FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

Al ristorante dei Tre Re di Castellamonte, delizie piemontesi

Venerdì scorso, il 15 aprile, sono stata invitata da Turismo Torino a partecipare a un tour a Castellamonte, nel Canavese, insieme ad altri blogger, Alessandra Giovanile di Ricette di Cucina, Betulla Costantini di Betulla Irene Prandi di Stuzzichevole, Alessandro Sala, collaboratore dal Piemonte di Altezza Reale. Si dice Castellamonte e si pensa subito alle stufe di ceramica, ma la cittadina, sulle prime pendici delle Alpi e con una bella vista sulla pianura sottostante, ha numerose altre attrattive, di cui tornerò a parlare nei prossimi giorni. Qui vorrei raccontarvi del Ristorante dei Tre Re, in cui abbiamo mangiato, e che appartiene all'omonimo albergo, dalla storia lunghissima. Leggenda vuole che sia stato suo ospite persino Federico il Barbarossa: tornando ad Aquisgrana, con le reliquie dei Tre Magi, l'Imperatore si fermò in una locanda, che fu chiamata da allora dei Tre Re. Sarà vero, sarà leggenda? Non si sa, ma è bello pensare che possa essere successo (e mi piace pensare anche a quante belle storie e leggende sconosciute animano i dintorni di Torino).


Siamo però sicuri che alla fine del 1915 il vecchio Albergo dei Tre Re, in piazza Martiri della Libertà 27, la piazza principale di Castellamonte, fu acquistato da Teresa Vallotti Demarchi. E da allora, per tutto il Novecento, ha accompagnato l'epopea del Canavese, diventato terra di sviluppo e d'avanguardia tecnologica con l'Olivetti. Le sue stanze hanno ospitato molti nomi celebri della politica, dell'industria e persino dello spettacolo e dello sport. Il suo ristorante, considerato uno dei migliori del Canavese, è arrivato a servire 500 coperti alla domenica, diventando un punto di riferimento dell'area. Se lo guardate dalla piazza, la facciata non vi dice granché: tutt'intorno la stessa Castellamonte offre edifici architettonicamente più interessanti. Ma basta entrare e tutto cambia.


L'atrio, aperto sulla sala del ristorante, e lo stesso ristorante, sanno subito di antico, ma nel senso più elegante e raffinato, con il legno e i colori chiari che sanno di calore e di accoglienza. La cosa che mi ha colpito di più è che il personale ha una cortesia piemontese, quella che ti fa sentire subito a casa, senza metterti a disagio con premure invadenti. E poi c'è stato il pranzo tutto piemontese, con antipasti del territorio, come i salami, il salampatata, le acciughe sott'olio e, prima ancora, una delicatissima creme brulee di parmigiano e un fiore di zucca fritto ripieno di toma della Val Chiusella. Sono seguiti, carne battuta alla piemontese, vitello tonnato, insalata russa, magnifici agnolotti al sugo d'arrosto (ho molto amato il sugo d'arrosto!) e fragole glassate, davvero deliziose. Io non amo particolarmente l'alcol, faccio molta fatica a bere i vini, a meno che non siano dolci, proprio perché non mi piace il sapore dell'alcol (mi costa mangiare il pan di Spagna bagnato di rhum, per dire, o i cioccolatini al liquore). E una delle poche volte in cui ho pensato che mi stavo perdendo qualcosa di buono è stato alla fine del pranzo al ristorante dei Tre Re, quando hanno preparato lo zabaglione, davanti a noi, in un recipiente di rampe a fuoco lento. Era davvero delicatissimo, spumoso al punto giusto, con il sapore dell'uovo gradevolissimo... ma c'era anche il liquore e ho dovuto lasciarlo, a malincuore, perché era davvero delicato.


Nel 2016, si diceva, l'Albergo dei Tre Re celebra questo suo ultimo secolo, il primo da quando la famiglia Demarchi l'ha preso in mano, attraverso tre generazioni, Teresa, quindi il figlio Ferruccio e poi i nipoti Carlo, Vincenzo e Luciano, che l'hanno infine ceduto e adesso si è affidato allo chef Roberto Marchello, per il rilancio nel XXI secolo. Ci saranno tre eventi, tra maggio e giugno, che ricorderanno quest'anniversario. Il primo è il 6 maggio e vuole raccontare Cent'anni di cucina, con "i piatti che hanno fatto la storia dei Tre Re, cucinati dai nostri chef e raccontati da Carlo e Luciano Demarchi" (la serata costa 55 euro a persona, è gradita la prenotazione entro il 3 maggio all'email info@trerecastellamonte.it o al numero di telefono 0124 515470); il 24 giugno sarà la volta di Tanti auguri Tre Re e, infine, il 7 ottobre, ci sarà il Gran galà. Seguite la pagina di Facebook dell'albergo-ristorante per gli aggiornamenti.


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