Chiuso da alcuni anni a causa di un
incendio e dei successivi lavori di restauro, attualmente in corso,
il
Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino (MRSN) ha indetto un
concorso per la progettazione delle aree di accoglienza, dei servizi
accessori e dell'immagine coordinata del Museo, con la collaborazione
della
Fondazione dell'Ordine degli Architetti di Torino (OAT).
Il
progetto vincitore è risultato essere quello dello
studio di
architettura ZENO, con la collaborazione dell'art director monzese
Alessandro Vigoni. E' uno studio lombardo che ha partecpato a diverse
competizioni nazionali e internazionali, che ha vinto l'
Europan 12,
Wittemberge, per la
riqualifica di un'area industriale sul fiume
Elba, in Germania, e il concorso
Make Your Mark in Milan per la
riqualifica dei padiglioni 1 e 2 della Fiera di Milano. "Ogni
progetto diventa l'opportunità di esplorare
la relazione tra nuovo
ed esistente, cercando di non cristallizzare l'antico e di non
consegnare il nuovo all'atemporalità del contemporaneo"
spiegano gli architetti Andrea Zecchetti e Francesco Nobili,
fondatori dello studio, nella scheda che ne racconta l'attività.
Il
progetto vincitore viene spiegato così: "Progettare attraverso
il valore storico di un edificio significa comprendere
tutte le
stratificazioni dell'esistente, collocarsi come tale e come un
sedimento adattarsi. Interpretare questi dati permette di non
cristallizzare il progetto in un'ultimo stadio, ma essere
parte di
un perpetuo racconto. Il carattere insediativo che viene a generarsi
deriva dall'interpretazione del fondamento classico e restituisce,
nella sua immagine architettonica e veste grafica, semplicità e
immediatezza comunicativa. Identificare e riconoscere attraverso
un'immagine, un simbolo, una parola diventa ora indispensabile per
il museo. Architettura e comunicazione si traducono così in una
nuova iconografia. Le nuove funzioni vengono accolte nel palinsesto
architettonico tramite l’interpretazione contemporanea dell'ambito
museale, non più accessorie ma come elementi cardine, divengono
diretta interfaccia tra utente e fruitore. I vincoli storici
dell'impianto settecentesco si traducono quindi in o
pportunità
formale e funzionale, dove la codifica di un nuovo linguaggio
classico si rende parte integrante dell'esistente determinando un
diverso rapporto tra progettazione e restauro".
Al
secondo
posto, un progetto toscano, presentato dal
gruppo OPPS, formato dagli
architetti Filippo Pecorai, Francesco Onorati, Francesco Polci e
Antonio Salvi, che intende "perseguire l'obiettivo di portare
il museo nella vita quotidiana della città realizzando un
passage
urbano all'interno degli spazi pubblici del museo". Mentre,
al
terzo posto, il progetto del
gruppo MURENA intende "non
stravolgere la natura spaziale dell'edificio storico, ma ne
valorizza le qualità intrinseche, lavorando nel rispetto della
preesistenza e trasformando il museo attraverso ricche costruzioni
scenografiche".
Il concorso indetto per il MRSN appartiene
alla
filosofia della Fondazione OAT, secondo la quale il concorso è
"strumento efficace per garantire la miglior soluzione
attraverso il confronto di idee, capacità e competenze dei
progettisti ed al tempo stesso per porre in primo piano l'importanza
della fase progettuale, per ottenere i migliori risultati sul piano
dell'efficienza, della rispondenza agli obiettivi, della funzionalità
e della bellezza del risultato; si tratta di un processo virtuoso con
ricadute positive sulla qualità architettonica e sulla collettività
e pone al centro la funzione sociale del mestiere dell'architetto".
Nelle foto, il progetto di ZENO.
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