L'architetto Guido Montanari è
l'Assessore alle Politiche Urbanistiche della Giunta Comunale di
Chiara Appendino, oltre che suo vicesindaco. Lo abbiamo conosciuto
come tempestoso censore di molte scelte urbanistiche compiute negli
ultimi anni (ricordo una sua appassionata invettiva contro la mancata cura del
paesaggio torinese, con le costruzioni delle torri di Spina 3, l'ex
Villaggio Media di Torino 2006 e, ovviamente dei due grattacielo di
Intesa Sanpaolo e della Regione Piemonte). Appena insediatosi, ha
bloccato quasi tutti i progetti, a cominciare dall'ex Westinghouse,
per analizzarli e decidere se dare loro un nuovo via libera.
E'
davvero il signor No della futura Torino? Ha una propria visione
della città? Quale direzione intende seguire, nell'indirizzare le
nuove politiche urbanistiche torinesi? Potremo scoprirlo il 10
novembre 2016, alle ore 21, alla Scuola Holden (piazza Borgo Dora
49), quando sarà protagonista di un incontro pubblico intitolato
Quali politiche urbanistiche per la città di Torino? Organizzato
dall'Ordine degli Architetti di Torino, l'incontro sarà molto
importante anche per i professionisti del settore, essendo il primo
in cui Montanari risponderà alle loro richieste e proposte.
Al centro del dibattito ci saranno numerosi
argomenti, a cominciare dalle grandi opere, che non sembrano
appassionare la Giunta del Movimento 5 Stelle: "In un'epoca in
cui le città sono in competizione tra di loro nell'attrazione di
risorse umane, economiche, culturali,… le grandi trasformazioni
sono un tassello importante. Torino è cresciuta a livello di
visibilità negli ultimi anni anche grazie agli interventi che hanno
segnato una nuova forma della città. Alcuni spazi sono rimasti però
indietro nel processo di trasformazione, aree abbandonate e
contenitori vuoti che ancora non hanno trovato una nuova destinazione
d'uso. Ex Manifattura Tabacchi, ex Westinghouse, Torino Esposizioni
e Palazzo del Lavoro solo per citare i più eclatanti. In questo
contesto diventa centrale il tema del riuso, che è argomento
all'ordine del giorno per la categoria degli architetti. E
altrettanto rilevante è il rapporto pubblico-privato per garantire
la sostenibilità economica degli interventi" spiega il
comunicato stampa dell'Ordine degli Architetti.
Al nuovo
assessore si chiederà anche di affrontare l'uso dei concorsi di
architettura, "strumento privilegiato per l'affidamento di opere
pubbliche di qualità; con la precedente Amministrazione era stato
avviato un dialogo per l'adozione sperimentale di procedure
concorsuali di qualità per alcuni interventi anche dimensionalmente
non rilevanti con l'obiettivo che la Città bandisse almeno 2
concorsi di progettazione l'anno, a livello di programma strutturale
all'interno del piano annuale e triennale delle opere pubbliche".
Un altro argomento che si proporrà a Montanari è il piano
regolatore, perché "non ha più senso proseguire con
l'approvazione di varianti ad un piano che non tiene in
considerazione le nuove vocazioni della città. È necessaria una
revisione e anche una messa in discussione dei criteri su cui è
basato, per passare da standard quantitativi a indicatori qualitativi
come la lotta ai cambiamenti climatici, la riduzione del consumo di
suolo, la messa in sicurezza del territorio e la valorizzazione del
territorio rurale".
L'incontro sarà aperto al pubblico, che
potrà intervenire con proprie domande e sarà moderato dal
Presidente dell'Ordine degli Architetti Massimo Giuntoli.
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