Palazzo Reale ha concluso il 2015 con
la Sala della Colazione
restaurata: i torinesi e i turisti che hanno visitato il Palazzo in
questo periodo hanno potuto apprezzare le tele settecentesche, il
fregio e gli arredi finemente restaurati, con i colori tornati
vividi.
In passato
Sala delle Udienze dei sovrani sabaudi, la
Sala della Colazione era nota
nel XVII secolo anche come
Stanza del Tempo: al centro del soffitto era collocata u
na tela con un orologio e il
motto A suo tempo, perduta durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre si possono ancora ammirare
i dipinti con le allegorie del Giorno, della Notte, dell'Anno e dell'Eternità. Il
suo attuale aspetto è dovuto agli interventi in stile neobarocco voluti da
Umberto I e Margherita. "Vennero
tolti dalle pareti i dipinti ottocenteschi realizzati in epoca
carloalbertina, dotati di cornici di palagiane, e furono scelti, nel
Regio
Guardamobili,
ritratti settecenteschi che potessero ornare l'ambiente, le cui
decorazioni fisse erano ancora in gran parte risalenti ai secoli XVII
e XVIII" spiegano da Palazzo Reale.
Ulteriori interventi,
probabilmente sulle tele, per uniformarle nelle dimensioni, furono
effettuati durante il riallestimento degli appartamenti
voluto da
Umberto II, allora Principe di Piemonte, che visse a Palazzo tra il
1925 e il 1931.
Gli
interventi di restauro hanno riguardato
soprattutto la
pulitura dalle polveri delle grandi tele e dell'elegante fregio
che corre intorno alle pareti della Sala, con il
consolidamento delle
pitture e con la
restituzione della vividezza dei colori originali.
La
Battaglia di Farsaglia di Felice Manassero e la
Battaglia di Canne di Vittorio Blanchery sono i due grandi
quadri della sala restaurati (e i restauri
hanno permesso di stabilire che il quadro di Blanchery dipinge la battaglia di Canne e non, come erroneamente creduto, quella di Farsalo); insieme a loro sono stati anche
restaurati
i ritratti di Vittorio Amedeo II e III di Savoia, Eleonora
Teresa di Savoia, Enrichetta d'Orleans, Francesco Stefano di Lorena.
Anche
gli arredi, sgabelli, sedie, poltroncine e divano,
con
intagli lignei dorati, sono stati restaurati, scoprendo che
non
appartenevano a una stessa serie, ma vennero assemblati insieme e
adattati proprio in occasione del riallestimento voluto da Umberto I
e Margherita.
I restauri hanno così dato
una nuova immagine di
questa sala, restituendole il fascino dei suoi colori (il fregio
seicentesco era ormai quasi invisibile, a causa della polvere
accumulata), e hanno stabilito anche
un metodo di lavoro, con la
collaborazione di enti come il Ministero dei Beni Culturali,
l'Associazione Amici di Palazzo Reale e il Consiglio
Regionale del Piemonte. Soprattutto, hanno aiutato
a comprendere la
storia della Sala, con le sue successive trasformazioni (fu sala
delle udienze e sala della colazione privata di Carlo Alberto, prima
del riallestimento voluto da Umberto I), e la storia degli oggetti in
essa presenti.
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