Terminata l'
ambiziosa riqualificazione
e
aperto a ottobre Open Incet, arriva il
bando di concorso per
l'assegnazione degli
spazi ristrutturati dell'ex Incet. Siamo in
Barriera di Milano, nell'isolato compreso tra via Cigna, via Cervino,
via Banfo e corso Vigevano: qui sono stati realizzati per decenni i
cavi elettrici dell'Industria Nazionale Cavi Elettrici Torino
(INCET), fondata nel 1888 da Vittorio e Giuseppe Tedeschi. Poi la
fabbrica è stata abbandonata per molti anni e solo grazie al
programma Urban Barriera il Comune ha deciso di darle una nuova
destinazione. Pensato come
nuovo centro polifunzionale, in grado di
diventare un polo di attrazione per il quartiere.
L'antica
fabbrica dei Bruni Tedeschi è formata da
tre corpi paralleli uniti
agli estremi: la
manica occidentale è destinata ad attività private
ed è ancora in fase di ristrutturazione, la
manica centrale è stata
trasformata in una
grande piazza coperta, nella quale si
svilupperanno numerose attività, soprattutto culturali; la
manica
orientale, infine, è stata pensata per i servizi per la
collettività; ai piani superiori del
fronte meridionale hanno
trovato posto gli uffici e gli spazi dell'
Open Incet, un centro
dedicato all'imprenditoria e all'innovazione sociale, mentre, sul
fronte settentrionale, oltre agli spazi per i servizi alla
collettività ci sarà anche uno
spazio multiconfessionale.
Il
bando lanciato nei prossimi giorni riguarda gli spazi destinati ai
servizi alla comunità. Si tratta di ben
4mila metri quadrati
articolati in tre piani e
affacciati sulla grande piazza coperta,
utilizzabile per eventi culturali. In attesa della scelta dei gestori, che avverrà a marzo, con consegna della struttura già riqualificata e pronta per essere utilizzata, ci saranno anche alcune giornate di apertura straordinaria, in modo da far conoscere gli spazi agli interessati, siano cordate o associazioni. "Il bando pubblico, rivolto a
realtà e associazioni senza scopo di lucro, propone un
criterio di
assegnazione fortemente innovativo: i partecipanti avranno facoltà
di proporre quale vocazione conferire agli oltre 4000 metri quadri di
saloni e uffici a disposizione, purché le attività che verranno
ospitate compiano il requisito fondamentale di creare un alto valore
aggiunto per la collettività. Più questo sarà efficace, maggiore
sarà l'abbattimento del canone di affitto previsto, secondo
un'equazione che lega fortemente l'utilità sociale alla capacità di
creare e rispettare un solido business plan" recita
l'introduzione al bando. Torino, insomma, si appella alla
creatività
dei torinesi, affinché uno spazio così caratterizzante e
significativo abbia una destinazione d'uso all'altezza del suo
passato e della riqualificazione appena terminata.
E' una
sfida
ambiziosa, ammettono dal Comune, ma è considerata possibile perché
"per verificarne la fattibilità è già stato realizzato un
avviso esplorativo che ha visto
la candidatura di dodici progetti,
che sono stati utilizzati per calibrare il bando oggi
in uscita". Cosa fare di questa piazza grandiosa? Quali attività
utili ai cittadini realizzare in spazi così vasti e interpretabili
in tanti modi possibili? E, soprattutto, quale modello adottare, per
rendere qualunque attività economicamente sostenibile?
La sfida
è davvero grandiosa ed è lanciata in
uno dei quartieri torinesi più
sorprendenti: nel giro di pochi anni
Barriera di Milano ha iniziato a
dare nuova vita agli edifici un tempo industriali, ha saputo
riappropriarsi di spazi comuni, dando una nuova interpretazione al
verde urbano, ha lanciato il Museo di Arte Contemporanea più bello e
più vivace. Adesso arriva questa nuova opportunità: uno spazio di
4mila emtri quadrati tutto da inventare
per diventare un polo
d'attrazione cittadino. Associazioni, creativi, enti senza scopo di
lucro, fatevi avanti!
Il bando è stato pubblicato su
www.comune.torino.it
Commenti
Posta un commento