Nella conferenza stampa di
In prima
linea – Donne fotoreporter in luoghi di guerra, la mostra
fotografica che sarà aperta a
Palazzo Madama fino al 13 novembre
2016 [
AGGIORNAMENTO prorogata fino al 16 gennaio 2016], la fotoreporter
Andreja Restek, da cui è nata l'idea di questa
bella esposizione, ha sostenuto che
non esiste uno sguardo femminile
sulla guerra, ma un
approccio diverso, che dipende dalla propria
sensibilità e dalle proprie origini culturali. "C'è chi ha un
approccio più emotivo, cogliendo gli attimi di vita quotidiana. C'è
chi ha una visione più dura e mostra i lati più feroci. Tutte
vogliamo mostrare le vite spezzate e i drammi della guerra".
Sono
parole che tornano in mente visitando la mostra
nella Corte Medievale
di Palazzo Madama. Si osservano queste immagini, che mostrano
dolore
e tristezza nei volti dei sopravvissuti,
distruzione e disperazione
nelle macerie delle città. La guerra civile in Siria e il
conflitto in Ucraina, di cui sappiamo quasi tutto a ogni
telegiornale, l'eterna guerra del Congo che ci sfugge e che parla di
guardiaparco coraggiosissimi, che resistono alla guerriglia per
difendere la fauna e le risorse naturali immense dalla depredazione.
La guerra è guerra, viene da pensare, a vedere madri e padri che
piangono disperati, ragazze e bambini bellissimi con lo sguardo
dolente, corpi in attesa di sepoltura, siano in Asia, Africa o
Europa, e davvero
non importa il genere di chi la racconta, perché
porta con sé una violenza e un dolore che
travolgono tutto. E' una
mostra splendida, allestita in modo rigoroso nelle vetrine già
utilizzate per la mostra su
Marilyn Monroe e adesso reinterpretate.
Marilyn e le fotoreporter di guerra, modi diversi di essere donne, la
grande ricchezza della sensibilità femminile e dell'immaginario che
l'accompagna. Non amo Marilyn Monroe, né per l'idea di donna che
rappresenta né per il mito che l'accompagna (posso dire che è una
delle donne più sopravvalutate del XX secolo?), per cui non ho visto
la sua mostra e sono felice che Palazzo Madama sia tornata a
raccontarci
storie di donne protagoniste e determinate, mai vittime
di se stesse e degli altri: sono le donne di cui la nostra società ha bisogno,
come
modelli e come esempio.
Le 14 fotoreporter di guerra che firmano
le fotografie sono Linda Dorigo, Virginie Nguyen Hoang, Jodi Hilton,
Andreja Restek, Annabll Van den Berghe, Laurence Geai, Capucine
Granier-Deferre, Diana Zeyneb Alhindawi, Matilde Gattoni, Shelly
Kittleson, Maysun, Alison Baskerville, Monque Jaques, Camille Lepage;
arrivano da
Paesi diversi e lontani come Egitto, USA, Croazia,
Belgio, Francia, UK, Spagna, Italia. Ognuna di loro è rappresentata
in mostra
da 5 fotografie, pubblicate dalle testate e dalle agenzie
con cui collaborano, sono in bianco e nero o a colori, raccontano le
emozioni di un istante o la violenza di un panorama. Sono
la
testimonianza cruda e affascinante di quanto il
giornalismo,
vissuto
con passione e dedizione, sia sempre
il mestiere più bello del
mondo, nonostante i limiti e le crisi che lo coinvolgono in questi
anni.
In prima linea – Donne fotoreporter in luoghi di guerra,
nella Corte Medievale di Palazzo Madama, in piazza Castello, sarà
aperta
fino al 13 novembre 2016. L'
orario di apertura è lun-dom ore
10-18. Il
biglietto alla mostra costa 10 euro, ridotto 8 euro,
gratuito con la tessera Abbonamento Musei; il
biglietto mostra+museo
costa 14 euro, ridotto 12 euro, gratuito con l'Abbonamento Musei.
Visite guidate il 23 ottobre e il 6 novembre 2016 alle ore 15.30,
biglietto 4 euro + biglietto alla mostra, info e prenotazioni tel 011
5211788, email
prenotazioniftm@arteintorino.com.
La mostra è promossa dall'
Associazione G.I.U.L.I.A. - Giornaliste
Unite Libere Autonome e da
ADCF Onlus, l'Ambulanza dal Cuore Forte.
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