Il mondo di Steve McCurry è
probabilmente
una delle mostre più emozionanti che abbia visto, per
questo consiglio di visitarla in questi ultime settimane di apertura
(
chiuderà il 16 ottobre 2016), alla
Reggia di Venaria Reale (TO). E'
ospitata nella
Citroniera, accanto alla Scuderia Juvarriana, e
probabilmente anche questo contribuisce al suo fascino, insieme
all'allestimento, rigoroso ed evocativo. Si entra nella Citroniera,
luminosissima, con la sua luce che scende dall'alto e le partizioni
della decorazione barocca, e si vedono questi
pannelli trasparenti,
quasi a tutta altezza, su cui sono collocate le fotografie di Steve
McCurry, di dimensioni diverse e quasi senza un apparente ordine; in alcuni teli ci sono due fotografie,
in altri una sola, in alcuni sono disposte affiancate, in altri una
sotto l'altra, in alcuni sono ad altezza d'uomo, in altri più in
alto.
Anche i pannelli sono disposti senza un ordine apparente:
alcuni sono paralleli, altri perpendicolari, altri hanno inclinazioni che creano
piccole piazze. Ed è
questo disordine apparente a creare parte del
fascino della mostra. Si è introdotti al mondo di Steve McCurry da
una breve sezione dedicata alle sue
celebri immagini afghane in
bianco e nero, che lanciarono il suo nome nel mondo: volti di
guerrieri, di giovani, di bambini, sempre intensi, con i grandi occhi
in primo piano, parlano di una terra indomabile, la cui tragedia non
è ancora terminata. E dopo quest'introduzione che lascia il magone,
pensando all'Afghanistan di oggi, si inizia un viaggio nel mondo,
attraverso volti, sorrisi, paesaggi.
Un
continuo rimando di
continenti e colori esotici, di donne, bambini, anziani, che guardano
l'obiettivo
dolenti od orgogliosi, con i loro vestiti coloratissimi e
nei loro paesaggi lontani. E sono
i volti che catturano l'attenzione,
perché dietro le loro espressioni si intuisce
un mondo intero e quasi
sempre a noi sconosciuto: i soli potenti fotografati sono la birmana
Aung San Suu Kyi e
il leader dei
mujaheddin afghani
Ahmad Shah Massud, ucciso dai talebani, McCurry
sembra il fotografo degli ultimi, che tratta
con rispetto e senza
retorica. Anche le guerre che ha incontrato non hanno bisogno di
grandi commenti: un carro armato che brucia, una nuvola enorme di
fumo all'orizzonte raccontano la tragedia che rappresentano sempre.
A
un certo punto mi sono trovata a camminare
sempre più curiosa ed
emozionata tra tutti questi volti, che mi rimandavano dall'Asia
all'America Latina, dall'Europa all'Africa, mentre i pannelli
trasparenti mi facevano intravedere
altri visi e altri
paesaggi che mi aspettavano; la loro disposizione, quasi casuale, mi
spingeva a girare con attenzione, per non perdermi neanche
un'immagine. E' stato un bellissimo viaggio intorno al mondo,
accompagnato da
una colonna sonora azzeccatissima e fornita dal video
con cui la
Lavazza ha raccontato il progetto
¡TIERRA!, firmato da McCurry,
e
in un'architettura aulica, con la luce bianchissima che scende dall'alto a illuminare colori, volti e immagini di mondi lontani. E'
stato così emozionante che quando sono arrivata davanti all'immagine
dell'adolescente afghana dai grandi occhi verdi, forse la foto più
famosa di Steve McCurry, non è stato l'incontro con 'la' foto, ma
con
una delle tante emozioni che questa mostra speciale regala. E
pochi passi più avanti, vedendo la foto dell'adolescente diventata
una donna meno bella e dal volto indurito, è stato inevitabile
pensare a come
la vita non mantiene sempre le promesse. Se visitate
la Reggia di Venaria Reale, non perdetevi questo viaggio emozionante: 250 foto e ognuna di loro ha un mondo dentro.
Il mondo di
Steve McCurry è aperta
fino al 16 ottobre 2016; gli
orari di
apertura seguono quelli della Reggia di Venaria: mar-ven ore 9-17,
sab-dom e festivi ore 9-19, lun chiuso. Il
biglietto alla sola mostra
costa 12 euro, ridotto 10 euro, scuole e under 26, 6 euro, gratuito
per i possessori della tessera Abbonamento Musei (nel prezzo del
biglietto è inclusa l'audioguida alla mostra); la visita alla mostra
è
inclusa anche nel biglietto
Tutto in una Reggia, 25 euro, che
comprende anche l'ingresso alla Reggia e ai Giardini.
Commenti
Posta un commento