Il
Polo del '900 ha finalmente aperto i
battenti, per una sfida complessa e originale:
raccontare il
Novecento, le sue contraddizioni, i suoi fallimenti, i suoi
progressi,
per parlare dei valori civili, soprattutto ai più
giovani. Per realizzarlo
si sono uniti, in un'unica sede, i
Quartieri
Militari juvarriani di corso Palestro angolo via del Carmine, a
lcuni
degli enti culturali più importanti e più prestigiosi attivi a
Torino nello studio del Secolo Breve;
in
ordine alfabetico sono l'Archivio Nazionale Cinematografico della
Resistenza (ANCR), l'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci,
l'Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti,
l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, l'Associazione
Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, l'Associazione
Venezia Giulia Dalmazia, l'Associazione Volontari della Libertà
Piemonte, il Centro Internazionale di Studi Primo Levi, il Centro
Studio Gobetti, la Federazione Italiana Associazioni Partigiane, la
Fondazione Carlo Donat-Cattin, la Fondazione Istituto Piemontese A.
Gramsci, la Fondazione Vera Nocentini, l'Istituto per la Memoria E la
cultura del Lavoro, l'Istituto di studi storici Gaetano Salvemini,
l'Istituto piemontese per la storia della resistenza e della società
contemporanea, il Museo Diffuso della Resistenza, della guerra, della
deportazione, dei diritti e della libertà, la Rete Italiana di
Cultura Popolare, l'Unione culturale Franco Antonicelli.
Immaginate
istituti ed enti culturali
così diversi, che abbracciano ogni campo
del Novecento, riuniti in un'unica sede. Quanto riusciranno
a convivere e a collaborare davvero, è tutto da vedere ed è una scommessa evidentemente da vincere, per far funzionare il Polo. Il
patrimonio a disposizione
del pubblico, in un unico centro, però, è
enorme: ci sono oltre
300mila
monografie e fondi archivistici,
28mila audiovisivi,
127.600
fotografie,
7 km lineari di archivi. Il tutto in uno spazio
opportunamente ristrutturato, che dispone di oltre
3mila metri
quadrati,
una biblioteca con due sale di lettura e oltre 100
postazioni,
una sala conferenze,
uno spazio polivalente per mostre ed
eventi,
tre aree didattiche,
un'area per i bambini,
una mostra
permanente e
un rifugio antiaereo visitabile (e della struttura originaria sono rimaste
splendide volte juvarriane). Il patrimonio di
archivi, libri e riviste è stato
messo in comune dagli enti aderenti
al Polo e ricatalogato, così da essere
consultabile online e ai
Quartieri Militari, con l'assistenza degli archivisti e bibliotecari
dei vari istituti.
Il Polo del '900 nasce con
grandi ambizioni:
intende
aprire il suo patrimonio culturale alla città, non solo
mettendolo a disposizione, ma anche
organizzando eventi, incontri,
manifestazioni. L'idea è "promuovere
la crescita civica e
formativa di tutta la comunità, in relazione
ai temi più attuali e
a quelli in prospettiva futura della società, a partire dalla
riflessione sulla storia del '900".
Un primo assaggio lo
abbiamo in questi giorni: non a caso il Polo apre le porte
nella
Settimana della Resistenza, a tre giorni dalla Festa della
Liberazione, ed entra da protagonista nelle manifestazioni torinesi
di questa settimana. Non solo la mostra,
Lungo un secolo. Oppressioni
e liberazioni del Novecento, che ripercorre le contraddizioni del
secolo appena finito, ma anche
itinerari
per Torino, a cura della Rete Italiana di Cultura Popolare: il
23, 24
e 25 aprile, dalle ore 14.30 alle 17.30,
Torino cambia pelle, un
percorso a piedi, teatrale e multimediale, dalla Caserma Lamarmora di
via Asti fino al Polo del '900, farà rivivere la Torino dei
bombardamenti e dell'occupazione tedesca, confrontata con quella
contemporanea, grazie a un'app scaricabile. Il
24 aprile, alle ore 11
e alle ore 18 ci saranno
visite guidate al rifugio antiaereo di
piazza Risorgimento (ritrovo in piazza Risorgimento all'angolo tra
via Rosta e via Buronzo).
Come si può vedere, il Polo del '900 è
un progetto grandioso e ambizioso, gestito dalla
Fondazione Polo del
'900, fondata da
Città di Torino,
Regione Piemonte e
Compagnia di
San Paolo, insieme agli enti culturali partner. Non sarebbe
probabilmente
mai nato né esistito senza
il contributo della
Compagnia di San Paolo, che ha
finanziato la ristrutturazione degli
storici edifici juvarriani e che ha
condiviso gli obiettivi del
progetto. "Abbiamo creduto profondamente in questo ambizioso
progetto, tanto da istituire un apposito Programma operativo ad esso
dedicato, costituire una squadra di lavoro e un budget ad hoc per
arrivare qui oggi insieme agli altri partner di progetto, operando in
una logica di start up" ha detto il presidente Luca Remmert "Il centro culturale vuole
sviluppare un
dialogo con questa comunità, per fornire strumenti
utili a comprendere
le complessità della società contemporanea, a
partire dai grandi temi del '900. Gli argomenti contenuti nel
patrimonio documentale lì conservato, valorizzato e reso accessibile
a tutti i cittadini, sono infatti di assoluta attualità: migrazioni,
guerra, terrorismi, democrazia, diritti e doveri, emancipazione,
Europa, globalizzazione, lavoro, mafi " ha detto il
presidente Luca Remmert.
In bocca al lupo al Polo del '900, che
inizia un cammino interessante e che si seguirà con passione.
Tutte le info sulle attività e la storia del Polo sul sito web
www.polodel900.it.
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