Al
Museo Nazionale dell'Automobile,
stata inaugurata pochi giorni fa, e continuerà
fino al 17 maggio
2016, la mostra
The Jaguar Heritage Project, con cui il Museo torna a
occuparsi di uno dei temi che gli sono più cari, la
creatività
nell'ambito automobilistico. Nelle sue numerose mostre temporanee, il MAUTO non
si stanca di sottolineare quanto il lavoro dei designer e le
sperimentazioni della ricerca siano state, e continuino a essere,
indispensabili, per la realizzazione dei nuovi modelli e anche per il
nostro immaginario collettivo, capace di identificare
un'epoca
attraverso le sue auto.
Grazie alla collaborazione di Jaguar
Italia, sono in mostra
nove Jaguar d'epoca, prestate da Scuderia
Jaguar Storiche, e
tre vetture contemporanee, che raccontano così
l'evoluzione del design della casa automobilistica britannica. Tra le
vetture ci sono
autentici gioielli come la SS Jaguar 2,5 DHC del
1937, il primo dei quattro prototipi realizzati personalmente da
William Lyons, proprietario del marchio, la Jaguar E Type OTS 3,8,
definita da Enzo Ferari
"l'auto più bella mai costruita",
la Jaguar E Type 3,8 FHC, immortalata nei fumetti di
Diabolik ed Eva
Kant (era la loro auto), la Jaguar MK VII 3,4, che ha partecipato a
ben
due film,
Milk di Gus van Sant e il corto
Ultimo beso en Roma
con Giorgio Locuratolo, la Jaguar XK 120 OTS, prediletta da star come
Clark Gable, Liz Taylor, Humprey Bogart o Roger Moore. Dal 1937 al
1961, è una sorta di viaggio
nello stile e nell'idea del lusso della
Gran Bretagna, attraverso auto che hanno colpito l'immaginario
collettivo. E che continuano a colpire, anche con modelli più
recenti, in mostra al MAUTO: la F-TYPE Project 7, la nuova JAGUAR XF e
la F-TYPE AWD.
La mostra è completata da una
serie di cofani
realizzati da
Cesar Pieri, il Creative Design Manager di Jaguar, che
li ha decorati e ridisegnati, esprimendo così la sua passione per le
auto. Lo stesso Pieri spiega il processo creativo di questi cofani,
strettamente legato a quelli che portano alla definizione dei
prototipi di Jaguar: "Come car-designers cerchiamo non solo di
creare veloci e accattivanti macchine sportive ma anche di realizzare
sketches, che talvolta diventano
vere e proprie opere d'arte. Di
solito passiamo il tempo a realizzare disegni precisi per soddisfare
le richieste di progettazione, ma l'esigenza è quella di
andare
oltre, esplorare nuovi limiti. Per questo motivo, ho creato una mia
personale forma di espressione, realizzando una
collezione di
artworks che coniugano il mio grande amore per le Jaguar, che, come
designer, progetto quotidianamente, con un linguaggio più astratto
possibile". Tutti i cofani della sua
The Jaguar Bonnet Artwork
Collection sono dipinti a mano e svelano al profonda creatività che
accompagna i car designer, nel loro appassionante lavoro di ricerca e
di studio.
The Jaguar Heritage Project è al
Museo
Nazionale dell'Auto di Torino, in
corso Unità d'Italia 40, fino al
17 maggio 2016. Gli
orari di apertura sono lunedì ore 10-14, martedì
ore 14-19, mercoledì, giovedì, domenica ore 10-19, venerdì, sabato
ore 10-21. Il b
iglietto d'ingresso al Museo costa 12 euro, ridotto 8
euro (over 65, dai 6 ai 14 anni, chi presenta alla cassa il biglietto
di Museo A come Ambiente, Museo Casa Enzo Ferrari (MO), Museo
Diocesano di Torino, Museo del Paesaggio Sonoro di Riva presso Chieri
(TO), Museo Nicolis di Villafranca di Verona), gratuito under 6,
possessori delle tessere Abbonamento Musei Torino Piemonte e Torino +
Piemonte Card.
Tutte le info sul Museo e sulla mostra nel sito web,
www.museoauto.it; al sito appartengono anche
le immagini che illustrano questo post.
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