Il
Turin Palace Hotel ha riaperto
ufficialmente le porte il 1° dicembre 2015, dopo sette anni di chiusura e dopo i mesi di rodaggio
dell'apertura ufficiosa, avvenuta a maggio 2015. Alla città è stato restituito
uno dei suoi
gioielli, uno degli alberghi che hanno scandito la vita cittadina e
che hanno ospitato
le personalità più importanti passate a Torino,
dalle popstars ai reali, Elisabetta II compresa.
Proprietà di
Reale Immobili, il Turin Palace Hotel è stato completamente
restaurato e ristrutturato, per essere dotato di tutti i servizi e
impianti all'avanguardia. Si è mantenuta intatta
l'identità
dell'albergo, si è fatta una ricerca filologica sul suo passato, si
sono scelti arredi e decorazioni di linea
semplice ed elegante,
rigorosamente fatti a mano o su misura da
artigiani possibilmente
piemontesi, per regalare anche un'
identità territoriale alla
struttura. "Non abbiamo voluto un arredamento da grande catena
alberghiera, abbiamo voluto qualcosa che fosse di unico, affinché i
nostri clienti sentano che per noi
sono persone, non numeri" ha spiegato
Piero Marzot, durante la
vista organizzata in anteprima per la stampa. I Marzot, che
gestiscono l'albergo, arrivano da
Milano, dove sono proprietari
dell'
Hotel Spadari e dell'
Hotel Gran Duca di York, tra i più
apprezzati del capoluogo lombardo. Ma, da
milanesi, hanno voluto difendere
la torinesità del Turin Palace
Hotel, ricostruendo le atmosfere, il senso sobrio dell'eleganza, la
cura dei dettagli sofisticati che fa parte dell'immaginario torinese.
L'attenzione per la storia del Turin Palace Hotel si nota nella
cura della ristrutturazione. La
Lounge, il salone che accoglie i
visitatori, è luminosa ed elegante, il pavimento è a doghe di legno
finito a cera, i divani di velluto hanno colori luminosi, ma quello
che attira lo sguardo è l
'installazione luminosa di vetro soffiato a
mano: "E' stato creato apposta per noi da un artigiano locale,
che ama separare la sorgente luminosa dalla decorazione" segnala
orgoglioso Marzot. Lo stesso concetto si ritrova anche nella
Sala
Mollino, la sala della colazione, un tempo (e anche adesso) salone
delle feste, con una bella volta ellittica. Ai piani superiori si
accede non solo attraverso gli ascensori, ma anche con la
magnifica
scala aulica, che esalta le sue origini liberty e che è stata
ricostruita con cura artigianale: "E' il posto più fotografato
dell'Hotel" assicurano i Marzot e all'ammirarla si capisce il
perché.
Ai piani superiori, le
126 camere e la
suite
presidenziale, tutte arredate con un
design sobrio ed elegante,
dotate di
luminosi bagni bianchi e di
ampie cabine armadio; i colori
delle stanze hanno tutte le sfumature
dei rosa o degli azzurri,
spingendosi fino ai viola e ai blu. Ci sono camere per famiglie, per
coppie in cerca di romanticismo, per viaggiatori e uomini d'affari.
Non ci sono camere singole. Ogni stanza è dotata di u
n router
per il wifi, in modo da garantire sempre una buona velocità a
internet. Internet, come la consumazione delle bibite analcoliche
dei minibar, è
gratuito, compreso nel prezzo delle camere. Alcune
stanze, affacciate su via Camerana, hanno
graziosissimi terrazzini,
su cui nella bella stagione è possibile fare colazione, avendo come
sfondo le architetture e le mansarde ottocentesche della via: è una
delle cose più torinesi dell'albergo.
Al primo piano, il Turin
Palace Hotel offre una
spa intima e accogliente e una palestra. Ci
sono anche numerose
sale riunioni, dotate non solo di tavoli e
scrivanie, ma anche di salottini e poltroncine per un'atmosfera più
rilassata. Ma la sorpresa più bella è la
terrazza recuperata: che i
suoi clienti non si perdano
la vista che si gode da lassù. La
collina, il Monte dei Cappuccini, Superga, la Mole Antonelliana da
una parte, le Alpi, i grattacieli e il campanile della chiesa di San
Secondo dall'altro. Una location apprezzatissima per gli eventi,
siano
matrimoni o aperitivi; sarebbe bello fosse aperto anche ai
torinesi nelle sere d'estate, con la magnifica vista che offre, ed è
un progetto dei Marzot per il futuro prossimo. Ai torinesi sarà
aperto nelle prossime settimane il
ristorante Les petites Madeleines,
che ha atmosfere francesizzanti e che ha uno staff guidato dal
giovane chef canavesano
Stefano Sforza, tornato in Piemonte proprio
per questo progetto; l'obiettivo della sua cucina è far conoscere ai
clienti i sapori e le tradizioni del Torinese, coniugandoli con le
tecniche di cottura più all'avanguardia.
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