Tra le grandi mostre dell'autunno
torinese c'è anche
Brueghel – Capolavori dell'arte fiamminga, alla
Reggia di Venaria Reale (TO)
fino al 19 febbraio 2017. Nelle sue
cinque sezioni questa mostra ripercorre
la storia di cinque
generazioni di pittori della straordinaria famiglia fiamminga e, allo
stesso tempo, ci permette di ripercorrere
buona parte della storia e
dell'evoluzione europea tra il XVI e il XVIII secolo. Erano tempi
di
guerre e di rivolte per le Fiandre, sia per temi religiosi che per
temi economici: le
nuove rotte commerciali atlantiche, che cancellano
l'antica centralità del Mediterraneo e formano la borghesia
fiamminga, la
nuova religione, che mette al centro la laboriosità
dell'uomo, più del suo pentimento, stabilendo anche un diverso
rapporto con la natura, il
potere mal tollerato della Spagna lontana
e incapace di comprendere. E' una storia appassionante, quella delle
Fiandre di quell'epoca, che la scuola ci ha tramandato solo come un
lungo elenco di guerre di religione e che invece i Brueghel
raccontano con i loro dipinti.
La saga inizia ad
Anversa, nel
Belgio, con
Pieter Brueghel il Vecchio, attento ai semplici e a
un'umanità inquieta, alla ricerca dell'equilibrio tra le aspirazioni
spirituali e la presenza del peccato. La
religione è uno dei temi
principali della pittura dei Brueghel, siamo, del resto, negli anni
della
Riforma ed è proprio la Riforma a rivoluzionare la concezione
dell'uomo, non più centro dell'universo ma parte di esso, non più
ragione della creazione della natura, ma parte dei processi naturali
(anche la rivoluzione copernicana è in fondo di questo periodo
storico). Nei quadri dei Brueghel questo si traduce nella
maggiore
attenzione della rappresentazione della natura e in una certa
meraviglia, unita dall'attrazione per questa nuova relazione che si
instaura: l'uomo non è più protagonista, la natura è ancora tutta
da scoprire. Il
Paesaggio boscoso con la Vergine e il Bambino, il
Villaggio fiammingo con contadini al lavoro nei campi, la
Trappola
per gli uccelli e i bei paesaggi invernali raccontano le nuove
sensazioni del mondo fiammingo, con un realismo, una luce e una magia
che incantano.
Allo stesso tempo, non viene meno
l'attenzione per
l'umanità, per Anversa diventata centro del mondo, grazie ai suoi
commerci: i viaggi, le navi, i mercanti e la nascente borghesia
locale diventano
soggetti della pittura dei Brueghel, che, però, non
perdono di vista gli ultimi e l'umanità colorata, a volte festosa
e a volte dolente, dedicano parte della loro pittura. Una delle
sezioni più importanti della mostra di Venaria è dedicata alle
allegorie, un genere in cui brillano Pieter e Jan Brueghel il
Giovane: si notano più che altrove le influenze dell'Italia e il
dialogo continuo con la pittura fiamminga contemporanea, sintetizzati
da
Le tre Grazie con un cesto di fiori, di
Jan Brueghel il Giovane e
Frans Wouters, che si ispira a un quadro di
Rubens conservato a
Vienna, a sua volta ispirato da un gruppo scultoreo appartenente ai
Piccolomini.
Brueghel – Capolavori dell'arte fiamminga sarà
aperta al pubblico
fino al 19 febbraio 2017. L'
orario di apertura
della mostra segue quello della reggia di Venaria e
fino al 2 ottobre
2016 è mar-ven ore 10-18, sab-dom-festivi ore 10-20.30, lunedì
chiuso;
dal 4 ottobre 2016 è mar-ven ore 9-17, sab-dom-festivi ore
9-19.30; lun chiuso. Il
biglietto intero costa 14 euro (con
audioguida inclusa), ridotto 12 euro (audioguida inclusa).
Tutte le
info su
www.lavenaria.it.
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