Un
luogo di sosta e di pensiero, così
don Luigi Ciotti ha
immaginato la
Certosa di Avigliana, affidata al
Gruppo Abele per la
rinascita, dopo l'addio delle monache certosine. E a visitarla, in queste
giornate d'inverno, in cui la Pianura Padana appare in basso, coperta
dalla cappa dello smog, e la luce è netta e l'aria è pungente,
davvero è un luogo di sosta e pensiero. E di
molta pace.
La
Certosa,
sulla strada che da Avigliana porta alla Sacra di San
Michele, fu fondata
nel 1515 da Beato Tommaso Illirico, che, di
origini croate, ma proveniente dalla Francia, iniziò a predicare in
questo territorio. Il complesso fu subito dotato di
chiesa e di
convento francescano, costruito intorno a un
bel chiostro silenzioso.
Dall'anno della fondazione arriva l'attuale nome,
Certosa 1515, con
cui il Gruppo Abele intende far conoscere questo complesso antico e
affascinante. Nel corso dei secoli, il convento stabilì
rapporti con
le popolazioni del territorio, costruendo una scuola per i bambini,
coltivando gli orti e occupandosi dei boschi circostanti. Quando i
frati lasciarono la struttura, al loro posto arrivarono
le monache
certosine, che, rispettose delle
dure regole della clausura,
ristrutturarono vari edifici e, addirittura, costruirono un
tunnel
per potersi muovere all'interno della Certosa senza essere viste.
Negli anni 90 del XX secolo anche le ultime monache lasciarono il convento e fu
allora che il
Gruppo Abele intervenne, per garantirne il futuro, sia
attraverso il restauro che una nuova destinazione d'uso. Il convento
è
proprietà del Fondo Social & Human Purpose della REAM SGR di
Torino ed è gestito dall'
associazione Certosa1515 Onlus.
L'obiettivo è che la Certosa 1515 sia un luogo di sosta e
pensiero. Uno spazio in cui
ritrovare la serenità e
ripensare valori
come la semplicità, la capacità di ascoltare, la difesa dei
diritti, la giustizia sociale. Uno spazio
per la formazione, con
corsi organizzati sia per aziende che per privati, su argomenti come
l'impegno sociale, il rapporto sano con il cibo e con la natura, la
narrazione nelle sue diverse forme. Uno spazio in cui organizzare
convegni e seminari, a pochi km da Torino e a pochi passi dalla Sacra
di San Michele. Le
antiche celle del convento, trasformate in camere
accoglienti, e il
ristorante della Certosa, con i suoi menù, legati
ai prodotti del territorio, offrono ai partecipanti ai corsi di
dormire e mangiare nella struttura, dedicando il tempo libero
disponibile non agli spostamenti, ma a se stessi, in
uno spazio
davvero speciale. Con il restauro e la ristrutturazione, il complesso
si è dotato di 38 camere, 2 sale conferenze, un romitorio, una
spettacolare sala auditorium affacciata sulla Pianura Padana, con
vista sui laghi di Avigliana, un teatro decorato da
un coloratissimo
mural di ispirazione messicana, una
bottega dall'atmosfera calda e
accogliente, in cui si vendono i prodotti della Certosa (il miele!) e
di Libera, una casa per i bimbi, studiata per i partecipanti ai corsi
che hanno bambini al seguito, la chiesa, restaurata e consacrata, con
affreschi originari del XVI secolo.
La Certosa 1515 ha la
capacità di
far sentire una grande pace. Negli spazi dell'antico
convento, intorno al chiostro e nei corridoi che portano alle celle
diventate camere accoglienti (che panorama sulle montagne, da certe
finestre!), ogni angolo è buono
per una libreria e per qualche
poltroncina, per leggere e riflettere, per conversare e ascoltare.
All'esterno, il magnifico bosco e i frutteti, il giardino, con le sue
siepi e i suoi fiori, riportano al
ritmo paziente e lento delle
stagioni. Tutto invita a
guardarsi dentro e a guardarsi intorno con
altri occhi. "Chi viene qui, chiede sempre di tornare"
commentano un po' tutti, lassù, in Certosa. Ed è vero. Si guarda
il
bosco spoglio del primo inverno, si ascoltano i racconti
caldi di
vita e di accoglienza dei volontari della bottega e si pensa già a
quando
trovare un buco per tornare lassù e respirare la pace della
natura e anche della mano dell'uomo, che con quella natura convive.
Se volete scoprire questa bella struttura,
non fatevi scappare
l'occasione offerta da queste feste: il
25 dicembre, alle
ore 16,
don
Ciotti celebrerà la Messa di Natale nell'antica chiesa francescana. Il
ristorante, aperto nel finesettimana (venerdì ore 19-22.30, sabato
12-14.30 e 19-22.30, domenica e festivi 12-14.30; chiusura invernale
11-17 gennaio 2016; prenotazioni al numero 011 9313638), offrirà
pranzi speciali per Capodanno e per l'Epifania. Il
pranzo di
Capodanno costa 40 euro e il
menù prevede come antipasti cotechino
su passata di lenticchie, flan alla zucca in gremolata di noci,
rustico integrale del casaro; come primi cannelloni di magro della
Certosa e pennette Alce Nero allo stufato di cacciagione; come
secondo tagliata di vitello alla verza brasata e passata di mele
della Certosa; per dessert zuccotto; i vini sono di Libera.
Per
l'Epifania (6 gennaio ore 12.30)
il pranzo costa 25 euro e
il menù
offre come antipasto battuta di vitello all'emulsione di carciofo;
come primo lasagne tradizionali; come secondo petto di tacchino in
salsa di castagne e patate al rosmarino; come dessert tenerina al
cioccolato con crema di zabaione; i vini sono della casa. Menù
speciale per i bambini a 18 euro.
Tutte le informazioni sulla
Certosa 1515, sul sito web
www.certosa1515.org.
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