetta Reale. "La luce inonda lo spazio,
entra in profondità, soprattutto nei mesi invernali grazie
all'assenza di un vero sporto del tetto, e attraversa tutta la manica
illuminando ogni superficie" spiega l
'architetto Diego
Giachello, che ha curato l'intervento. In assenza di protezione, i
danni ai tessuti dei costumi e alle pelli dei cavalli, sono immaginabili; così come è sempre stato complicato ammirare le
armature nella loro interezza, a causa della loro esposizione
in
controluce.
Per ovviare i danni della luce solare non filtrata, le
dodici grandi finestre della Galleria sono state dotate di
pellicole
microlaminate, che riducono i raggi UVA e infrarossi, permettendo un
miglior controllo dell'illuminazione. Le lampadine dei venti gruppi
di torcieti alle pareti sono state sostituite con
led di ultima
generazione: "I consumi energetici si presentano oggi
ridimensionati a quasi di
un decimo dei valori precedenti grazie
all'introduzione di lampade led da 4-5 W, la durata è passata da
4-5.000 ore a 30.000". E non solo, l'uso dei led permette
anche il controllo del
flusso luminoso e della temperatura delle
sorgenti luminose. In questo modo la luce è calda, non è
abbagliante, è distribuita in modo uniforme e permette di
ammirare
le armature nel loro complesso, scoprendo quei particolari che nel
controluce dell'illuminazione precedente sfuggivano. E non ci sono
solo cavalieri e cavalli esposti da sempre al pubblico: con la nuova
illuminazione, sono arrivate anche le armature, gli elmi e le armi
appartenuti ad
Alessandro Sanquirico e acquistati dal re Carlo
Alberto nel 1833. Un'ulteriore testimonianza della
passione per il
collezionismo di questo re silenzioso, praticamente fondatore dei
principali Musei torinesi.
La nuova illuminazione non riguarda
solo la Galleria Beaumont, ma anche
le vetrine in cui sono esposte le
armi. Sono vetrine risalenti in buona parte al 1873 e dotate di
un'illuminazione interna
dal 2005: "La tecnologia adottata si
proponeva con caratteristiche elevate, rispondenti ai migliori
standard museografici, quando le
fibre ottiche rappresentavano la
qualità più alta della luce in una teca museale, collocando la
sorgente (a incandescenza) dentro un illuminatore dislocato in
posizione protetta e distante dai reperti. Nelle vetrine dell'Armeria
fu adottato un sistema misto, in quanto le posizioni non
raggiungibili dai cavi delle fibre,
furono risolte con delle stecche di led per l'epoca di ottima
qualità" spiega Giachello. Che aggiunge: "Malgrado i
sicuri risultati tecnici ottenuti dalla soluzione del 2005, assenza
quasi totale di calore, buona resa cromatica, abolizione di UVA e
infrarossi, da un punto di vista percettivo le vetrine presentavano
forti difformità nella visione dei reperti. Le sorgenti piuttosto
puntiformi determinano
enormi differenze di livelli di illuminamento
(anche se contenuti nei parametri) con indici di uniformità (cioè
di rapporto tra l’illuminamento minimo e quello medio) poco
soddisfacenti. Questo si traduceva in una visione difficile, poco
coinvolgente, non ultimo per i cartellini molto piccoli, incapace di
far percepire l’elevatissimo valore dei reperti". La nuova
illuminazione usa
prodotti a led con prestazioni vicine a quelli con
sorgente alogena, in questo modo "il flusso luminoso è
cresciuto tantissimo, la perdita in resa cromatica è stata appena
percettibile, la visione per il pubblico è sicuramente migliorata, i
consumi non sono neanche paragonabili. Durante il lavoro di
sostituzione, a museo aperto, mano a mano che le vetrine venivano
completate, le differenze erano così evidenti da attrarre
l'attenzione del pubblico in visita alla Galleria, interessato ai
miglioramenti ottenuti con la luce".
Il progetto della nuova
illuminazione dell'Armeria Reale e dell'esposizione della collezione
Sanquirico è un
ulteriore tassello della definizione del
Polo Reale
torinese che va a posto; alla sua realizzazione hanno contribuito la
Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di
Torino e la
Fondazione CRT, che hanno finanziato i lavori e
collaborato ai restauri con le loro competenze. Per esempio, la
pubblicazione dedicata al nuovo impianto di illuminazione e alla
collezione Sanquirico, curata dalla Consulta e
consultabile
all'ingresso dell'Armeria, è stata sostenuta dalla Fondazione CRT.
Le
foto sono tratte dalla pagina di Facebook del Polo Reale di Torino.
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