Uno degli elementi più interessanti della costruzione dell'immagine di
Torino capitale è l'uso degli
assi prospettici nel
territorio. Sappiamo che sono stati ampiamente utilizzati in città:
non c'è grande via del centro che non termini con l'
orizzonte chiuso
scenograficamente, da via Garibaldi a via Po passando per via Roma.
Nel territorio ci sono tre luoghi in cui gli assi che lo legano alla
città sono particolarmente visibili: la
Basilica di Superga, estremo
del più celebre di questi assi, quello che la collega al Castello di
Rivoli, lo stesso
Castello di Rivoli, da cui si apprezza anche uno
dei più amati, corso Francia, che lo collega scenograficamente a
piazza Statuto, e la
Palazzina di Caccia di Stupinigi, che chiude il
lunghissimo viale proveniente da Torino, in quello che, per il mio gusto
personale, è l'asse prospettico più bello di tutti.
Lo si nota
ancora di più dal
Salone Centrale della Palazzina, il cuore del
progetto juvarriano e degli assi che in esso convergono. L'intero
complesso fu concepito come un
movimento di bracci simmetrici, ora
concavi e ora convessi, che si inseguivano
come in una danza, fino a
unirsi nel Salone Centrale. E' un movimento sinuoso ed elegante che è
l'apogeo del barocco piemontese e una delle migliori espressioni del
barocco europeo: non perdetevelo e non abbiate fretta di entrare nella Palazzina, godetevi
i movimenti e la sontuosità con cui Juvarra vi avvicina al cuore della sua creatura.
Nel Salone Centrale
convergono, e sono leggibili
anche per i profani, i
grandi assi immaginati da Filippo Juvarra per attraversare il territorio. Il
principale, arriva da Torino, divide il Salone a metà e prosegue nel
giardino e nel Parco. Ma non solo. Il Salone è anche il punto di incrocio della Croce di Sant'Andrea, l'elemento centrale della Palazzina: sui due bracci rivolti verso il Parco erano collocati, simmetricamente, gli appartamenti del Re e della Regina e le prosecuzioni esterne dei loro assi indicavano
le rotte della caccia e il disegno dei
giardini settecenteschi.
Essere al
centro del Salone, così
fastoso nelle sue decorazioni, gli affreschi, che ricordano il
Trionfo di Diana e varie scene di caccia, e gli stucchi dorati, e guardare
le ampie finestre, con il lunghissimo viale verso Torino da un lato e
l'asse che attraversa il Giardino e si perde verso le Alpi, sul lato opposto, mentre,
due per lato, convergono anche le braccia della croce di Sant'Andrea,
con i sontuosi appartamenti Reali, fa sentire davvero
al centro di un
progetto grandioso. E pensate che giusto sopra la vostra testa, a
coronare il Salone Centrale, c'è la cupola sormontata dal
grande
cervo, il simbolo della caccia reale e di Stupinigi. Colui che tutti
aspettano di vedere lungo il viale che da Torino mano a mano si
avvicina alla Palazzina.
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