Il pavone, simbolo di folgorante bellezza, nella Galleria Sabauda
di Torino diventa immagine della sua caducità e della sua fragilità,
senza cure attente. Un giovane indiano si muove nelle sale del Museo
torinese, ricche di capolavori del passato, da Mantegna a Botticelli,
da van Eyck a Rembrandt. Con lui c'è un pavone, anziano e stanco,
che non apre più la splendida coda con cui suscita l'ammirazione
incondizionata: le sue zampe stanche e fragili faticano a reggerlo e
il contrasto, tra la sua fatica di vivere e lo splendore delle opere
della Galleria, è doloroso.
Il messaggio di Fragile,
installazione video nella Galleria Sabauda, è chiaro: abbiate cura
della bellezza, perché può essere folgorante come quella di un
pavone, ma senza cure e senza attenzione, è destinata a finire. E la
metafora sulla necessaria cura che dobbiamo avere del nostro
patrimonio culturale, in questa Galleria dalla storia intensa e non
ancora terminata, è quasi un monito severo.
Fragile è la prima
opera di arte contemporanea installata nella Galleria Sabauda, si
trova al primo piano ed è un video che dura circa sette minuti. E'
stato realizzato dagli artisti Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni, in
arte MASBEDO, che hanno scelto i video come forma di espressione
artistica e hanno partecipato a numerose esposizioni e fiere d'arte e
Festival cinematografici internazionali; le loro opere d'arte sono
presenti in numerose collezioni pubbliche e private come MART
Rovereto, Fondazione Merz, GAM Galleria d’Arte Moderna di Torino,
MACRO Museo di Arte Contemporanea di Roma, DA2 Museo di Arte
Contemporanea di Salamanca, CAAM Centro Atlantico di Arte Moderna di
Las Palmas, Junta de Andalucia, CAIRN Centro di Arte Contemporanea di
Digne, Tel Aviv Art Museum.
Ma cosa ci fa un'opera di arte
contemporanea in uno dei templi torinesi dell'arte del passato?
Fragile appartiene a un progetto del MiBACT, il Piano per l'arte
contemporanea, che ha avuto in Palazzo Reale, Villa della Regina,
Castello di Racconigi e Castello di Agliè i primi protagonisti. Il
progetto chiede agli artisti contemporanei di pensare a un'opera per
un complesso storico; ai MASBEDO è stato chiesto di realizzare un
progetto site specific per le collezioni della Galleria Sabauda. Così
è nato questo video malinconico e riflessivo, sulla caducità e
sulla responsabilità che noi tutti abbiamo.
Custodi del passato
aulico e regale di Torino, i Musei Reali saranno sempre più aperti
all'arte contemporanea. In una bella passeggiata nei Giardini Reali,
qualche giorno fa, il Direttore Enrica Pagella chiedeva ai
partecipanti se avrebbero apprezzato interventi di arte contemporanea
in quello spazio. Da buoni torinesi, la maggior parte (compresa la
sottoscritta) ha storto il naso, temendo installazioni invasive e
disarmoniche, ma Pagella appariva molto tentata, sostenendo
l'importanza del dialogo tra il passato rappresentato dai Musei e il
presente, rappresentato da noi che li visitiamo e li viviamo. L'arte
contemporanea come segno di vitalità e di partecipazione. Un bel
concetto, tutto da pensare. Anche perché, se visiterete la Galleria
Sabauda e vi fermerete a guardare Fragile (e vi consiglio di farlo),
amerete il vecchio pavone e il suo messaggio.
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