C'è stato un tempo in cui
piazza Castello è stata divisa in tre
parti. Sembra strano, sembra incredibile, ma la piazza che
rappresenta il cuore della città non trova pace, in qualche modo
segue Torino in tutti i suoi cambiamenti (nella mia sola vita ha
cambiato aspetto già due volte e, bisogna dirlo, l'ultimo
cambiamento ha molto migliorato la sua fruizione per noi torinesi e
la sua bellezza).
In passato era divisa in tre parti: al centro
c'era sempre
Palazzo Madama, che, prima di ricevere la sontuosa
facciata barocca da Filippo Juvarra, aveva l'aspetto di una fortezza
medievale (all'interno della quale era inglobata la famosa porta
dell'impianto romano, da cui tutto era iniziato). Tra piazza Castello e la
piazzetta Reale
non c'era l'attuale, elegante cancellata voluta da
Carlo Alberto e realizzata da
Pelagio Palagi nella prima metà del IX
secolo. A separare le due piazze, e a impedire al pubblico la vista
di Palazzo Reale, c'era un porticato piuttosto alto, il
Padiglione
Reale, da cui i Savoia usavano mostrarsi al popolo durante gli eventi
più importanti dell'anno e da cui usavano mostrare la Sacra Sindone.
Palazzo Madama era
collegato a Palazzo Reale da una manica, che visivamente separava
l'attuale lato della piazza su via Garibaldi da quello davanti alla
Prefettura e al Teatro Regio; la parte inferiore era porticata, mentre il primo piano veniva utilizzata dai Savoia e dalla Corte come una sorta di passerella
coperta per passare da un lato all'altro dei palazzi e all'interno della quale trovavano spazio alcune collezioni dei Duchi (recentemente
Palazzo Madama
ha pubblicato su Twitter i
frammenti degli affreschi
appartenenti a questa sorta di galleria di collegamento e ritrovati
durante alcuni lavori di manutenzione).
Curiosamente entrambe le maniche
furono distrutte in periodo
napoleonico: nel 1811, un incendio causò la perdita del Padiglione
Reale, mentre l'amministrazione francese napoleonica decise di
demolire la manica di collegamento tra Palazzo Madama e Palazzo
Reale. Così piazza Castello perse un aspetto più angusto e
medievale rispetto a quello cui siamo abituati e iniziò ad
assomigliare alla piazza a noi arrivata.
Del suo passato
rimangono
le splendide stampe arrivate a noi dal Settecento e
dall'Ottocento, che raccontano anche una diversa vita per la piazza,
sempre centrale nella storia cittadina.
Sul gruppo Torino Sparita di
Facebook, che continuo a consigliare a tutti gli amanti della storia
di Torino, recentemente sono state pubblicate alcune incisioni della
piazza Castello che fu. Particolarmente impressionanti, quella che
mostra
il Padiglione Reale ad 'altezza d'uomo', una struttura
architettonica davvero potente, che nascondeva alla vista il Palazzo
Reale, aggiungendogli
un alone di mistero e che 'appesantiva' un po'
le dimensioni della piazza. Eppure quanto doveva essere affascinante,
in tempi ducali e poi regali, trovarsi
quest'ulteriore cortina a
stabilire la distanza e l'estraneità dal sovrano. Interessante anche
l'immagine della piazza Castello settecentesca, incisa probabilmente
dal conte Ignazio Sclopis del Borgo, in occasione delle
nozze di
Maria Teresa d'Austria con il principe Vittorio Emanuele, nel 1789.
Davanti a Palazzo Madama c'è come
una specie di obelisco, il
Padiglione Reale appare in tutto il suo splendore, la piazza più
vivace che mai, mentre la carrozza con la sposa si dirige verso la
Piazzetta Reale. Quante storie e quanta Storia, nelle incisioni
conservate dal passato!
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