FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

Nella serra bioclimatica del grattacielo Intesa Sanpaolo, a Torino

Domenica 10 luglio 2016, il grattacielo di Intesa Sanpaolo aprirà di nuovo le porte ai torinesi e ai turisti, con visite guidate dalle ore 9.30 alle ore 20.30, con tappe nell'auditorium e nella serra bioclimatica (e se il tempo lo permette anche alla terrazza del 35° piano).


Avendo partecipato a una delle visite guidate di giugno, non posso che invitarvi ad approfittarne. Non sono mai stata una fan dell'effetto dei nuovi grattacieli nello skyline di Torino, ma la visita mi ha fatto letteralmente innamorare della serra bioclimatica, uno spazio alto tre piani, dal 35° al 37° piano, su cui si affacciano gli spazi aperti alla città: il ristorante guidato da Ivan Milani, la sala per le esposizioni, il bar lounge. Non è sufficiente il panorama mozzafiato sulla città, dalla collina fino alla Valle di Susa, passando per la pianura della Granda chiusa dalle Alpi e dal Monviso, ma c'è anche un giardino preziosissimo. Trovare una macchia mediterranea a 35 piani d'altezza, a dare freschezza a una grande serra sulla città è sorprendente, anche se lo si sa già: vedere la lavanda, gli eucalipti, il mirto, sentire i loro profumi e ammirare i loro colori, che cambiano a seconda dell'ora della giornata e delle stagioni, in un panorama di vetri, terrazze, passerelle intorno alle pareti esterne dell'edificio (in certi momenti sembra di stare nella cupola del Reichstag di Berlino!) ha un effetto gradevolissimo, che davvero innamora di questo spazio. Non so se ci sono altre città al mondo in cui sia possibile prendere un drink o cenare avendo davanti una piccola macchia mediterranea e il panorama, splendido, che circonda Torino.


La serra bioclimatica non ha solo una funzione estetica: in realtà è stata costruita per controllare la radiazione solare, per evitare, cioè, che si accumuli sul tetto dell'edificio, determinando la dispersione termica d'inverno e il trasferimento del calore all'interno dell'edificio d'estate; grazie a questa fantastica macchia mediterranea, invece, l'edificio risulta isolato e la temperatura è più controllabile.

Il grattacielo di Renzo Piano innamora anche per altre ragioni, quasi tutte architettoniche. Sappiamo già che è più basso della Mole Antonelliana, per richiesta della Città, che vuole lasciare il primato al suo simbolo nello skyline del centro storico (e meno male!) e sappiamo anche che questa variazione di una ventina di metri dal progetto originario ha reso il grattacielo meno slanciato di quanto avrebbe dovuto essere. Ma dentro non ha perso le caratteristiche con cui l'architetto genovese e il suo staff lo hanno immaginato. Affascina anche per tutti gli accorgimenti e le tecniche utilizzati per risparmiare energia e per essere energeticamente indipendente. E' stato costruito con una sorta di doppia pelle, costituita da due pareti di vetro poste a una distanza di circa 2,5 metri l'una dall'altra, che creano una sorta di 'cuscinetto termico': sono state realizzate in parte con lamelle mobili, che permettono la ventilazione d'estate e l'isolamento termico d'inverno, garantendo già solo per questo un notevole risparmio sia per l'aria condizionata che per il riscaldamento. Dovete pensare che il grattacielo di Intesa San Paolo consuma ben il 45% in meno dell'energia di analoghi grattacieli costruiti in passato. I pannelli fotovoltaici, l'illuminazione led, che si accende solo grazie a sensori, sono altri accorgimenti studiati per risparmiare energia.


E' un edificio di cui dovremmo essere orgogliosi come italiani, perché risultato del genio creativo e della professionalità dei costruttori, tutti made in Italy. Prima della visita viene fornita una brochure, in cui si legge: "La realizzazione del grattacielo è stata affidata a imprese private italiane, tra le più qualificate del settore a livello mondiale. In cinque anni oltre 30 studi specialistici nazionali e internazionali hanno collaborato alle fasi progettuali e costruttive dell'opera, che ha impegnato una media di 500 addetti e tecnici di diverse nazionalità". Tra le ragioni di orgoglio, ci sono tutti i riconoscimenti internazionali ottenuti: il LEED Platinum, attribuito dal Green Building Council, l'organo internazionale più autorevole per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici (il Platinum è il massimo livello possibile); lo Structural Award 2015 for commercial or retail structures, per la miglior struttura di edifici commerciali assegnato dall'Institution of Structural Engineers di Londra; il Building of the Year Award 2016, assegnato dai lettori di Archdaily, il sito di architettura più letto del mondo.

Per visitare il grattacielo il 10 luglio, seguite le istruzioni contenute in questo link www.grattacielointesasanpaolo.com.


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